Il grande studio è stato condotto dai ricercatori dell’Università di Oxford su oltre 60 mila donne incinte provenienti da otto diversi paesi (Italia, Kenya, Cina, India, Brasile, Stati Uniti, Oman e Regno Unito) e su 20mila neonati, ed è stato interamente finanziato dalla Bill & Melinda Gates Foundation. Tutte le donne prescelte erano in stato di buona salute e senza malattie croniche o comportamenti che potessero qualificarsi come un rischio per il nascituro. I ricercatori hanno monitorato le gravidanze delle donne ogni cinque settimane a partire dalla quattordicesima settimana di gestazione; nel frattempo, gli oltre ventimila bambini che partecipavano al progetto (tutti nati fra la 33° e la 42° settimana di gravidanza) sono stati oggetto delle misurazioni. Una volta ottenuti i nuovi parametri percentili, i ricercatori hanno sostenuto che essi rappresentano un “modello auspicabile” per la crescita di ogni bambino, indipendentemente dal paese di nascita.

Le nuove curve di crescita sostituiranno quelle in vigore in ogni paese del mondo (attualmente ve ne erano più di cento diverse); infatti lo studio ha dimostrato che le differenze di etnia o nazionalità non influiscono sulle misure della crescita dei bambini, qualora la madre goda di buona salute e non siano presenti malattie genetiche o ereditarie a carico del feto. Il nuovo modello andrà finalmente ad uniformare un fenomeno assai variegato e complesso a livello internazionale, ponendo fine a dubbi e a diverse interpretazioni delle curve proposte dall’OMS. Stimando che oltre 120 milioni di bambini nascono ogni anno nel mondo, proseguono i ricercatori del team di Oxford, finalmente sarà possibile valutare il loro corretto stato di crescita facendo riferimento a parametri obiettivi e certificati, e diagnosticando così in tempo tutte le possibili situazioni di sottopeso o sovrappeso, evitando in questo modo le pesanti ripercussioni che queste condizioni hanno sulla vita e sulla salute dei bambini. I risultati dell’Intergrowth-21st Project, sia quello riguardo allo sviluppo dei feti che quello inerente ai parametri di sviluppo di neonati e bimbi, sono stati pubblicati negli articoli della prestigiosa rivista scientifica “Lancet”.
Fonti e approfondimenti: http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(14)60932-6/fulltext -
Le nuove curve di crescita sostituiranno quelle in vigore in ogni paese del mondo (attualmente ve ne erano più di cento diverse); infatti lo studio ha dimostrato che le differenze di etnia o nazionalità non influiscono sulle misure della crescita dei bambini, qualora la madre goda di buona salute e non siano presenti malattie genetiche o ereditarie a carico del feto. Il nuovo modello andrà finalmente ad uniformare un fenomeno assai variegato e complesso a livello internazionale, ponendo fine a dubbi e a diverse interpretazioni delle curve proposte dall’OMS. Stimando che oltre 120 milioni di bambini nascono ogni anno nel mondo, proseguono i ricercatori del team di Oxford, finalmente sarà possibile valutare il loro corretto stato di crescita facendo riferimento a parametri obiettivi e certificati, e diagnosticando così in tempo tutte le possibili situazioni di sottopeso o sovrappeso, evitando in questo modo le pesanti ripercussioni che queste condizioni hanno sulla vita e sulla salute dei bambini. I risultati dell’Intergrowth-21st Project, sia quello riguardo allo sviluppo dei feti che quello inerente ai parametri di sviluppo di neonati e bimbi, sono stati pubblicati negli articoli della prestigiosa rivista scientifica “Lancet”.
Fonti e approfondimenti: http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(14)60932-6/fulltext -
Nessun commento:
Posta un commento