Molto spesso la notte da affrontare con il bébé induce molte neo mamme a pensare di dover far fronte ad un periodo difficile e stancante per venire incontro ai ritmi del proprio piccolo durante le poppate notturne. Non possiamo nascondere che in parte sia così, è inevitabile perché il neonato non ha assolutamente gli stessi ritmi sonno-veglia degli adulti. D’altro canto bisogna considerare alcuni fattori che possono aiutarci a vivere questa parentesi nel modo migliore e sereno.
Come organizzare le
Innanziutto chiediamoci perché il neonato mangia anche di notte: le poppate notturne.
Per un neonato è normale alternare periodi di sonno di 3-4 ore con altri di veglia di 1 o 2 ore. Più è piccolo, più dormirà e si sveglierà quasi esclusivamente per mangiare, poi, man, mano,crescendo, sarà più curioso del mondo che lo circonda ed inizierà ad allungare i momenti di veglia. Proprio in quei frangenti sarà utile stimolarlo, senza innervosirlo o esagerare, in modo che venga naturalmente portato ad accumulare le ore di veglia durante il giorno e ad allungare il sonno notturno.
Nelle prime fasi dunque, il bimbo non è assolutamente in grado di stabilire un ritmo giorno-notte, per lui la cadenza del tempo è data solo dalla sensazione di fame che lo fa svegliare e poi, sazio, riaddormentare. Va da sé che in questo ciclo il giorno e la notte siano posti sullo stesso piano per quanto lo riguarda. E’ estremamente difficile che il neonato riesca a saziarsi per diverse ore nelle prime settimane.
Anzi, a volte, pare che il neonato si svegli più spesso di notte che di giorno per mangiare e le poppate notturne siano più frequenti di quelle diurne. Come mai?
Soprattutto se è allattato al seno, il latte della mamma dopo le 17 del pomeriggio tende ad essere più povero di grassi, per una questione squisitamente metabolica e dunque meno ricco di sostanze che, per così dire, riempiono maggiormente. Il senso di sazietà si esaurisce prima e il neonato richiede con maggior frequenza la sua poppata. E’ una cosa assolutamente normale e non un segno della minor qualità del latte.
Come organizzare le
poppate notturne.
Sarebbe più pratico e utile che il neonato dormisse in camera con i genitori, nella sua culla, ma abbastanza vicino da sentire ed accorgersi subito che si sta svegliando perché ha fame. A volte inizierà con un lieve mugolio, a volte schioccherà la lingua, ogni bambino ha un suo linguaggio preverbale per comunicare alla sua mamma che ha fame.
Non appena ci si accorge di questo è bene prendere subito il bimbo per farlo mangiare in modo da non farlo troppo innervosire. Un bambino troppo affamato e piangente non si attaccherà bene, ingurgiterà troppa aria e, in linea di massima, non farà una buona poppata, ciò influirà sul suo riposo successivo e via di seguito.
Se, come si è detto, è pur vero che il neonato non ha cognizione della differenza tra giorno e notte, è auspicabile che anche impercettibilmente, con delicatezza, siate voi i primi fautori di questa consapevolezza.
Il vostro piccolo si sveglierà anche di notte per le poppate notturne ma voi piano, piano fategli capire che sono poppate “speciali”. I movimenti dovranno essere ridotti al minimo, anche i rumori, vi sarà penombra e anche la vostra voce dovrà essere più pacata. Abbiate cura di non accendere la luce ma usate una lampada notturna o comunque una luce tenue e soffusa. Il bébé acquisirà anche in questo modo la percezione che sono momenti diversi da quelli diurni.
Questa delicatezza consentirà sia a voi che al bambino una ripresa più veloce del sonno. Nei casi migliori ci sono mamme che non ricordano neppure quando e quante volte si sono svegliate per allattare il piccolo. Inoltre la produzione di prolattina rende il sonno della mamma più leggero e più facile il riaddormentamento.
Per comodità, dunque, potete fare le poppate notturne sdraiate nel letto, se allattate artificialmente potete preparare già lo scaldabiberon sul comodino. Su una sedia vicino preparate un cuscino per essere più comode per metterlo dietro la schiena. Potete anche prepararvi una tisana per voi da sorseggiare o dell’acqua. Ricordate quanto sia importante bere per la produzione di latte!
Se il bambino si riaddormenta mangiando potete rimandare il cambio alla poppata successiva senon è strettamente necessario, soprattutto se non ha evacuato, questo anche per ribadire che le poppate notturne devono avere un posto particolare nella routine del neonato e ciò deve essere chiaro fin dalle prime settimane. Laddove è possibile, le interruzioni dovranno lasciare meno strascichi possibile.
La natura crea meccanismi perfetti e la poppata notturna fa parte di questa magia!
Allattare il vostro bambino creerà una sintonia perfetta con lui. Se allattate al seno i vostri meccanismi fisiologici si adatteranno alle poppate notturne e vi aiuteranno a svuotare il seno in modo da non averlo gonfio e dolente al mattino.
Le poppate notturne inoltre mantengono ancora più attiva e costante la produzione di latte e almeno fino al 3°-4° mese sono una routine per il neonato, poi andranno diminuendo, dunque, mamme, tenete duro e ricordate che, per quanto possa essere pesante, è una porzione infinitesimale rispetto a tutta la vita!
Sia che allattiate al seno, sia se utilizziate il biberon, saranno momenti indimenticabili che creeranno una continuità con il neonato che ha bisogno non solo di essere allattato di frequente ma anche di continuare ad avere un contatto di pelle con voi. Addirittura è auspicabile, anche se allattate in modo misto o artificiale, soprattutto di notte, di togliervi se possibile, il pigiama e adagiarlo a contatto con voi mentre mangia.
Fonte http://www.vitadamamma.com/127847/poppate-notturne.html
Nessun commento:
Posta un commento