La
maternità surrogata si distingue in due tipi diversi: tradizionale e
gestazionale. La prima comporta una relazione biologica tra una donna e il
bambino di una coppia che lo desidera, per cui porta avanti la gravidanza. In
molti paesi del mondo, inclusa l’Ucraina, la surrogazione tradizionale è
proibita dalla legge locale ed è classificata come traffico di bambini.
Nella surrogazione gestazionale,
invece, non c’è relazione biologica tra una donna e il bambino che porta in
grembo. La surrogazione avviene tramite il trasferimento di embrioni.
L’embrione è creato in vitro usando il materiale biologico degli aspiranti
genitori. Inoltre, possono anche essere usati ovociti o sperma di donatori, nel
caso in cui un membro della coppia non può produrre proprie cellule per ragioni
mediche.
In tal modo, una donna estranea
in buona salute, gestirà la gravidanza del vostro bambino senza avere nessun
legame genetico con lui. Ma è facile accettare che una straniera porterà in
grembo il vostro bambino per nove mesi, vivendo a pieno tutti gli aspetti
legati al parto? Gli psicologi che lavorano con le partecipanti dei programmi
di surrogazione hanno raccontato la differenza tra le emozioni delle donne che
partoriscono il bambino, e quelle che invece ricorrono alla surrogazione.
“A volte possono esserci alcune
differenze. Ci sono casi in cui i genitori che hanno usato il servizio di una
madre surrogata, provano una certa gelosia nei confronti di questa donna. A
volte la madre biologica si chiede: forse lei è più madre di quanto possa
esserlo io, forse il mio bambino riceverà qualcosa da lei geneticamente, e cosi
via”. In queste situazioni, rassicuro sempre i genitori, spiegandogli: il
bambino acquisisce sicuramente ormoni, cibo e vitamine dalla madre surrogata,
ma nient’altro! Spesso i genitori biologici sono spaventati dall’idea che la
madre surrogata possa rifiutarsi di dargli il bambino dopo la nascita. È
importante ricordare che, se si ricorre alla surrogazione in una clinica
accreditata che lavora seriamente, rispettando le leggi locali, non ci sarà
nessun problema con la madre surrogata e durante l’intero processo del
programma. La stessa clinica è interessata al successo del programma. Inoltre,
il bambino viene portato via dalla madre surrogata immediatamente dopo la sua
nascita. Il bambino e la donna non avranno nessun contatto.
Gli psicologi, hanno anche
raccontato del rapporto tra la madre genetica e il bambino nato tramite l’utero
in affitto: “in genere, dipende dai genitori e dalla formazione, che
sperimentano prima della nascita del bambino. In ogni caso, il bambino
surrogato, è molto più che atteso. È molto importante per i genitori capire che
il bambino è il membro principale della famiglia; i genitori sono responsabili
per lui e per il suo futuro felice. Sicuramente, il fatto che la madre genetica
non vive tutti gli aspetti fisiologici che invece vive la donna che porta in
grembo il bambino, potrebbe influenzare un po’ i sentimenti interiori, e di
conseguenza il comportamento della madre biologica. Ma alcuni corsi speciali,
consulenza con un buono psicologo, un atteggiamento interiore aperto e la
consapevolezza del fatto che voi solo siete i soli genitori che risponderanno
della vita di vostro figlio, vi aiuteranno a superare ogni difficoltà associata
al processo della surrogazione. In aggiunta, gli esperti consigliano sempre di
non mantenere contatti ravvicinati con una madre surrogata evitando di
diventare suoi amici. Questo ridurrà la gelosia, la paura e gli aspetti
negativi.
Nessun commento:
Posta un commento