martedì 12 aprile 2016

Nelle polemiche nasce un bambino. Maternità surrogata e religioni mondiali.


 

http://rosnauka.ru/sites/default/files/uploads/publication/preview/709_0.jpg

       L'attuazione di maternità surrogata è una questione complessa e controversa dal punto di vista di moralità ed etica nei termini delle culture e religioni globali. Le confessioni mondiali hanno i loro punti di vista e opinioni riguardo la questione di procreazione del genere umano. Si basano, innanzitutto, delle leggi spirituali che regolano la vita umana. Oggi le opinioni della chiesa sull'argomento di maternità surrogata variano da un divieto e rifiuto totale di questa procedura alla sua completa accettazione.

       I dogmi diversi interpretano il processo di concepimento e gravidanza in diversi modi. Con l'avvento di tecnologie riproduttive moderne alcune religioni le accettano, altre  impongono restrizioni con il codice morale. Ci sono delle religioni che ammettono l'attuazione della tecnologia FIVET solo all'interno della famiglia. I metodi come ecografia e ricerche microchirurgiche dimostrano che la vita si forma al momento di fecondazione e non dipende da un risultato di una FIVET o dal concepimento naturale. Cosa ne pensano i rappresentanti delle religioni diverse? Ora cercheremo di scoprirlo.

Il Cristianesimo

       Generalmente i punti di vista delle chiese cattolica e ortodossa sulla pratica di maternità surrogata sono comuni. Così la fede cristiana non accetta la divisione del matrimonio e maternità ossia l'intervento della terza persona (il donatore di sperma od ovociti, gestazione del bambino da un'altra donna). Tutte e due religioni cristiane chiamano la surrogazione una pratica vergognosa e immorale. I cattolici sono propensi a pensare che maternità surrogata sia immorale in quanto coinvolge una terza persona che si posiziona fra il marito e la moglie e rovina il principio di parentela sanguinea. Il bambino è un dono di Dio e se questo non avviene allora così dev'essere. Secondo il dogma ortodosso la maternità surrogata umilia la dignità della donna il cui corpo in questo caso è considerato come una sorta di incubatrice. Questa pratica distrugge le relazioni naturali tra la madre e il figlio e ha conseguenze negative per tutte le parti coinvolte in questa pratica. Tuttavia gli insegnamenti cristiani ci insegnano che "la chiesa è aperta per tutte le persone che cercano la salvezza. E solo dopo una sincera penitenza dei genitori (che hanno fatto ricorso alla surrogazione) è possibile il battesimo del bambino. Indipendentemente dal fatto se i canoni della chiesa sono stati ignorati consapevolmente o inconsciamente la gente può venire a chiedere una penitenza al prete".

L’Islam

       Dal punto di vista dell'Islam tale metodo di procreazione come maternità surrogata è considerato assolutamente inaccettabile in quanto, secondo la religione islamica, la partecipazione di una terza persona nel processo di concepimento e nascita del bambino è intollerabile. Dal punto di vista dell'Islam tale metodo di procreazione come maternità surrogata è considerato assolutamente inaccettabile siccome, secondo la religione islamica, la partecipazione della terza persona è intollerabile. Un altro motivo del divieto è la non-accettazione da parte dell'Islam di qualsiasi forma di adulterio. Inolte, nell'Islam è molto importante preservare la genealogia della famiglia, la parentela. La presenza di una terza persona in questa questione delicata comporta una certa confusione all'interno dell'albero genealogico della famiglia. Le origini dei figli devono essere certi. Nell'Islam ogni bambino ha il diritto di avere un albero genealogico ossia il padre e la madre. Invece ricorrendo alla tecnica di maternità surrogata sorge una domanda: chi è la vera madre del bambino, quella che l'ha gestato e partorito oppure quella che ha donato il materiale biologico? Tale confusione potrebbe incidere in modo peggiore sulla comprensione del mondo del bambino che si potrebbe perdere tra le due donne cercando di capire chi di loro è la sua vera madre. Tuttavia ci sono anche altre opinioni da parte del pensiero musulmano che afferma che la maternità surrogata ci potrebbe stare perché l'umanità assume responsabilità di preservare la razza umana e che la preservazione di quest'ultima rappresenta gli interessi della società mondiale ovvero permettere la surrogazione alle coppie infertili.

Il Giudaismo

       Anche il Giudaismo ha una sua posizione nei confronti della maternità surrogata come metodo di procreazione. I rabbini ortodossi e conservativi aderiscono al pensiero già espresso sopra che la maternità degradi e si svaluti quando in una famiglia entra un estraneo, una terza persona, che funge da incubatrice, un aiuto per la gestazione del figlio dei coniugi. Inoltre, sussiste la paura che la procedura di surrogazione metta in evidenza le differenze economiche rivelando uno squilibrio interno tra  ricchi e poveri. Tuttavia c'è anche un'opinione che l'infertilità provochi il dolore e le sofferenze nella vita delle coppie che affrontano tale diagnosi. Il Giudaismo, quindi, ammette la possibilità di ricorso al programma di maternità surrogata purché durante tutto il procedimento non venga fatto alcun danno a nessuno.

Il buddismo e l’induismo

       Il Buddismo accetta pienamente la pratica di maternità surrogata. Il Buddismo, a differenza di Cristianesimo, Giudaismo e Islami, non considera il concepimento un dovere morale. Le coppie che professano il Buddismo non devono per forza sposarsi o avere figli, per cui non ci sono dottrine buddiste che affermassero che la maternità surrogata fosse immorale o scorretta.

