Dopo un'iniziale riduzione, il tasso di colesterolo nel sangue (colesterolemia) aumenta leggermente durante le prime otto settimane di gravidanza, subendo un sensibile incremento a partire dal quarto mese. I livelli massimi di colesterolo si raggiungono intorno all'ottavo mese e rimangono elevati per tutto il proseguo della gestazione. Pertanto, durante la gravidanza, valori di colesterolemia totale NON superiori a 337 mg/dL possono essere considerati assolutamente normali. Durante la gravidanza, il colesterolo è essenziale sia per la salute materna che per quella fetale. Il giovane organismo, infatti, ha un forte bisogno di colesterolo per svilupparsi correttamente, soprattutto a livello nervoso (questo lipide stabilizza le membrane cellulari, regolandone fluidità e permeabilità). Non a caso, durante la gravidanza, l'assunzione di farmaci ipolipemizzanti come le statine viene generalmente sospesa o perlomeno corretta, mentre dieta ipolipidica ed esercizio fisico continuano a rappresentare i cardini della lotta all'ipercolesterolemia. L'organismo materno, da parte sua, utilizza il colesterolo come base per la sintesi degli ormoni steroidei e per la formazione delle membrane dei tessuti in crescita.Alla base dell'ipertrigliceridemia e dell'ipercolesterolemia gravidica sembra esservi l'aumentata concentrazione di estrogeni combinata alla resistenza insulinica. Non a caso, i livelli di colesterolo ritornano nella norma dopo 4-6 settimane dal parto, in maniera più rapida nelle donne che allattano al seno.
Fonte http://www.my-personaltrainer.it/salute/colesterolo-gravidanza.html
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