Al mare o in montagna, quando si sta fuori casa non è facile organizzarsi tra brodino vegetale da preparare, pastina da cuocere, parmigiano, olio, carne o pesce da aggiungere. Come fare allora? Dipende innanzitutto dall’età del bambino. Ecco alcune ‘dritte’ suggerite dal dott. Giuseppe Morino, responsabile dell'Unità Operativa di Dietologia Clinica presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Solo latte fino a 6 mesi
Finché l’alimentazione del bambino è esclusivamente lattea, e quindi fino ai 6 mesi circa di età, il problema praticamente non si pone: “Se il piccolo è allattato al seno, il latte della mamma è sempre della composizione ottimale, alla giusta temperatura e nella quantità desiderata, basta offrirlo al bambino ogni volta che lo richiede” sottolinea il dott Morino; “se si ricorre al latte artificiale, basta portare con sé la formula e conservare l’orario dei pasti abituale, senza cercare di adattarlo ai propri orari vacanzieri: per maggiore praticità, meglio dar la preferenza al latte liquido già pronto più che al tipo in polvere, che richiede maggiori attrezzature e acqua precedentemente bollita. Con la formula liquida avrai bisogno solo di un bar o un ristorante per farti scaldare il biberon a bagnomaria”. Lattanti, da quando devono bere acqua
Le prime pappe dai 6 mesi a 1 anno
E’ la fase in cui si passa dall’alimentazione esclusivamente lattea alle prime pappe. “E qui naturalmente la situazione si complica un po’, poiché serve una preparazione che rispetti regole igieniche ben precise e che necessita di spazi dove preparare la pappa” evidenzia il dott. Morino. “D’altro canto, a quest’età i bambini vanno portati in spiaggia solo nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio, per questo si presuppone che i pasti principali non vengano consumati in spiaggia, ma in casa vacanza, al ristorante o in un villaggio turistico (dove generalmente le mamme possono trovare tutto l’occorrente per la preparazione della pappa ai loro bambini)”.
Se però non si dispone di una struttura adeguata, per facilitare le cose si può ricorrere ai prodotti industriali: per il brodo vegetale ci sono omogeneizzati di verdure, in vasetti di vetro, da diluire con acqua, o passati di verdure già pronti, in buste monodose, semplicemente da scaldare; per carne o pesce l’ideale è ricorrere agli omogeneizzati; per completare la pappa si aggiunge la farina (di riso, mais, cereali, semolino), mentre un po’ di olio e parmigiano no dovrebbe essere difficile da reperire.
Ancor più sbrigative le pappe già pronte, da scegliere a seconda dell’età del bambino: dentro c’è già tutto, farina o pastina, carne o pesce, olio, basta solo scaldare il vasetto a bagnomaria o nel microonde e poi darlo direttamente dal barattolino o metterlo in un piatto. Sono prodotti molto comodi e sicuri da un punto di vista igienico, poiché non richiedono conservazione in frigorifero. Se non si consuma il vasetto intero, però, va riposto subito in frigo e consumato nelle 24 ore, altrimenti è necessario buttarlo.
Dopo i 12 mesi
Dopo il compimento dell’anno di età il bambino comincia a passare da un’alimentazione tutta frullata ad una più simile a quella degli adulti, con pezzetti di cibo via via più grandi. “Questo non significa che il suo pasto può essere costituito da assaggi nel piatto di mamma e papà, ma deve essere preparato appositamente per lui” avverte il dott. Morino: “gli assaggi dal nostro piatto non solo non sono sufficienti per fare un pasto completo, ma lo abituano ad un gusto decisamente più saporito che potrebbe indurlo a rifiutare la sua pappa”.
Se sei al ristorante, puoi farti preparare una pastina in formato piccolo con pomodoro semplice e aggiunta di parmigiano ed olio a crudo, più una polpettina fatta ad hoc (non le polpette fritte o al ragù degli adulti), oppure una sogliola o un merluzzetto cotti preferibilmente al vapore; anche in casa, le preparazioni diventano più semplici, poiché non richiedono più l’utilizzo di frullatori. Ultimo consiglio: fai in modo che nel suo piatto sia sempre presente un po’ di verdura, magari colorata, anch’essa cotta al vapore o con altri metodi di cottura semplici (niente fritture!), per inculcare da subito nel bambino l’ottima abitudine di consumare verdura ad ogni pasto.
La merenda: yogurt o frutta
Nei primi mesi di svezzamento la merenda è costituita preferibilmente dal latte materno o artificiale. Successivamente può essere sostituita dallo yogurt, che però deve esser conservato in frigo o in borsa frigo fino al momento dell’uso, oppure da un omogeneizzato di frutta con un po’ di biscotto granulato, o, per i bambini più grandicelli, della frutta fresca da tenere in borsa termica. “Si tenga però presente che già il frigorifero non mette al riparo al 100% dalla formazione di certi batteri (specie se lo si apre di continuo)” sottolinea il dott. Morino; “ancor meno sicura una borsa frigo o un thermos, che al massimo possono conservare gli alimenti freschi per 5-6 ore, non di più”.
Aumenta il consumo di acqua
Finché l’alimentazione è esclusivamente lattea, non c’è bisogno di dare aggiunte di altri liquidi; appena inizia lo svezzamento, però, in estate più che mai è necessario integrare l’alimentazione del bambino con acqua. Niente bevande zuccherate o tisane di alcun genere, invece, che, oltre ad essere meno dissetanti, abituano il piccolo al gusto dolce, che può favorire il sovrappeso in età futura.
Fonte http://www.nostrofiglio.it/neonato/svezzamento/la-pappa-in-vacanza-come-organizzarsi
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