Nel 2013 risultano 369 centri di fecondazione assistita autorizzati in Italia, con 91.556 cicli di trattamento iniziati su 71.741 coppie, 15.550 gravidanze ottenute, 13.770 gravidanze monitorate, 10.350 parti e 12.187 bambini nati vivi. Rappresentano il 2,4% del totale dei nati in Italia nel 2013 e, pur aumentando lievemente rispetto al 2012 (2,2%), il dato resta inferiore al valore massimo di 12.506 ottenuto nel 2010. E' il quadro tracciato dalla Relazione annuale sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 in materia di Procreazione medicalmente assistita (Pma), relativa al 2013, trasmessa al Parlamento e pubblicata sul sito del ministero della Salute.
Il quadro mostra poche variazioni rispetto alla situazione dell'anno precedente. Si conferma - evidenzia il ministero - la tendenza all'aumento dei centri privati, nonostante il maggior numero dei trattamenti di fecondazione assistita (64,8%) venga effettuato nei centri pubblici e privati convenzionati.
Emerge un andamento differente fra tecniche di inseminazione semplice - per le quali diminuiscono coppie, cicli di trattamento, gravidanze e nati - e quelle di fecondazione di II e III livello, dove aumentano i cicli, gravidanze e bebè. Stabile la percentuale di gravidanze su ciclo: 10,2% per inseminazione semplice, 19,5% per tecniche a fresco di II e III livello, con una lieve flessione rispetto al 20% dell'anno precedente. Aumenta del 16,8% il numero degli embrioni crioconservati, e del 19,9% cicli con congelamento di embrioni, mentre continuano a diminuire i cicli di congelamento degli ovociti.
Confermato il trend di aumento dell'età delle donne - si legge nella Relazione del ministero sulla Pms - che accedono alla fecondazione assistita: 36,55 anni per le tecniche a fresco di II e III livello. Il 31% delle aspiranti mamme oltre i 40 anni.
Diminuisce la perdita di informazioni rispetto agli esiti delle gravidanze (perdita al follow up): mentre nel 2012 non si avevano notizie nel 14% delle gravidanze accertate, nel 2013 questo dato scende all'11,4%.
Per sensibilizzare la popolazione sul fatto che non si è fertili per tutta la vita, specie le donne, il ministero ricorda di aver proposto un Piano nazionale per la fertilità, che ha come slogan 'Difendi la tua fertilità, prepara una culla nel tuo futuro'. Il Piano vuole collocare la fertilità al centro delle politiche sanitarie ed educative del nostro Paese, coinvolgendo cittadini e professionisti sanitari per promuovere interventi di prevenzione e diagnosi precoce delle malattie dell'apparato riproduttivo e intervenire, ove possibile, per ripristinare la fertilità naturale o indirizzare alle tecniche di Pma, quanto più precocemente, così da aumentare le possibilità di successo. Le tecniche di Pma rappresentano sicuramente un'opportunità importante per il trattamento della sterilità, ma non sono in grado di dare un bambino a tutti, evidenzia il ministero.
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