In questi casi, la selezione dei donatori è fatta tenendo di conto le caratteristiche fisiche della coppia ricevente (etnia, gruppo sanguigno, taglia, colore della pelle, degli occhi e dei capelli). Per valutare i donatori, esiste un insieme di procedure che fanno che tutta la selezione sia eseguita secondo le norme di qualità e sicurezza, molto rigide, rispettando le esigenze definite dal consiglio nazionale della procreazione assistita così come le norme e raccomandazioni delle pratiche mediche internazionali riconosciute. L’assenza di malattie ereditarie e di malattie infettive trasmissibili così come test di screening sono obbligatori e l’età della donna non deve superare i 45 anni.
Nella FIV o ICSI gli ovociti sono prelevati dalle ovaie e, di seguito fecondati con gli spermatozoi di coltura di laboratorio. Gli embrioni così ottenuti (normalmente 2, in casi eccezionali 1 o 3) sono trasferiti nell’utero.> Quando si realizza un ciclo d’ICSI, la donna inizia un trattamento medicamentoso che stimola l’ovulazione (Gonal f, Puregon, o Menopur, tra altri), somministrato per iniezione. Sono medicinali (simili agli ormoni che si trovano d’abitudine nell’organismo) che stimolano le ovaie a produrre più ovociti del solito.
In più, altri medicinali saranno aggiunti (di solito Suprefact,) con lo scopo di indurre la produzione fisiologica di alcuni ormoni affinché il medico possa controllare artificialmente tutta la procedura dell’ovulazione per che sia più efficace e più sicura.
Lo sviluppo degli ovociti è seguito e controllato per mezzo di ecografie e analisi del sangue (per stabilire il livello di certi ormoni).
Quando il medico si accorge che i follicoli sono sufficientemente sviluppati, somministra un’iniezione di un altro ormone (hCG, il nome commerciale è Pregnyl o Ovitrelle) che ha il compito di liberare degli ovociti dai follicoli. In questa fase il tempo ha un ruolo fondamentale: la punzione (operazione di prelievo degli ovociti nelle ovaie) dovrà essere eseguita 35-36 ore dopo la somministrazione del hCG. È molto importante che la coppia rispetti le ore indicate dal ginecologo per la somministrazione delle varie iniezioni poiché un errore a questo livello potrebbe mettere in causa tutta la l procedura del trattamento.
La punzione delle ovaie è fatta con il controllo di un’ecografia e consiste nell’introdurre nella vagina un ago molto fine che permette di fare il prelievo degli ovociti a partire di ciascuna delle ovaie. Quest’operazione è realizzata con sedativi e dura circa 15 minuti.
La donna stare in digiuno per 6 ore prima della punzione. Lo sperma è centrifugato ad alta velocità e sottomesso a una serie di elaborazioni, di modo a selezionare gli spermatozoi più forti e con migliore capacità di fertilizzazione.
Dopo la punzione, gli ovociti sono trasferiti nella coltura di laboratorio e poi messi in contatto con gli spermatozoi per la fecondazione (FIV) o micro iniettati ciascuno con uno spermatozoo (ICSI). Dalle due procedure derivano embrioni.
Da mezzanotte, il giorno della punzione, la donna comincia a introdurre 2 pastiglie di Urogestan nella vagina, di 8 in 8ore, che servono a preparare l’endometrio a accogliere gli embrioni con successo.
Il giorno dopo, l’embriologo responsabile verifica se c’è stata fecondazione di ovociti.
Un volta formati, gli embrioni (normalmente solo 2) son trasferiti nell’utero della donna dove può occorrere una gravidanza. Il giorno del transfert si deve prendere Ultrogestan per via orale. Di solito gli embrioni sono trasferiti 2 a 3 giorni dopo la fecondazione, quando hanno ottenuto 4 a 8 cellule.
Si raccomanda alla donna di riposare per tre giorni a casa e di evitare di fare qualsiasi sforzo fisico.
Nella FIV o ICSI gli ovociti sono prelevati dalle ovaie e, di seguito fecondati con gli spermatozoi di coltura di laboratorio. Gli embrioni così ottenuti (normalmente 2, in casi eccezionali 1 o 3) sono trasferiti nell’utero.> Quando si realizza un ciclo d’ICSI, la donna inizia un trattamento medicamentoso che stimola l’ovulazione (Gonal f, Puregon, o Menopur, tra altri), somministrato per iniezione. Sono medicinali (simili agli ormoni che si trovano d’abitudine nell’organismo) che stimolano le ovaie a produrre più ovociti del solito.
