La scialorrea (chiamata anche ipersalivazione o ptialismo) è un disturbo effettivamente molto fastidioso. Nel primo trimestre della gravidanza a numerose donne capita di avvertire un aumento anche consistente della salivazione, che le porta a deglutire molto più spesso del solito o a dover sputare il più velocemente possibile la saliva per evitare la sensazione della nausea.
A causare l’ipersalivazione sono modificazioni funzionali del tubo gastro-enterico e delle ghiandole annesse, che fanno incrementare sia la quantità sia l’acidità della saliva.
Questo meccanismo, come molti altri che si attivano nel corso della gravidanza, è legato ai nuovi equilibri ormonali, che rendono più elastica la valvola tra stomaco ed esofago, causando così l’acidità che a sua volta dà origine alla scialorrea.
Aspetto da non trascurare di questo disturbo, è che colpisce le future mamme soprattutto nelle prime settimane di gravidanza, finendo così per acuire il senso di nausea già di per se presente e per creare uno stato emotivo di insicurezza e disagio. Un aspetto positivo è che non comporta alcuna conseguenza per la salute di denti e gengive.
Che cosa fare
La scialorrea è un disturbo transitorio, che in genere passa spontaneamente nel secondo trimestre e, proprio perché passeggero, non vengono prescritti farmaci per contrastarlo, se non in rarissimi casi.
Per ridurne gli effetti, è meglio evitare di bere liquidi al mattino a digiuno e durante il giorno a stomaco vuoto. E ancora, nei momenti di salivazione più abbondante è consigliabile mangiare un cracker o un biscotto secco. Per facilitare la deglutizione, può esser d’aiuto masticare qualche caramella o un chewing gum.
Solo nei rari casi in cui la salivazione è talmente abbondante da doverne espellere in gran quantità, può rendersi necessario ricorrere a soluzioni orali reidratanti.
Fonte http://www.dolceattesa.rcs.it/2015/09/scialorrea-gravidanza/
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