giovedì 6 agosto 2015

Bonding: il legame tra mamma e bambino

La prima volta che ho stretto il mio bambino tra le braccia è scattato qualcosa, una sorta di incantesimo che mi ha fatto capire che io appartenevo a lui e lui a me. Questo legame speciale che si instaura tra mamma e bambino prende il nome di bonding.
        Bonding è il termine che si usa per definire il legame tra i genitori e il figlio e che si sviluppa già prima della nascita nel momento in cui la mamma inizia a sentire la presenza del suo bambino nel ventre e, viceversa, anche il piccolo percepisce mamma e papà, le loro voci e il loro contatto. Infatti, in inglese il termine “bond” significa attaccare, vincolare, incollare, cementare.
        Con il bonding possiamo dire che la mamma e il bambino sono sintonizzati perfettamente, tanto che la mamma comincia a sentire le mammelle turgide proprio un attimo prima che il bimbo manifesti il desiderio di mangiare. Questo permette alla mamma di acquisire un senso di competenza e adeguatezza che, a lungo termine, si trasforma in un legame di attaccamento.

Gli elementi che compongono il bonding

Contatto

        Il tatto è il primo senso che viene sviluppato dal feto in utero. Con il contatto produciamo endorfina, serotonina, e soprattutto la mamma sviluppa più ossitocina (chiamato l’ ormone dell’amore, che permette all’utero di contrarsi) e più prolattina (favorisce la produzione di latte ed è l’ormone del senso materno); infine si abbassano gli ormoni dello stress ACTH, cortisolo.
        Nel momento in cui nasce, il bambino ha lo stesso identico dosaggio ormonale della mamma: tutta l’ossitocina e il cortisolo, fondamentali per il momento del parto, sono alti. Quando si verifica il primo contatto con la madre, il bambino riceve l’imput di fermare la produzione di ACTH, cortisolo, come se ormai fosse fuori pericolo dopo il parto.
        Si è notato inoltre che nei bambini nati da parto cesareo e poi allontanati dalla mamma i tassi diACTH rimangono alti per molto più tempo e, se mantenuto a lungo, i bambini cominciano ad essere più irritabili, dormono meno, hanno difficoltà di crescere.
        Gli studi di Tiffany Field hanno rivelato che praticare il massaggio ai bambini ricoverati genera una crescita più rapida, una risposta eccellente alle cure e, di conseguenza, dimissioni più rapide.

Temperatura

        La mamma si occupa del mantenimento della temperatura del neonato, che non è capace di auto-termoregolarsi, e lo fa proprio attraverso la sua temperatura corporea.

Odore

        Le mammelle della mamma alla fine della gravidanza e appena dopo il parto producono ilcolostro, liquido con odore simile al liquido amniotico: in questo modo il bambino è in grado di riconosce la mamma grazie all’odore.

Voce

        Istintivamente, il bambino riconosce la voce della mamma e, viceversa, la mamma riesce ad interpretare il pianto del suo bambino.

Ritmi e Bioritmi

        Al momento del parto prevalgono le emozioni e l’istinto che consentono alla mamma disintonizzarsi sul neonato: questo accade perché si manifesta una remissione della neo-corteccia e di conseguenza emergono le funzioni sottocorticali del cervello limbico e rettilico.

Sguardo

        Forse sai già che gli occhi del  neonato mettono a fuoco dai 17 ai 30 cm e proprio questa è la distanza che è presente in media tra il viso della mamma e quello del bambino tenuto in braccio, quindi lo sguardo della mamma è il primo e indimenticabile.  Inoltre, il bambino è attratto dai contrasti e può individuare solo cose rotonde e scure. Ancora una volta si tratta di elementi che lo legano alla mamma: i capezzoli e i suoi occhi.

Allattamento

        In fase di allattamento la mamma produce più ossitocina e prolattina e, in questo periodo, il bambino inizia a procurarsi le sue difese immunitarie.

Approfondimenti sul bonding

        Molti ricercatori hanno studiato gli effetti a breve e lungo termine di un bonding ben attuato e, misurando la qualità del rapporto madre-bambino nei primi mesi dopo la nascita, hanno osservato i comportamenti assunti e le relazioni di quelle coppie di figli e mamme nell’età successiva.
        I primi studi sul bonding sono stati fatti da un pediatra, neuropsichiatra Bowlby nel 1965, e dai coniugi Klaus -Kennel. Uno degli esperimenti di Bowlby venne attuato con due modelli artificiali di mamma di scimpanzè: uno era rappresentato dal tipo caldo con pelo soffice, ma sprovvista di latte alle mammelle, e l’altro freddo, di metallo, ma con il latte. Lo scimpanzè neonato, entrato nella stanza, si appendeva alla scimmia calda e pelosa e stava con lei fino a quando resisteva senza mangiare e successivamente si buttava addosso alla scimmia che poteva nutrirlo con il suo latte, ne prendeva un p0′, velocemente, perché desiderava subito tornare dalla “mamma calda”. Ne deriva che il bambino preferisce il calore, che comporta accoglienza piuttostoche il cibo.        Di conseguenza se il legame si instaura in gravidanza, il bonding dopo la nascita si costruiscepiù velocemente, in caso contrario risulta più difficile e bisogna crearlo nel tempo.
        L’imprinting è un metodo di apprendimento caratterizzato dalla precocità ed è stato oggetto di studio di Konrad Lorenz. Lorenz fece un esperimento con le papere: fece in modo di essere il primo soggetto visto dalle stesse una volta uscite fuori dall’uovo. In questo modo le papere vedevano Lorenz come la madre e quindi lo seguivano, tanto che egli dovette addirittura insegnar loro a volare.
        Anche altri studi, quelli degli etologi Harlow e Timbergen, scoprirono l’esistenza di un breve periodo critico, appena dopo la nascita, che non si può ripetere ed è essenziale per l’attaccamento tra madre e figlio. In particolare, Timbergen si concentrò sullo studio dei bambini autistici e notò che non guardavano mai direttamente negli occhi. La sua ipotesi verteva sul fatto che fosse stato disturbato il primo sguardo tra mamma e neonato. Harlow invece fece notare come il disturbo del primo contatto alla nascita possa rendere difficile anche la vita sessualedel bambino in futuro.
        M. Odent suppone con una sua ricerca che il rispetto del travaglio e del parto fisiologici e il bonding perinatale (dalla settimana 28 della gestazione al 28° giorno di vita del neonato)favorirebbero la crescita di individui pacifici perchè gli ormoni in questo periodo collaborano nella formazione della capacità di amare. Infatti studi sulla criminalità mettono in risalto il fatto che i soggetti delinquenti avevano instaurato relazioni perinatali disturbate.
        Anche Allan Shore ha condotto alcune ricerche sull’argomento e ha ipotizzato che il potenziale biologico e un corretto sviluppo del cervello possono essere realizzati solo con le cure della madre.
        Infine Fedor Freybergh sostiene l’importanza di dare amore al bambino fin dall’inizio, dal momento che il modo in cui ci comportiamo con i nostri piccoli figlio con quello che userà lui per confrontarsi con il mondo.
Fonte http://www.easybaby.it/gravidanza/psicologia-gravidanza/bonding-legame-mamma-bambino/

Nessun commento:

Posta un commento