Nonostante questo, la carenza di vitamina D continua ad essere molto diffusa in tutto il mondo a causa di vari fattori. E’ sempre più limitata l’esposizione al sole della pelle, che permetterebbe all’organismo di produrre la quantità di vitamina D della quale ha bisogno. I motivi sono: la paura si sviluppare tumori della pelle e la diffusione di abitudini sempre più sedentarie e “casalinghe”. Un altro importante fattore che predispone alla carenza di vitamina D è l’apporto estremamente limitato di tale micronutriente con il cibo perché si mangiano sempre meno gli alimenti, come latte, burro e carni ovine, che ne contengono quantità significative.
L’insieme dei dati disponibili indicherebbe che la carenza di vitamina D favorisca l’infertilità e peggiori gli esiti della gravidanza ma le evidenze delle quali si dispone non permettono di stabilire un rapporto fra causa ed effetto. Per questo, gli autori della revisione auspicano che studi futuri confermino gli effetti positivi della vitamina D sulla funzione riproduttiva, perché ciò potrebbe aggiungere un nuovo approccio per la gestione di alcuni quadri di infertilità.
Fonte: Vitamin D in Reproductive Health and Pregnancy. Seminars in Reproductive Medicine, 2016 Mar;34(2):e1-13.
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