L'attuazione di maternità surrogata è una questione complessa e controversa
dal punto di vista di moralità ed etica nei termini delle culture e religioni
globali. Le confessioni mondiali hanno i loro punti di vista e opinioni
riguardo la questione di procreazione del genere umano. Si basano,
innanzitutto, delle leggi spirituali che regolano la vita umana. Oggi le
opinioni della chiesa sull'argomento di maternità surrogata variano da un
divieto e rifiuto totale di questa procedura alla sua completa accettazione.
I dogmi diversi interpretano il processo di concepimento e gravidanza in
diversi modi. Con l'avvento di tecnologie riproduttive moderne alcune religioni
le accettano, altre impongono
restrizioni con il codice morale. Ci sono delle religioni che ammettono
l'attuazione della tecnologia FIVET solo all'interno della famiglia. I metodi
come ecografia e ricerche microchirurgiche dimostrano che la vita si forma al
momento di fecondazione e non dipende da un risultato di una FIVET o dal
concepimento naturale. Cosa ne pensano i rappresentanti delle religioni
diverse? Ora cercheremo di scoprirlo.
Il Cristianesimo
Generalmente i punti di vista delle chiese cattolica e ortodossa sulla pratica
di maternità surrogata sono comuni. Così la fede cristiana non accetta la
divisione del matrimonio e maternità ossia l'intervento della terza persona (il
donatore di sperma od ovociti, gestazione del bambino da un'altra donna). Tutte
e due religioni cristiane chiamano la surrogazione una pratica vergognosa e
immorale. I cattolici sono propensi a pensare che maternità surrogata sia
immorale in quanto coinvolge una terza persona che si posiziona fra il marito e
la moglie e rovina il principio di parentela sanguinea. Il bambino è un dono di
Dio e se questo non avviene allora così dev'essere. Secondo il dogma ortodosso
la maternità surrogata umilia la dignità della donna il cui corpo in questo
caso è considerato come una sorta di incubatrice. Questa pratica distrugge le
relazioni naturali tra la madre e il figlio e ha conseguenze negative per tutte
le parti coinvolte in questa pratica. Tuttavia gli insegnamenti cristiani ci
insegnano che "la chiesa è aperta per tutte le persone che cercano la
salvezza. E solo dopo una sincera penitenza dei genitori (che hanno fatto
ricorso alla surrogazione) è possibile il battesimo del bambino.
Indipendentemente dal fatto se i canoni della chiesa sono stati ignorati
consapevolmente o inconsciamente la gente può venire a chiedere una penitenza
al prete".
L’Islam
Dal punto di vista dell'Islam tale metodo di procreazione come maternità
surrogata è considerato assolutamente inaccettabile in quanto, secondo la
religione islamica, la partecipazione di una terza persona nel processo di
concepimento e nascita del bambino è intollerabile. Dal punto di vista
dell'Islam tale metodo di procreazione come maternità surrogata è considerato
assolutamente inaccettabile siccome, secondo la religione islamica, la
partecipazione della terza persona è intollerabile. Un altro motivo del divieto
è la non-accettazione da parte dell'Islam di qualsiasi forma di adulterio.
Inolte, nell'Islam è molto importante preservare la genealogia della famiglia,
la parentela. La presenza di una terza persona in questa questione delicata
comporta una certa confusione all'interno dell'albero genealogico della
famiglia. Le origini dei figli devono essere certi. Nell'Islam ogni bambino ha
il diritto di avere un albero genealogico ossia il padre e la madre. Invece
ricorrendo alla tecnica di maternità surrogata sorge una domanda: chi è la vera
madre del bambino, quella che l'ha gestato e partorito oppure quella che ha
donato il materiale biologico? Tale confusione potrebbe incidere in modo
peggiore sulla comprensione del mondo del bambino che si potrebbe perdere tra
le due donne cercando di capire chi di loro è la sua vera madre. Tuttavia ci
sono anche altre opinioni da parte del pensiero musulmano che afferma che la
maternità surrogata ci potrebbe stare perché l'umanità assume responsabilità di
preservare la razza umana e che la preservazione di quest'ultima rappresenta
gli interessi della società mondiale ovvero permettere la surrogazione alle
coppie infertili.
Il Giudaismo
Anche il Giudaismo ha una sua posizione nei confronti della maternità
surrogata come metodo di procreazione. I rabbini ortodossi e conservativi
aderiscono al pensiero già espresso sopra che la maternità degradi e si svaluti
quando in una famiglia entra un estraneo, una terza persona, che funge da
incubatrice, un aiuto per la gestazione del figlio dei coniugi. Inoltre,
sussiste la paura che la procedura di surrogazione metta in evidenza le
differenze economiche rivelando uno squilibrio interno tra ricchi e poveri. Tuttavia c'è anche
un'opinione che l'infertilità provochi il dolore e le sofferenze nella vita
delle coppie che affrontano tale diagnosi. Il Giudaismo, quindi, ammette la
possibilità di ricorso al programma di maternità surrogata purché durante tutto
il procedimento non venga fatto alcun danno a nessuno.
Il buddismo e l’induismo
Il Buddismo accetta pienamente la pratica di maternità surrogata. Il
Buddismo, a differenza di Cristianesimo, Giudaismo e Islami, non considera il
concepimento un dovere morale. Le coppie che professano il Buddismo non devono
per forza sposarsi o avere figli, per cui non ci sono dottrine buddiste che
affermassero che la maternità surrogata fosse immorale o scorretta.
