Durante l’attesa, la quantità di estrogeni prodotta dalla placenta influisce sull’attività del follicolo pilo-sebaceo, e questo si traduce sia in una riduzione della crescita dei peli sia in un’attenuazione della produzione di sebo. È un fenomeno evidente soprattutto a partire dal quarto mese, quando la placenta entra in piena attività, molto meno nel primo trimestre, quando il corpo luteo, la ‘casetta’ dove alloggia l’ovulo fecondato, produce progesterone, l’ormone che serve a proteggere l’impianto dell’embrione. Essendo anzi il progesterone un androgeno-stimolante, nel primo trimestre si potrebbe assistere addirittura a un aumento sia della secrezione sebacea che dei peli, fino a quando non prendono il sopravvento gli estrogeni, gli ormoni femminili per eccellenza.
1. Fare la ceretta in questo periodo mette a rischio i capillari?
La ceretta comporta un trauma per la pelle dovuto allo strappo, al quale si aggiunge la vasodilatazione provocata dal calore, se si sceglie il tipo a caldo. Un microtrauma al quale si può essere maggiormente sensibili in gravidanza, quando c’è un aumento della vascolarizzazione e i capillari superficiali sono più fragili. Per questo durante i nove mesi è consigliabile preferire la ceretta a freddo, optando per le strisce già pronte all’uso o, ancora meglio, affidandosi all’estetista, soprattutto quando la pancia aumenta di volume e depilare alcune zone del corpo diventa più difficile.
2. Esiste un’alternativa più delicata della ceretta classica?
Sì, è la cosiddetta ceretta orientale, una specie di palla composta di zucchero, miele, acqua e limone che si fa passare rapidamente sulla pelle per poi effettuare lo strappo direttamente, senza l’ausilio di strisce. È un metodo meno traumatico per la cute e i capillari, sia perché la temperatura della cera è moderata, sia perché lo strappo interessa piccole zone per volta, che vengono ‘massaggiate’ dalla pallina.
Su zone poco estese come i baffetti c’è anche il filo orientale, con il quale i peli vengono catturati uno alla volta da un resistente filo di cotone ed estirpati alla radice: è una tecnica ancora più delicata, che però richiede una particolare abilità, per questo è necessario affidarsi a operatrici esperte.
Su zone poco estese come i baffetti c’è anche il filo orientale, con il quale i peli vengono catturati uno alla volta da un resistente filo di cotone ed estirpati alla radice: è una tecnica ancora più delicata, che però richiede una particolare abilità, per questo è necessario affidarsi a operatrici esperte.
3. È comparso qualche pelo sul seno: posso toglierlo con la pinzetta?
Sì, senza problemi. Anche i peli intorno all’areola possono risentire dell’effetto benefico degli estrogeni e quindi crescere più lentamente, ma quelli che vi sono già possono essere estirpati con la pinzetta: la pelle non si irrita e non è vero che dopo i peli ricrescono più scuri o più numerosi. Come buona norma, è preferibile dedicarsi a quest’operazione dopo la doccia, quando i pori sono dilatati dal calore e l’operazione è meno dolorosa.
4. Ora che sono incinta il rasoio può irritare maggiormente la pelle?
Il rasoio può essere usato senza problemi, ma per rendere la depilazione in gravidanza il più delicata possibile, è consigliabile passare la lametta sulla pelle precedentemente inumidita e insaponata o, ancora meglio, ammorbidita da una schiuma per la rasatura: ce ne sono di specifiche per donne, ma va benissimo anche la schiuma da barba del partner, magari specifica per pelli sensibili. Il rasoio può essere usato sia sulle gambe sia su zone meno estese, come le ascelle: basta tendere bene la pelle per evitare di tagliarsi.
5. Creme depilatorie: le sostanze chimiche possono essere dannose?
Qualunque sia il prodotto scelto, nella formula sarà sempre presente l’acido tioglicolico, una sostanza chimica aggressiva che distrugge la matrice del pelo situata all’interno del follicolo pilifero. Ebbene, nella fisiologia cutanea il follicolo pilifero costituisce un punto di comunicazione tra la pelle e l’ambiente esterno, una sorta di ‘cavallo di Troia’ sparso su tutto il corpo, che può favorire la penetrazione di cosmetici e farmaci. Non per niente le aziende considerano i pori pilo-sebacei dei punti di accesso privilegiati, attraverso i quali veicolare i principi attivi delle creme. Partendo da queste considerazioni, nei nove mesi sarebbe opportuno evitare sostanze così aggressive da distruggere una matrice cellulare, per quanto limitato possa essere l’assorbimento a livello sistemico.