In più, altri medicinali saranno aggiunti (di solito Suprefact,) con lo scopo di indurre la produzione fisiologica di alcuni ormoni affinché il medico possa controllare artificialmente tutta la procedura dell’ovulazione per che sia più efficace e più sicura.
Lo sviluppo degli ovociti è seguito e controllato per mezzo di ecografie e analisi del sangue (per stabilire il livello di certi ormoni).
Quando il medico si accorge che i follicoli sono sufficientemente sviluppati, somministra un’iniezione di un altro ormone (hCG, il nome commerciale è Pregnyl o Ovitrelle) che ha il compito di liberare degli ovociti dai follicoli. In questa fase il tempo ha un ruolo fondamentale: la punzione (operazione di prelievo degli ovociti nelle ovaie) dovrà essere eseguita 35-36 ore dopo la somministrazione del hCG. È molto importante che la coppia rispetti le ore indicate dal ginecologo per la somministrazione delle varie iniezioni poiché un errore a questo livello potrebbe mettere in causa tutta la l procedura del trattamento.
La punzione delle ovaie è fatta con il controllo di un’ecografia e consiste nell’introdurre nella vagina un ago molto fine che permette di fare il prelievo degli ovociti a partire di ciascuna delle ovaie. Quest’operazione è realizzata con sedativi e dura circa 15 minuti.
La donna stare in digiuno per 6 ore prima della punzione. Lo sperma è centrifugato ad alta velocità e sottomesso a una serie di elaborazioni, di modo a selezionare gli spermatozoi più forti e con migliore capacità di fertilizzazione.
Dopo la punzione, gli ovociti sono trasferiti nella coltura di laboratorio e poi messi in contatto con gli spermatozoi per la fecondazione (FIV) o micro iniettati ciascuno con uno spermatozoo (ICSI). Dalle due procedure derivano embrioni.
Il giorno della punzione bisogna fare attenzione a:
> Non guidare;
> Rimanere in riposo per 12 ore dopo l’intervento e non fare sforzi fisici;
> Rimanere in riposo per 12 ore dopo l’intervento e non fare sforzi fisici;
Da mezzanotte, il giorno della punzione, la donna comincia a introdurre 2 pastiglie di Urogestan nella vagina, di 8 in 8ore, che servono a preparare l’endometrio a accogliere gli embrioni con successo.
Il giorno dopo, l’embriologo responsabile verifica se c’è stata fecondazione di ovociti.
Un volta formati, gli embrioni (normalmente solo 2) son trasferiti nell’utero della donna dove può occorrere una gravidanza. Il giorno del transfert si deve prendere Ultrogestan per via orale. Di solito gli embrioni sono trasferiti 2 a 3 giorni dopo la fecondazione, quando hanno ottenuto 4 a 8 cellule.
Si raccomanda alla donna di riposare per tre giorni a casa e di evitare di fare qualsiasi sforzo fisico.
In quali situazioni s’impiega una FIV / ICSI con donazione di sperma?
Le indicazioni per una FIV / ICSI con donazione di sperma sono le seguenti:
> Azoospermia (assenza di spermatozoi nell’eiaculazione);
> Situazioni gravi sulla cattiva qualità dello sperma (sperma avendo subito tutti i test);
> Rischio di trasmissione di malattie alla discendenza..
… che sorgono allo stesso tempo dei fattori femminili:
> Infertilità sine causa;
> Ostruzione o assenza delle tube;
> Ligación de trompas;
> Chiusura delle tube;
> Endometriosi;
> Storia d’insuccesso di un altro trattamento (IIU con sperma di donatore);
> L’età avanzata della donna.
Nei casi in cui il numero di ovociti ottenuti è uguale o inferiore a 4, può essere più opportuno fare una ICSI invece di una FIV tradizionale, poiché il rischio di un eventuale fallimento di fecondazione in FIV può mettere a pericolo tutto il trattamento.
> Azoospermia (assenza di spermatozoi nell’eiaculazione);
> Situazioni gravi sulla cattiva qualità dello sperma (sperma avendo subito tutti i test);
> Rischio di trasmissione di malattie alla discendenza..
… che sorgono allo stesso tempo dei fattori femminili:
> Infertilità sine causa;
> Ostruzione o assenza delle tube;
> Ligación de trompas;
> Chiusura delle tube;
> Endometriosi;
> Storia d’insuccesso di un altro trattamento (IIU con sperma di donatore);
> L’età avanzata della donna.
Nei casi in cui il numero di ovociti ottenuti è uguale o inferiore a 4, può essere più opportuno fare una ICSI invece di una FIV tradizionale, poiché il rischio di un eventuale fallimento di fecondazione in FIV può mettere a pericolo tutto il trattamento.
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