       Anche l'Induismo permette di affrontare il problema di infertilità con l'aiuto di tecnologie riproduttive moderne compreso ivi compresa la maternità surrogata. I figli sono molto importanti per le famiglie indù perciò tale assistenza medica è permessa se la coppia non può concepire un figlio in modo naturale ovvero se ha le indicazioni mediche all'uso di questa tecnologia. Gli indù accettano e utilizzano l'inseminazione artificiale con l'uso di liquido seminale del marito e ovociti della moglie(in termini tecnici fecondazione omologa). Allo stesso tempo l'Induismo non permette di usare il materiale biologico di un donatore sconosciuto perché il bambino, in quel caso, non saprà la sua vera origine. Maternità surrogata è una pratica usata di rado dagli indù nonostante l'India non tanto tempo fa fosse un paese molto gettonato fra le coppie infertili straniere che si recavano per usufruire, appunto, dei servizi delle madri surrogate. 

       Nel 21esimo secolo il problema di procreazione è diventato attuale come mai prima. Le coppie che soffrono d'infertilità si possono incontrare ovunque nel mondo, indipendentemente dalla situazione economica del paese e il tenore di vita della gente. Molte religioni si oppongono alla maternità surrogata basandosi sul presupposto che il bambino è un dono e la voglia di Dio, e l'essere umano non è autorizzato ad intervenire e apportare le modifiche in questo processo naturale con l'aiuto di tecnologie di medicina moderna. La surrogazione già da molto tempo suscita discussioni piuttosto accese nella società mondiale e nelle parrocchie. 

       Ogni persona ha una propria concezione sulla religione e ognuno di noi ha il diritto di averla. Quando il discorso si sposta sul soggetto di maternità surrogata, analogicamente, tutti hanno il diritto di pregiudicarla o sostenerla. Tuttavia, l'aderenza a una o l'altra religione non dovrebbe precludere la strada verso la realizzazione del sogno di una famiglia di avere figli. Se, invece, succede così, la gente è costretta a vivere una vita rifiutando di avere uno degli elementi principali: figli. E' una vita sacrificata e infelice che spesso comporta le despressioni o sofferenze mentali.

       Pianificando una fertilizzazione in vitro, la coppia che è venuta a tale decisione ha già passato una serie di dubbi  e delusioni: un forte desiderio di concepire un figlio e la seguente sconfitta, una marea di procedure mediche e controlli, la raccolta dell'anamnesi e, alla fine, una spaventosa diagnosi d'infertilità... Nella storia di medicina riproduttiva è presente una serie di casi quando la diagnosi medica emmessa ad una coppia veniva  meravigliosamente smentita; in quei casi, ovviamente, i padri santi non avevano da dire niente ai poveri mortali che ricevevano una benedizione divina. Invece ancor oggi  nei casi in cui i problemi genetici siano risolvibili con l'aiuto delle tecnologie FIVET l'opinione della chiesa su tali metodi rimane molto critica.

       Quando si tratta di ricorrere alla procreazione con l'aiuto di maternità surrogata ricordate che siete voi primi che fate la scelta. Sarete voi a vivere e crescere vostro figlio e non il vostro pastore, prete o rabbino. Di regola, le religioni predicano la divina misericordia e se avete deciso di effettuare il programma di maternità surrogata e la vostra religione la rifiuta, dovete credere che questo bambino renderà la vostra famiglia felice e completa e Dio avrà misericordia e pietà di voi.

       Tutte le religioni talvolta prentano pareri contrastanti sullo stesso argomento. Qualcuno sostiene lo sviluppo scientifico, altri preferiscono di preservare la tradizione. Comunque sia, bisogna ricordare che le procedure come FIVET e maternità surrogata portano la felicità a casa di molte persone che altrimenti non potrebbero avere figli. Persone felici rendono questo mondo migliore. Dio benedisse Adamo ed Eva e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra!.." E se la vita proviene da Dio, secondo le religioni, allora tutto che crea una nuova vita deve essere considerato positivo.

       La chiesa conduce una lotta attiva non solo per l'anima, ma anche per la fisiologia. Avendo riconosciuto la FIVET come un metodo di procreazione continua ad opporsi alle ricerche sul genoma e, soprattutto, sui suoi cambiamenti. Nel frattempo anche nella comunità scientifica del mondo non cedono le polemiche secolari sull'argomento. Spesso la discussione fra la scienza e la religione, talvolta erroneamente presa per un'opposizione dal pubblico comune, assume un solo obiettivo: preservazione dell'essere umano come un fenomeno unico nell'Universo.

       "La più grande necessità del dialogo scientifico religioso si osserva nella sfera di biomedicina, genetica, transplantologia, rianimazione. Lo sviluppo della scienza dà la possibilità di spiegare molti fenomeni della vita che non fanno appello alle finalità divine (per esempio, nell'ambito dell'approccio sistematico)", – racconta un professore della facoltà filosofica. – Se parliamo della scienza e della religione nei termini degli istituti sociali, queste forme di sviluppo spirituale della realtà coesistono, occupando le loro nicchie senza entrare in opposizione rigida".

       Alla fine i figli vengono considerati il dono più grande in tutte le religioni. Questi bambini della nuova generazione porteranno in futuro le dottrine e le credenze di oggi. Senza bambini qualsiasi religione, così come umanità, semplicemente si estinguerà.

 

 

Nessun commento:

Posta un commento