Tempi di lavoro “al maschile”
Spesso, nei mesi dell’attesa, le donne corrono perché sanno che, poi, dovranno per forza fermarsi. Paradossalmente la gravidanza diventa una sorta di grande rush finale prima che il bambino arrivi. Oggi, le future mamme devono confrontarsi con una realtà sociale e professionale fortemente caratterizzata al maschile. Il mondo del lavoro chiede di rendere chiare le proprie priorità: dimostrare di essere sempre presenti, anche con il pancione, significa lanciare un messaggio preciso rispetto alla propria efficienza e alle proprie capacità organizzative. Anche dopo che sarà nato il piccolo.
Una vita accelerata
Spesso durante l’attesa anche la vita privata segue gli stessi ritmi di sempre, come se nulla fosse cambiato. Perché dire un no al proprio compagno, all’amica del cuore, alla collega, appare disdicevole. Quasi fosse il segno di una “sconfitta”, un dover ammettere che, in fondo in fondo, con quel pancione le cose sono davvero un po’ diverse.
Durante la gravidanza molte donne si sentono ancora pienamente e unicamente responsabili di tante cose: la casa, il marito, il lavoro, il bambino che verrà… e sentono molto forte verso se stesse, prima ancora che verso gli altri, questo obbligo di dimostrarsi ‘persone a tutto tondo’, capaci di gestire sempre, perfettamente, ogni cosa.
Durante la gravidanza molte donne si sentono ancora pienamente e unicamente responsabili di tante cose: la casa, il marito, il lavoro, il bambino che verrà… e sentono molto forte verso se stesse, prima ancora che verso gli altri, questo obbligo di dimostrarsi ‘persone a tutto tondo’, capaci di gestire sempre, perfettamente, ogni cosa.
Quel dolce far niente
Ma ha davvero senso tutta questa frenesia, soprattutto durante la gravidanza? È davvero così difficile riscoprire il piacere di ritmi più lievi e attenti alle nuove necessità che l’attesa porta con sé?
Forse, non è sempre così vero che abbiamo tante cose da fare, ma è il modo in cui le facciamo che è davvero troppo frenetico. Accorgersi che lo si può modificare non può che farci sentire meglio. Il modo migliore per vivere serenamente la gravidanza e gustarla fino in fondo è concedersi piccoli spazi di dolce far nulla. Perché è proprio “non facendo nulla” che riusciremo a riconoscere il profondo valore dell’esperienza che stiamo vivendo.
Forse, non è sempre così vero che abbiamo tante cose da fare, ma è il modo in cui le facciamo che è davvero troppo frenetico. Accorgersi che lo si può modificare non può che farci sentire meglio. Il modo migliore per vivere serenamente la gravidanza e gustarla fino in fondo è concedersi piccoli spazi di dolce far nulla. Perché è proprio “non facendo nulla” che riusciremo a riconoscere il profondo valore dell’esperienza che stiamo vivendo.
L’importanza di fermarsi
Per riappropriarsi della gravidanza, basta un po’ di buon senso e, soprattutto, la capacità di dedicare maggior attenzione all’ascolto di sé e della nuova vita dentro di noi. A volte, infatti, a frenare un po’ è proprio il piccolo che sta crescendo nel grembo materno. Forse, facendo leva sulla propria forza di volontà, la mamma potrebbe anche continuare a fare tutto come prima. Il bambino no, ha altri bisogni, altre esigenze legate alla crescita e allo sviluppo e spinge perché vengano ascoltate.
La stanchezza fisica che spesso si prova in gravidanza è un segnale che dovrebbe far riflettere sulla necessità di rallentare un po’ il ritmo.
Pensando al bebè
L’attesa, inoltre, è un periodo di preparazione: si sta per assumere un nuovo ruolo, e per cercare di svolgerlo al meglio si è solite documentarsi, consultare testi e manuali di ogni genere.
Ma ancora più importante è “pensare” al bambino, per creare lo spazio fisico e mentale in cui accoglierlo: prendersi tempo per dedicargli un luogo privilegiato è un allenamento fondamentale per riuscire poi a farlo quando sarà nato. Perché sarà il nostro sguardo, protettivo e rassicurante, che farà sì che nostro figlio si senta tranquillo e che, crescendo, possa mettersi alla prova. Contando sempre sulla nostra presenza.
Ma ancora più importante è “pensare” al bambino, per creare lo spazio fisico e mentale in cui accoglierlo: prendersi tempo per dedicargli un luogo privilegiato è un allenamento fondamentale per riuscire poi a farlo quando sarà nato. Perché sarà il nostro sguardo, protettivo e rassicurante, che farà sì che nostro figlio si senta tranquillo e che, crescendo, possa mettersi alla prova. Contando sempre sulla nostra presenza.
Parola d’ordine: moderazione
Le visite dal ginecologo, i corsi di preparazione al parto, la piscina, gli acquisti per il corredino …
Tutti aspetti piacevoli della gravidanza, a patto, però, di tenerli un po’ sotto controllo, in modo da non trasformarli in una fonte di stress.
Per evitare che questo accada, provate a seguire la regola dell’uno:
Tutti aspetti piacevoli della gravidanza, a patto, però, di tenerli un po’ sotto controllo, in modo da non trasformarli in una fonte di stress.
Per evitare che questo accada, provate a seguire la regola dell’uno:
- una volta al mese il controllo dal medico (salvo che, naturalmente, non ci siano problemi particolari);
- una volta alla settimana, il corso di preparazione al parto – piuttosto che la piscina o la seduta di yoga;
- il fine settimana un po’ di shopping, per scegliere il corredino del bebè, o un po’ di bricolage, insieme al papà, per preparare la cameretta;
- una sera ogni tanto – quando davvero se ne ha voglia – una cenetta o un bel film al cinema con le amiche, per non sentirsi tagliate fuori dal resto del mondo.
Ed ecco i consigli slow per chi aspetta un figlio:
- Ritagliati un po’ di spazio per parlare con la tua “pancia” e dialogare con il bimbo che sta per nascere
- Sii gentile, con te stessa e con gli altri. E’ un insegnamento prezioso da passare ai propri figli, ma anche un ottimo esercizio di “rallentamento”. Basta ricordarsi di salutare sempre, quando si entra e quando si esce dal bar, chi ci ha servito il caffè, per esempio.
- Non riempire troppo la giornata di appuntamenti, anche se piacevoli. Impara a dire qualche no e ad avere dei momenti di “vuoto”.
- Valuta bene i consigli ricevuti. Forse, quella che vi hanno suggerito è davvero la piscina migliore per la ginnastica in acqua, ma dato che si trova dall’altra parte della città, ha senso metterci così tanto per raggiungerla? Meglio cercare un posto più vicino a casa e risparmiare tempo sugli spostamenti.
- Ribellati agli “obblighi” sociali: non sei costretta a rispettare sempre il rito del weekend fuori porta. Soprattutto in gravidanza, i continui trasferimenti sono pesanti da sostenere. Invece che incolonnarti in auto il venerdì sera (e poi ancora la domenica), vai alla scoperta della tua città.
- Concediti un po’ di tempo prima e dopo il lavoro. La mattina, svegliati in anticipo di dieci minuti, fai una bella doccia, una buona colazione e, se possibile, una passeggiata fino all’ufficio. Senza fretta e con allegria. La sera, soprattutto se ti senti particolarmente stanca, rientra subito a casa e rilassati sul divano. Anche senza la sosta forzata, e affannata, al supermercato.
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