De Benedetti le telefona durante il nostro incontro. Il tempo di dire: «Sto facendo l’intervista che ti ho detto, ti richiamo dopo», e lei subito riattacca. Nata da una famiglia semplice, Paola è una combattente. Dice quello che pensa senza filtri né paura delle conseguenze. Anche quando il tema è delicato come quello dell’intervista che state per leggere: la maternità surrogata.
Da dove iniziamo? «Dal salotto di Porta a Porta dove tocca sentire due donne politiche importanti, l’aspirante sindaco di Roma Giorgia Meloni e il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, la prima incinta e la seconda madre di due gemelli, augurarsi la prigione per chi ricorre all’utero in affitto. Viviamo in un Paese dove in galera non va più nessuno: ci dovrebbero andare donne la cui unica colpa è desiderare un figlio?».
È un percorso abbastanza estremo, ne converrà. «Ne sono consapevole, infatti sono per consentirlo solo se regolamentato. Vietarlo o renderlo reato danneggia le donne che hanno importanti patologie e per le quali è l’unica strada per diventare madri. So di che cosa parlo, perché nel mio piccolo ho avuto dei problemi. E oggi che ho due figli e conosco la gioia non mi sentirei di negarla a nessuno.
Diceva che è stata malissimo: che cosa è successo?
«Da sempre soffro di cefalea cronica grave. Devo prendere ogni giorno farmaci pesanti per prevenire attacchi che, se partono, possono durare anche 40 giorni di fila. Non tutte le cefalee passano in gravidanza, ma quei farmaci non si possono prendere quando aspetti un figlio. Ho passato nove mesi con dolori allucinanti, al buio, il ghiaccio sulla testa. Quando proprio non ce la facevo più, il ginecologo mi ha autorizzato a prendere il farmaco due o tre volte al mese. Immagini lo strazio di una decisione del genere: ti senti morire dal male ma hai paura di danneggiare il bambino, ti fai mille paranoie. E alla fine infatti, purtroppo, entrambi i miei figli sono nati con malformazioni. Alessandro alle vie urinarie: si è fatto un anno di antibiotici prima di essere operato a 15 mesi. Virginia al cuoio capelluto. Cose che poi si sono rivelate non gravi. Ma quando senti il medico dire che probabilmente ci saranno altri problemi, da madre non passi bei momenti».
Fonte http://www.vanityfair.it/people/italia/16/03/27/paola-ferrari-madre-figli-maternita-surrogata-intervista-foto
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