C’è chi fa fatica a separarsi dai figli, invece è importante che mamma e papà ogni tanto si prendano i propri spazi per vivere la coppia, per ritrovare quella complicità, vitalità e intimità che la continua presenza dei figli può offuscare.
Le occasioni di separazione dai figli sono utili in particolare alla mamma, che con il bambino tende a creare un rapporto esclusivo, per ritrovare la dimensione di donna che con la maternità spesso si tende a mettere da parte. Per questo la mamma non deve nutrire sensi di colpa o sentirsi una madre snaturata se qualche volta decide di affidarlo ad altri.
Fa bene allo sviluppo psichico del bambino
Separarsi ogni tanto dal figlio è utile anche per garantire una crescita sana e armonica del bambino dal punto di vista psichico. Una giusta distanza infatti favorisce la costruzione dell’identità del bambino, che solo separandosi ha la possibilità di fare le sue prime esperienze di autonomia e di svilupparsi come individuo.
Più studi dimostrano che il bambino ha bisogno di non avere un solo care giver, ossia un’unica figura di riferimento che si prenda cura di lui, perché interfacciandosi con più persone si allena alla comunicazione e alle doti relazionali.
Paradossalmente certe esperienze di autonomia erano più facili in passato, quando si avevano tanti figli e la delega della genitorialità era vista come la cosa più normale, perché erano i fratelli grandi o altri famigliari a badare ai più piccoli. Oggi, che di figli se ne fanno sempre meno, la mamma accentra su di sé quasi tutta la gestione del figlio e mal sopporta l’idea di delegarla ad altri, per quanto fidati.
Consigli per i genitori (soprattutto per le mamme!)
- Salutarlo con gioia e serenità. Vietato andar via affrante: un’espressione triste e ansiosa si trasmette al figlio, che di conseguenza si sentirà in ansia e non sicuro per quel che lo attende e farà di tutto per non lasciarci andare. Salutiamo il bambino con un sorriso e guardandolo negli occhi, perché lo sguardo stempera l’ansia.
- Non andar via di nascosto. Vietato anche scomparire all’improvviso: il bambino va sempre avvisato che mamma e papà stanno andando via, altrimenti quando lo scoprirà avrà la sensazione di essere stato abbandonato.
- Rassicurarlo del nostro ritorno. Che stiamo via solo una notte o più giorni, comunichiamo al bambino quando torneremo, rassicurandolo del fatto che i genitori si assenteranno ma torneranno il giorno X perché è giusto che anche mamma e papà che si vogliono bene possano prendersi un momento per sé, senza che questo significhi volergli meno bene.
- Lasciargli un oggetto transazionale. Che sia il peluche o la copertina, è un gesto dal significato “magico”, che fa sentire il bambino a casa anche quando è fuori, come una parte di sé che lo segue anche in trasferta, che gli tiene compagnia e lo consola, che sa di famigliare.
- Al ritorno, dedichiamogli del tempo. Al nostro rientro, facciamogli tante coccole, diciamogli che ci è mancato, chiediamogli che cosa ha fatto durante la nostra assenza. Insomma, dedichiamogli del tempo, senza distrarci e senza chattare col telefonino.
- Accettiamo il suo broncio. Può capitare che lo troviamo di malumore nei nostri confronti: in tal caso bisogna rispettare i suoi tempi, restar sereni e non rimproverarlo perché non si mostra felice di rivederci. La nostra espressione calma a poco a poco lo tranquillizzerà.
Consigli per i nonni
- Seguire le regole dei genitori. Anche se mamma e papà non ci sono, valgono le regole dei genitori, altrimenti il bambino potrebbe credere che ci sono due pesi e due misure. Bisogna che i nonni concordino con i genitori l’orario della nanna, quello che i bambini possono guardare o non guardare in tv, fino a che ora possono giocare, se e quanto possono stare al cellulare o al computer, che cosa possono mangiare e che cosa no e quali eccezioni eventualmente concedere, in modo che rimangano eccezioni e non diventino la regola quando i genitori non ci sono (della serie “quando il gatto non c’è…”).
- Non pretendere che vada a letto troppo presto. Una volta stabilito l’orario della nanna, va rispettato, ma per una volta si può spostare un po’ più in là, in modo da portare il bambino a letto quando ha sonno.
- Si dorme nel proprio letto. Se c’è un lettino per il bambino, è giusto che dorma lì, senza invadere il lettone dei nonni. Se però vuole, uno dei nonni gli può leggere una fiaba accanto al letto, così da aiutarlo ad addormentarsi serenamente.
Fonte http://www.nostrofiglio.it/bambino/bambino-3-6-anni/psicologia-3-6-anni/dormire-dai-nonni-per-una-sera
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