6. È vero che l’epilatore elettrico favorisce la formazione di peli incarniti?
L’epilatore elettrico ha un meccanismo d’azione simile alla ceretta, in quanto estirpa il pelo alla radice insieme al bulbo pilifero. A differenza della cera, però, che utilizza un’emulsione che rende l’operazione più dolce, l’epilatore agisce direttamente sulla cute, e questo può rendere la depilazione non solo più traumatica, ma anche meno efficace, perché il pelo potrebbe spezzarsi e crescere sottopelle. Per prevenire la formazione di peli incarniti, chi adopera abitualmente l’epilatore dovrebbe effettuare lo scrub con regolarità, per liberare i peli dal tappo corneo e aiutare a farli fuoriuscire.
7. È importante usare la crema dopo la depilazione in gravidanza?
La depilazione rende la pelle più fragile, poiché la priva dello strato protettivo superficiale e la espone maggiormente alle aggressioni ambientali; proprio per questo è necessario applicare subito dopo una crema idratante, lenitiva e restitutiva, che ripristini il film idrolipidico, alleviando il dolore e il fastidio prodotto dalla depilazione. Va benissimo una crema idratante, priva di composti chimici come petrolati, siliconi o parabeni: se ne può mettere sul palmo della mano una quantità sufficiente a coprire tutta la zona depilata e aggiungere una goccia – non di più – di una crema antibiotica, ad esempio a base di gentamicina o gentamicina più betametasone, che evita l’infiammazione del follicolo.
8. Usare la ceretta per i baffetti può favorire la formazione di chiazze?
Sì, perché la ceretta costituisce un fenomeno infiammatorio che per reazione può provocare una iperproduzione di melanina (il pigmento della pelle), specie in zone più delicate come quella sopra il labbro. Un evento che potrebbe essere ancora più evidente in gravidanza quando, in seguito alla stimolazione ormonale, vi è una maggiore sensibilizzazione dei melanociti, che può favorire un inestetismo noto come cloasma gravidico. Considerato che una delle sedi tipiche del cloasma è proprio la zona sopra il labbro e che il sole può costituire un fattore scatenante, sia in estate sia in inverno, è buona regola togliere i baffetti di sera, per far passare un lasso di tempo sufficiente prima dell’esposizione ai raggi UV.
9. Come fare per eliminare definitivamente i peli dopo il parto?
Si può ricorrere al laser o alla luce pulsata. Entrambi emanano un’energia luminosa a determinate lunghezze d’onda, che esercita un’azione distruttrice sulla matrice cellulare del pelo. Il raggio luminoso ha come bersaglio la melanina del pelo: ecco perché certi trattamenti producono i migliori risultati su pelle chiara con peli scuri, mentre sono meno efficaci su pelli scure e peli chiari e sottili. Occorre considerare che, in base all’estensione della zona da trattare, per raggiungere l’obiettivo possono essere necessarie parecchie sedute, anche molto costose.
Inoltre, è necessario affidarsi a centri molto qualificati e personale medico davvero competente, perché i macchinari, se usati da mani poco esperte, potrebbero provocare effetti collaterali anche permanenti, che vanno da infiammazioni cutanee, a macchie, a ustioni vere e proprie.
Per questo, prima di sottoporre il cliente al trattamento il medico effettua un test di tolleranza /efficacia e fa firmare un consenso informato. Insomma, sono scelte da ponderare bene, chiedendo allo specialista un preventivo dettagliato su tempi, costi e possibili risultati, in base al proprio tipo di pelle.
Inoltre, è necessario affidarsi a centri molto qualificati e personale medico davvero competente, perché i macchinari, se usati da mani poco esperte, potrebbero provocare effetti collaterali anche permanenti, che vanno da infiammazioni cutanee, a macchie, a ustioni vere e proprie.
Per questo, prima di sottoporre il cliente al trattamento il medico effettua un test di tolleranza /efficacia e fa firmare un consenso informato. Insomma, sono scelte da ponderare bene, chiedendo allo specialista un preventivo dettagliato su tempi, costi e possibili risultati, in base al proprio tipo di pelle.
10. I sistemi di depilazione domestica a luce pulsata funzionano?
Non sono assolutamente da consigliare, né a chi è in gravidanza né a chi non lo è. Se anche gli apparecchi professionali non danno risultati certi e non possono escludere il rischio di effetti collaterali, è davvero impossibile che esista un apparecchio di uso domestico facile da usare, efficace e privo di rischi.
Nessun commento:
Posta un commento