Una conferma su questo tipo di depressione maschile si è avuta con l’analisi di 43 studi condotta da un team di ricercatori dell’Università di Canberra e pubblicata sul Journal of Affective Disorders. Gli studiosi hanno notato che l’ansia per l’arrivo di un nuovo bambino è comune (colpisce circa un uomo su dieci) esattamente quanto la depressione post-partum che può colpire le loro compagne (novantamila soltanto in Italia), ma con rischi più alti. La ricca indagine ha rivelato anche precisi sintomi fisici del disagio psicologico: eccessiva sudorazione, scarso riposo notturno, appetito quasi nullo. Inoltre, spesso si osservano alcune modificazioni ormonali: il cortisolo e la prolattina risultano più alti del normale, a differenza del testosterone, il cui calo è propedeutico allo sviluppo del senso di accudimento. Aumento di peso e stress sono i primi segni visibili di una condizione psicologica di disagio.
Un problema sottovalutato
La nascita di un figlio è una fase delicatissima anche nella vita di un uomo che può sentirsi escluso dallo stretto rapporto tra mamma e bambino, impacciato nell’accudirlo, ma anche del tutto impreparato di fronte al nuovo carico e al cambio di vita che questo comporta e la trasformazione dei tempi e delle priorità. Quando tutto questo si innesta su una fragilità di fondo persistente, magari in periodo di difficoltà economica, o su precedenti problemi di salute mentale, può trasformarsi in una vera e propria depressione anche per lui. Il problema può aggravarsi perché spesso gli uomini non cercano aiuto e sottovalutano il problema. Parlare del problema, invece, non deve fare paura, perché è proprio questo l’inizio che avvicina alla soluzione. La condizione è del tutto reversibile. I medici spesso consigliano la terapia di gruppo, che aiuta a condividere l’esperienza della paternità, rendendosi conto di non essere così inadeguati al ruolo.
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