I dati clinici finora disponibili dimostrano che nei paesi occidentali la fertilità maschile sta diminuendo. Diversi fattori genetici, endocrini, congeniti, intrauterini (come il fumo materno) e demografici come l’età, il fumo e l’eccesso di alcool, sono importanti cause di rischio per il calo della qualità dello sperma, ma sta emergendo sempre di più il ruolo della nutrizione.
E’ quanto pubblicato sulla rivista American Journal’s of Men Health nel 2016, dove è stata messa in correlazione la concentrazione del seme di 336 uomini con il tipo di dieta seguita. Una maggiore fertilità e livelli più alti di testosterone sono stati rilevati nei soggetti che assumono una dieta denominata Prudente, caratterizzata da un apporto elevato di frutta, verdura, cereali interi, pesce e pollo, rispetto agli uomini che hanno seguito una dieta Occidentale (carne rossa, formaggio, grassi, cereali raffinati e zuccheri aggiunti).
Questi effetti si devono al maggiore apporto di antiossidanti come vitamine E, C e beta carotene, provenienti da frutta e verdura che proteggono le cellule germinali riproduttive maschili (spermatozoi) contro il danno ossidativo dei radicali liberi reattivi all’ossigeno (ROS).
Importanza della nutrizione nella subfertilità maschile
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima al 15-20% il numero delle coppie con problemi di fertilità (un anno di rapporti sessuali infruttuosi) nei paesi industrializzati. La riduzione del potenziale di fertilità maschile (subfertilità non sterile) è stata finora studiata mettendo in correlazione la qualità del seme e l’azione di micronutrienti isolati come zinco, folato e vari antiossidanti, mentre pochi lavori si sono concentrati sui modelli dietetici. L'azione migliorativa dei flavonoidi, contenuti nella frutta e nei vegetali, sulla disfunzione erettile era già stata dimostrata a gennaio 2016. Uno studio precedente all’Università di Rochester, condotto su 188 maschi, aveva già scoperto che la dieta Prudente era correlata ad una maggiore motilità spermatica.
Confronto tra le diete Occidentale e Prudente sulla fertilità
L’associazione tra metodi dietetici, qualità del seme e livello degli ormoni riproduttivi è stata indagata dal Centro di Epidemiologia Ambientale polacco su 336 uomini che hanno frequentato il centro di infertilità per scopi diagnostici. Questi soggetti avevano una concentrazione del seme normale (da 20 a 300 milioni/ml) o una lieve oligozoospermia (concentrazione del seme di 15-20 mln/ml). La dieta è stata valutata tramite un questionario sulla frequenza degli alimenti. Gli uomini sono stati classificati per ciascun metodo dietetico: Occidentale e Prudente. I risultati sono stati aggiustati per l’astinenza sessuale, l’età, il fumo, le malattie passate ed il consumo di alcool.
La dieta Occidentale (apporto elevato di carne rossa, burro, derivati del latte ad alto contenuto di grassi, cereali raffinati, pizza, snacks, bibite caloriche, maionese e dolci), non ha indotto modifiche sulla concentrazione e la motilità dello sperma; la dieta Prudente (assunzione di pesce, pollo, frutta, verdura, legumi e grano intero), è stata associata ad una maggiore concentrazione di sperma ed a più alti livelli di testosterone.
Altre diete ricche di frutta e verdura con azione antiossidante ed alcalinizzante (DASH, Mediterranea) potrebbero raggiungere risultati analoghi
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