Durante tutto questo periodo quindi aumentano significativamente le richieste di acqua da parte dell’organismo materno: ciò è dovuto sia all’incremento dell’irrorazione arteriosa e venosa del tessuto mammario, quindi dell’apporto sanguigno che il corpo deve fornire, con un grande dispendio energetico, sia alla produzione vera e propria di latte.
“Una corretta idratazione durante l’allattamento prevede un apporto tra i 2,5 e i 3 litri di acqua al giorno”, precisa la Prof.ssa Cetin. “Il rischio di disidratazione quindi è facile, in particolare in condizioni che possano ulteriormente aumentare le richieste, come per esempio il caldo dovuto al riscaldamento dei luoghi chiusi, la sudorazione, l’aumento della temperatura corporea che spesso accompagna i malanni tipici di questa stagione, o la pratica di attività fisica”.
L’allattamento al seno è una fonte naturale di nutrimento, di salute e di comunicazione tra madre e neonato. “Tuttavia, non tutte le mamme riescono sempre ad allattare”, spiega ancora la Prof.ssa Cetin, “quindi l’allattamento al seno deve essere favorito con una corretta alimentazione e idratazione fin dalla gravidanza: infatti le modificazioni che portano il seno a prepararsi per l’allattamento iniziano già nel primo trimestre di gravidanza e proseguono, sotto l’azione di diversi ormoni, in particolare gli estrogeni, il progesterone e la prolattina. La ghiandola mammaria inizia a prepararsi in particolare aumentando proprio il contenuto di liquidi. Inoltre, l’alimentazione durante la prima parte della gravidanza va a costituire i depositi di nutrienti che vengono poi utilizzati sia nella seconda parte della gravidanza che poi durante l’allattamento, determinando la composizione del latte”.
Fonte http://www.gravidanzaonline.it/news/una-corretta-idratazione-favorisce-l-allattamento-al-seno
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