Anche l'Induismo permette di affrontare il problema di infertilità con
l'aiuto di tecnologie riproduttive moderne compreso ivi compresa la maternità
surrogata. I figli sono molto importanti per le famiglie indù perciò tale
assistenza medica è permessa se la coppia non può concepire un figlio in modo
naturale ovvero se ha le indicazioni mediche all'uso di questa tecnologia. Gli
indù accettano e utilizzano l'inseminazione artificiale con l'uso di liquido
seminale del marito e ovociti della moglie(in termini tecnici fecondazione
omologa). Allo stesso tempo l'Induismo non permette di usare il materiale
biologico di un donatore sconosciuto perché il bambino, in quel caso, non saprà
la sua vera origine. Maternità surrogata è una pratica usata di rado dagli indù
nonostante l'India non tanto tempo fa fosse un paese molto gettonato fra le coppie
infertili straniere che si recavano per usufruire, appunto, dei servizi delle
madri surrogate.
Nel 21esimo secolo il problema di procreazione è diventato attuale come mai
prima. Le coppie che soffrono d'infertilità si possono incontrare ovunque nel
mondo, indipendentemente dalla situazione economica del paese e il tenore di
vita della gente. Molte religioni si oppongono alla maternità surrogata
basandosi sul presupposto che il bambino è un dono e la voglia di Dio, e
l'essere umano non è autorizzato ad intervenire e apportare le modifiche in questo
processo naturale con l'aiuto di tecnologie di medicina moderna. La
surrogazione già da molto tempo suscita discussioni piuttosto accese nella
società mondiale e nelle parrocchie.
Ogni persona ha una propria concezione sulla religione e ognuno di noi ha
il diritto di averla. Quando il discorso si sposta sul soggetto di maternità
surrogata, analogicamente, tutti hanno il diritto di pregiudicarla o
sostenerla. Tuttavia, l'aderenza a una o l'altra religione non dovrebbe
precludere la strada verso la realizzazione del sogno di una famiglia di avere
figli. Se, invece, succede così, la gente è costretta a vivere una vita rifiutando
di avere uno degli elementi principali: figli. E' una vita sacrificata e
infelice che spesso comporta le despressioni o sofferenze mentali.
Pianificando una fertilizzazione
in vitro, la coppia che è venuta a tale decisione ha già passato una serie di
dubbi e delusioni: un forte desiderio di
concepire un figlio e la seguente sconfitta, una marea di procedure mediche e
controlli, la raccolta dell'anamnesi e, alla fine, una spaventosa diagnosi
d'infertilità... Nella storia di medicina riproduttiva è presente una serie di
casi quando la diagnosi medica emmessa ad una coppia veniva meravigliosamente smentita; in quei casi,
ovviamente, i padri santi non avevano da dire niente ai poveri mortali che
ricevevano una benedizione divina. Invece ancor oggi nei casi in cui i problemi genetici siano
risolvibili con l'aiuto delle tecnologie FIVET l'opinione della chiesa su tali
metodi rimane molto critica.
Quando si tratta di ricorrere
alla procreazione con l'aiuto di maternità surrogata ricordate che siete voi
primi che fate la scelta. Sarete voi a vivere e crescere vostro figlio e non il
vostro pastore, prete o rabbino. Di regola, le religioni predicano la divina
misericordia e se avete deciso di effettuare il programma di maternità
surrogata e la vostra religione la rifiuta, dovete credere che questo bambino
renderà la vostra famiglia felice e completa e Dio avrà misericordia e pietà di
voi.
Tutte le religioni talvolta prentano pareri contrastanti
sullo stesso argomento. Qualcuno sostiene lo sviluppo scientifico, altri preferiscono
di preservare la tradizione. Comunque sia, bisogna ricordare che le procedure
come FIVET e maternità surrogata portano la felicità a casa di molte persone
che altrimenti non potrebbero avere figli. Persone felici rendono questo mondo
migliore. Dio benedisse Adamo ed Eva e disse loro: "Siate fecondi e
moltiplicatevi, riempite la terra!.." E se la vita proviene da Dio,
secondo le religioni, allora tutto che crea una nuova vita deve essere
considerato positivo.
La chiesa conduce una lotta attiva non solo per l'anima,
ma anche per la fisiologia. Avendo riconosciuto la FIVET come un metodo di
procreazione continua ad opporsi alle ricerche sul genoma e, soprattutto, sui
suoi cambiamenti. Nel frattempo anche nella comunità scientifica del mondo non
cedono le polemiche secolari sull'argomento. Spesso la discussione fra la
scienza e la religione, talvolta erroneamente presa per un'opposizione dal
pubblico comune, assume un solo obiettivo: preservazione dell'essere umano come
un fenomeno unico nell'Universo.
"La più grande necessità del dialogo scientifico
religioso si osserva nella sfera di biomedicina, genetica, transplantologia,
rianimazione. Lo sviluppo della scienza dà la possibilità di spiegare molti
fenomeni della vita che non fanno appello alle finalità divine (per esempio,
nell'ambito dell'approccio sistematico)", – racconta un professore della
facoltà filosofica. – Se parliamo della scienza e della religione nei termini
degli istituti sociali, queste forme di sviluppo spirituale della realtà coesistono,
occupando le loro nicchie senza entrare in opposizione rigida".
Alla fine i figli vengono considerati il dono più grande
in tutte le religioni. Questi bambini della nuova generazione porteranno in
futuro le dottrine e le credenze di oggi. Senza bambini qualsiasi religione,
così come umanità, semplicemente si estinguerà.
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