mercoledì 23 settembre 2015

Maternità surrogata. Una possibilità medica e legale

Maternità surrogata: cos’è?

       Il processo è abbastanza complesso e varia a seconda dei bisogni. Le fasi principali:
  • prendere i contatti con la madre surrogata ed eventuali altri donatori;
  • dopo la fecondazione in vitro dell’ovulo, impiantare l’embrione nell’utero della portatrice che viene assistita per tutta la gravidanza;
  • in prossimità del parto avviare le procedure legali per il riconoscimento formale dei genitori biologici.
In genere per tutto il percorso si fa riferimento ad agenzie e cliniche specializzate.

Maternità surrogata: per chi?

       Chiunque desideri un bambino può ricorrere alla maternità surrogata.
       Le coppie eterosessuali, se possibile, utilizzano il proprio materiale genetico.
       I single e le coppie omosessuali hanno bisogno anche di un ulteriore donatore. Nel caso in cui è l’ovulo a essere necessario, la donna che lo dona sarà diversa dalla portatrice.

Maternità surrogata: dove?

       Questa pratica è consentita solo nei paesi che riconoscono la genitorialità a chi trasmette i geni, anche se non ha partorito. In Italia la legge 40/2004 contenente le norme in materia di procreazione medicalmente assistita esclude esplicitamente il ricorso alla surrogazione di maternità oltre che alle tecniche di tipo eterologo.
       Sono in aumento i paesi in cui la maternità assistita è permessa. Negli Stati Uniti e in Canada lo è da più tempo: è facile trovare agenzie e cliniche specializzate molto competenti e con anni di esperienza e le procedure giuridiche sono ben conosciute.
       Russia, Ucraina e India da poco consentono il ricorso alla gestazione di sostegno, ci sono molte agenzie e cliniche, ma il sistema giuridico pone qualche difficoltà in più rispetto agli stati americani.
       I costi variano a seconda delle condizioni, le agenzie più serie di solito rispettano i preventivi. Le cifre sono generalmente molto alte negli Stati Uniti e più contenute, ad esempio, in India. Queste oscillazioni sono dovute a vari fattori tra cui i costi di agenzia, sanitari e assicurativi e i rimborsi alla madre surrogata.
       È consigliabile instaurare rapporti diretti con tutte le persone coinvolte, in particolare con la portatrice. È l’unico modo per essere certi che la donna abbia fatto una scelta libera e pienamente consapevole, sia seguita nel migliore dei modi e che i suoi diritti e quelli dell’embrione siano rispettati.

Fonte http://www.maternitasurrogata.info/

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