La relazione che intercorre tra la nutrizione materna e fetale è complessa ma l’apporto nutrizionale dovrebbe essere ottimale per garantire il benessere di entrambi.
La crescita, lo sviluppo e una buona salute passano attraverso un’alimentazione che sia adeguata per qualità e quantità. I componenti maggiori della dieta, i macronutrienti, sono carboidrati, proteine e grassi mentre i micronutrienti vitamine e minerali.
Il fabbisogno energetico in gravidanza può essere calcolato sommando l’energia necessaria ai nuovi tessuti materni e quella fondamentale per lo sviluppo del feto.
L’energia necessaria ad una donna incinta supera di circa 300 Kcal il fabbisogno energetico pregravidico, dalla 10^ e la 30^ settimana, quando il corpo si organizza per creare le riserve materne di grasso.
Durante le ultime 10 settimane, è la crescita fetale che necessita di maggiore energia. Risulta quindi evidente che una dieta o una restrizione nutrizionale non siano appropriate durante la gravidanza e queste potrebbero avere effetti avversi per il feto.
Per supportare la sintesi tissutale materna e lo sviluppo fetale, è richiesto un maggior apporto proteico; le donne che vivono in Paesi sviluppati, che consumano regolarmente carne, legumi e prodotti caseari, non hanno alcuna necessità di integrazioni.
Chi segue una dieta di tipo vegetariano o vegano deve assicurarsi di assumere legumi e frumento integrale in quantità sufficiente ed integrare con la Vitamina B12.
Durante la gravidanza il metabolismo dei grassi è modificato dai cambiamenti ormonali.
Trigliceridi, colesterolo, acidi grassi e lipoproteine sono più bassi all’inizio della gestazione e tendono ad aumentare con il progredire delle settimane.
Una dieta ricca di grassi non è raccomandata durante la gravidanza poiché è associata allo sviluppo di anomalie glucidiche (intolleranze al glucosio, diabete gestazionale); mentre si raccomanda alle donne di consumare pesce azzurro ricco di Omega3, importanti per ridurre il rischio di pre-eclampsia, basso peso del feto e parto pretermine.
I carboidrati sono essenziali per il metabolismo materno e fetale; la dieta mediterranea, ricca di cereali, è pertanto la più indicata durante la gravidanza.
E’ preferibile però consumare alimenti integrali, ricchi di fibre, per prevenire la costipazione dovuta agli elevati livelli di progesterone.
Per quanto riguarda i micronutrienti, è essenziale che la donna in gravidanza assuma una quantità di acido folico adeguata (400 microgrammi/die), per prevenire i difetti del tubo neurale; le vitamine sono importanti per il corretto sviluppo del feto ma la normale dieta è sufficiente a garantirne l’adeguato apporto.
Per quanto riguarda il ferro, spesso in gravidanza vi è una riduzione fisiologica delle riserve o un’anemia sideropenica, che si aggrava nelle donne che non consumano carne o che hanno basse riserve marziali pregravidiche, così come in chi assume poca vitamina C o assume farmaci che ne influenzano l’assorbimento.
La supplementazione si rende dunque necessaria in alcuni casi, ma deve essere sempre accompagnata da consigli nutrizionali appropriati e sotto la supervisione di un professionista.
Il cibo può esser fonte di infezioni.
Durante la gravidanza, le future mamme devono prestare attenzione all’igiene, lavando accuratamente frutta e verdura prima di consumarle.
Per ridurre il rischio di contrarre salmonellosi, listeriosi e toxoplasmosi è opportuno evitare di mangiare alimenti poco cotti, uova crude, formaggi con segni di muffe o a pasta molle, affettati crudi.
La gravidanza è un evento normale e fisiologico nella vita di una donna; una alimentazione sana e bilanciata, con quantità adeguate di carne, pesce, legumi e cereali, che preveda il consumo di 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, garantisce un apporto nutrizionale adeguato.
E’ importante bere almeno 2 litri di acqua al giorno, soprattutto nei periodi più caldi, e fare attività fisica moderata. Il benessere passa anche attraverso il cibo, pertanto attenzione alla qualità dei prodotti che consumiamo!
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