Un piccolo “avversario”
Ma c’è il rischio che il nuovo arrivato venga avvertito come un intruso e che susciti sentimenti di gelosia? Più che di gelosia sarebbe corretto parlare di competizione. Specialmente per il cane, che avverte la famiglia come il proprio branco, il bambino può essere visto come un avversario, che d’ora in poi gareggerà con lui per avere le attenzioni degli adulti di casa. Più individualista e riservato, diffcilmente il micio entrerà in concorrenza diretta con il neonato.
La cosa migliore, quindi, è agire in modo che anche gli amici a quattro zampe possano vivere in modo positivo la nascita del bebè. Specie se si tratta di cani e gatti femmine, del resto, hanno già percepito che c’è un cambiamento nell’aria… Approfittiamo allora di questi mesi prima del parto per prepararli e rassicurarli.
Bisogna agire per tempo
Una mossa importante è preparare con largo anticipo la cameretta e tutto ciò che servirà al bambino. Il cane e il gatto, in questo modo, avranno tempo per confrontarsi con una serie di novità che entreranno a far parte della loro vita quotidiana. Per esempio, vedere la carrozzina che si muove li farà abituare al rumore delle ruote e gli farà capire che non si tratta di un oggetto pericoloso. Lo stesso vale per il carillon o per la giostrina da appendere sopra il lettino.
Una buona idea è farci vedere con in braccio un bambolotto, più o meno delle dimensioni del neonato. L’animale diventerà a poco a poco consapevole del fatto che in casa ci sarà una presenza nuova, diversa da quelle cui è abituato.
Un piccolo accorgimento in più, quando il neonato non è ancora stato portato a casa dall’ospedale, consiste nel far annusare al cane o al gatto i suoi vestitini usati, prima di metterli in lavatrice. In questo modo, lo stesso odore del piccolo gli diventerà familiare.
Tenere a bada la curiosità del gatto…
Esistono tendenze innate dei nostri animali di cui dobbiamo tenere conto per non andare incontro a spiacevoli sorprese? Per quanto riguarda il gatto, a creare problemi può essere la sua naturale curiosità, che potrebbe indurlo a saltare dentro la culla. Insegnargli che non si fa è praticamente impossibile. Come scoraggiare, allora, questo atteggiamento?
Un accorgimento utile è mettere sul lettino una zanzariera e vedere se funziona nel tenere il micio lontano, prima dell’arrivo del piccolo. Per non correre rischi, comunque, conviene chiudere la porta della stanza del bambino e non farlo entrare.
Un altro oggetto che può attrarre il gatto è il fasciatoio: anche in questo caso la cosa migliore è tenerlo in una stanza al di fuori della sua portata. Altrimenti, conviene almeno scegliere un modello in cui sia possibile togliere il materassino su cui si adagia il piccolo: si eviterà che il nostro amico vi confcchi le unghie e lo riempia di peli.
E ancora: teniamo presente che il gatto è un animale predatore: le manine e i piedini del bambino, così piccoli e che si muovono a scatti, potrebbero stimolare questa sua tendenza, anche solo per gioco. Una buona regola, allora, è abituarlo fin da subito a giocare con oggetti e non con le nostre mani. Se lo fa, smettiamo di giocare, o dirottiamo la sua attenzione su altre cose, come un rocchetto o una pallina.
…e l’irruenza del cane
Per quanto riguarda il cane, invece, eventuali ‘incidenti’ sono legati alla sua irruenza ed espansività, specie se è di media o di grossa taglia. Attenzione, in particolare, alle culle a dondolo. Il movimento potrebbe attirare la sua attenzione e spingerlo a voler giocare con la culla, con il rischio di ribaltarla. Bastano poche accortezze perché tutto fli liscio. Molto dipende, ovviamente, da come l’animale è stato educato.
Mai lasciarli completamente soli
La regola base è non lasciare mai il piccolo da solo con il cane o con il gatto, almeno fino a che non sarà in grado di comprenderne il modo di comunicare, cosa che non avviene, in genere, prima del compimento dei 9-10 anni. Basta un niente per provocare malintesi e quindi reazioni spiacevoli: un banale mal di orecchi, per esempio, può indurre l’animale a rispondere in modo molto aggressivo al bambino che gliele tira, anche se è un gesto che magari aveva pazientemente tollerato fino al giorno prima. Molti problemi potranno essere evitati insegnando al bambino il rispetto per i suoi amici a quattro zampe. È importante, per esempio, spiegare al piccolo come accarezzare l’animale nel modo giusto e cioè con il palmo ben aperto, e non strappandogli il pelo come il piccolo tenderebbe invece a fare.Maniache della pulizia? Non serve
Eper l’igiene? Come ci si deve regolare per le pulizie di casa? L’igiene ovviamente va curata, ma senza esagerare. Come sempre, la cosa migliore è lasciarsi guidare dal buon senso. Per la presenza di peli sul pavimento, per esempio, bisogna senz’altro mettere in conto di passare l’aspirapolvere un po’ più di frequente. Mettere il piccolo sul seggiolone quando gli si dà la pappa eviterà invece ‘scambi’ di cibo con il cane, mentre non lasciare sul tavolo quello che avanza nel piatto eviterà che il gatto possa finirlo!E che dire della lettiera del micio? In genere attrae molto il bambino, specie quando comincia a gattonare… Oltre a tenerla il più possibile pulita, si può insegnare al piccolo che non la deve toccare e che è meglio starne alla larga. Così come del resto si fa per il forno o per il caminetto…
Anche sul fronte malattie non ci sono particolari problemi. Quelle che i nostri amici animali possono trasmetterci non sono tante. Basta prestare le normali cure all’animale, portarlo regolarmente ai controlli e sottoporlo alle vaccinazioni che il proprio veterinario di fiducia consiglia per stare pienamente tranquilli. Anche con un neonato in casa.
Fonte http://www.dolceattesa.rcs.it/2015/09/animali-in-casa-con-neonato/
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