L'aspetto più innovativo di questo studio riguarda l’utilizzo di un particolare metodo di indagine, chiamato dei "doppi ibridi". Attraverso questo sistema è stato possibile individuare nuove proteine spermatiche di legame con la zona pellucida (ZP), la membrana protettiva esterna della cellula sessuale femminile, l'ovocita. Questa struttura è di natura proteica ed è fondamentale per la fecondazione, poiché lo spermatozoo, la cellula sessuale maschile, possiede sulla testa dei recettori che riconoscono le proteine presenti sulla zona pellucida, permettendone così l’adesione e la successiva fusione. La struttura della zona pellucida è ben conosciuta, ed è costituita da 3 proteine: ZP1, ZP2, ZP3. Al contrario le proteine di legame presenti sullo spermatozoo sono meno note. In particolare poco si sa sulle proteine spermatiche che legano la ZP3, e proprio su queste si è concentrato lo studio.
L’utilizzo di questa nuova tecnica può trovare applicazioni nello studio della fecondazione, ma anche nello sviluppo di contraccettivi di nuova generazione non steroidei, o ancora nel trattamento dell’infertilità, infatti l’assenza di questa proteina può spiegare certe forme di infertilità inspiegata.
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