Quattro gli elementi da tenere in considerazione.
1. Il tempo è il nemico da combattere. “Il tempo è il primo nemico della fertilità, soprattutto nella donna: più si lasciano passare gli anni e più si abbassano le possibilità di avere una gravidanza. È quindi importante che le coppie siano indirizzate subito verso specialisti in Medicina della riproduzione”, spiega Marina Bellavia, membro del comitato scientifico del convegno e specialista di ProCrea.
2. La scienza negli ultimi anni ha fatto passi da gigante. Prosegue Bellavia: “Le continue ricerche che vengono fatte a livelli internazionale aprono scenari costantemente nuovi che possono contribuire a diagnosticare con sempre maggiore precisione il perché di una mancata gravidanza e ad individuare la possibile soluzione al problema di infertilità riscontrato. È però importante che queste informazioni siano accessibili a tutti”.
3. La genetica. “È la vera novità nell’ambito della Medicina della Riproduzione e della procreazione assistita. Grazie ai nuovi test genetici è stato rivoluzionato l’approccio arrivando a migliorare complessivamente i tassi di successo delle terapie”, spiega Giuditta Filippini, direttore di ProCrea Lab il laboratorio di genetica molecolare di ProCrea. Un esempio: “Con i test genetici possiamo andare maggiormente in profondità nel valutare la qualità del seme maschile, arrivando a individuare lo spermatozoo che presenta maggiori elementi di successo, quindi di fecondazione”. Con la genetica si sono sviluppati anche percorsi diagnostici capaci di individuare malattie genetiche rare che possono essere trasmesse ai figli.
4. Un nuovo approccio all’endometriosi. “Parliamo di una malattia silenziosa, ancora troppo poco conosciuta - e quindi spesso difficilmente diagnosticata - che influisce in modo negativo sulle possibilità di diventare mamma”, precisa Bellavia. “Le ultime linee guida della Eshre - European Society of Human Reproduction and Embryology, aprono di fatto una nuova frontiera per le donne che ne sono affette e sono alla ricerca di un figlio. La soluzione non deve essere necessariamente chirurgica con ricorso alla Fivet, ma ci sono situazioni dove è possibile intervenire con stimolazioni ormonali e inseminazione intrauterine per le quali le possibilità di una gravidanza sono ben 5 volte superiori rispetto solamente a qualche anno fa”.
1. Il tempo è il nemico da combattere. “Il tempo è il primo nemico della fertilità, soprattutto nella donna: più si lasciano passare gli anni e più si abbassano le possibilità di avere una gravidanza. È quindi importante che le coppie siano indirizzate subito verso specialisti in Medicina della riproduzione”, spiega Marina Bellavia, membro del comitato scientifico del convegno e specialista di ProCrea.
2. La scienza negli ultimi anni ha fatto passi da gigante. Prosegue Bellavia: “Le continue ricerche che vengono fatte a livelli internazionale aprono scenari costantemente nuovi che possono contribuire a diagnosticare con sempre maggiore precisione il perché di una mancata gravidanza e ad individuare la possibile soluzione al problema di infertilità riscontrato. È però importante che queste informazioni siano accessibili a tutti”.
3. La genetica. “È la vera novità nell’ambito della Medicina della Riproduzione e della procreazione assistita. Grazie ai nuovi test genetici è stato rivoluzionato l’approccio arrivando a migliorare complessivamente i tassi di successo delle terapie”, spiega Giuditta Filippini, direttore di ProCrea Lab il laboratorio di genetica molecolare di ProCrea. Un esempio: “Con i test genetici possiamo andare maggiormente in profondità nel valutare la qualità del seme maschile, arrivando a individuare lo spermatozoo che presenta maggiori elementi di successo, quindi di fecondazione”. Con la genetica si sono sviluppati anche percorsi diagnostici capaci di individuare malattie genetiche rare che possono essere trasmesse ai figli.
4. Un nuovo approccio all’endometriosi. “Parliamo di una malattia silenziosa, ancora troppo poco conosciuta - e quindi spesso difficilmente diagnosticata - che influisce in modo negativo sulle possibilità di diventare mamma”, precisa Bellavia. “Le ultime linee guida della Eshre - European Society of Human Reproduction and Embryology, aprono di fatto una nuova frontiera per le donne che ne sono affette e sono alla ricerca di un figlio. La soluzione non deve essere necessariamente chirurgica con ricorso alla Fivet, ma ci sono situazioni dove è possibile intervenire con stimolazioni ormonali e inseminazione intrauterine per le quali le possibilità di una gravidanza sono ben 5 volte superiori rispetto solamente a qualche anno fa”.
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