Un nuovo test in grado di esaminare gli spermatozoi umani senza danneggiarli. A svilupparlo sono stati i ricercatori dell’Università di Sheffield, che raccontano su Molecular Human Reproduction come questa nuova tecnica possa migliorare notevolmente la diagnosi di infertilità maschile. Infatti, il nuovo test utilizza la cosiddetta spettroscopia a risonanza magnetica per esaminare le molecole nello sperma vivo, riuscendo a individuare gli spermatozoi buoni e quelli cattivi, permettendo inoltre che lo sperma esaminato possa essere utilizzato successivamente nei trattamenti di fertilità.
In particolare, la tecnica della spettroscopia a risonanza magnetica consente di ottenere informazioni metaboliche e istologiche in vivo del tessuto preso in esame. A differenza di altri metodi di analisi più invasivi, questa innovativa tecnica si è dimostrata in grado di non danneggiare lo sperma, permettendo così il suo pontenziale riutilizzo per il trattamento della fecondazione in vitro (fiv). “La tecnica della spettroscopia di risonanza magnetica è stata precedentemente utilizzata per esaminare la composizione molecolare di molte cellule e tessuti in altre malattie, come il cancro, ma non è mai stata utilizzata per esaminare spermatozoi vivi”, spiega Martyn Paley, co-autore dello studio.“Questi risultati, quindi, sono i primi al mondo. Avere a disposizione una tecnica che può esaminare la struttura molecolare degli spermatozoi senza danneggiarli è veramente eccitante”.
Fonte https://www.wired.it/scienza/medicina/2017/05/24/test-infertilita-maschile/
In particolare, la tecnica della spettroscopia a risonanza magnetica consente di ottenere informazioni metaboliche e istologiche in vivo del tessuto preso in esame. A differenza di altri metodi di analisi più invasivi, questa innovativa tecnica si è dimostrata in grado di non danneggiare lo sperma, permettendo così il suo pontenziale riutilizzo per il trattamento della fecondazione in vitro (fiv). “La tecnica della spettroscopia di risonanza magnetica è stata precedentemente utilizzata per esaminare la composizione molecolare di molte cellule e tessuti in altre malattie, come il cancro, ma non è mai stata utilizzata per esaminare spermatozoi vivi”, spiega Martyn Paley, co-autore dello studio.“Questi risultati, quindi, sono i primi al mondo. Avere a disposizione una tecnica che può esaminare la struttura molecolare degli spermatozoi senza danneggiarli è veramente eccitante”.
Fonte https://www.wired.it/scienza/medicina/2017/05/24/test-infertilita-maschile/
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