Secondo i dati più aggiornati del Registro Nazionale della Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), in Italia nel 2017 hanno fatto ricorso alle tecniche di PMA più di 78mila coppie. Inoltre, grazie a queste tecniche, sono nati oltre 13mila bambini, che rappresentano il 3% dei bimbi nati vivi nel 2017 in Italia.
“La PMA in Italia è ancora un tabù, nonostante la percentuale di coppie con problemi di infertilità sia circa il 20%” spiega la Dott.ssa Daniela Galliano, Direttrice Sanitaria di IVI Roma. “Le coppie che sperimentano delle difficoltà nell’avere figli naturalmente, spesso aspettano tanto tempo prima di effettuare la fatidica telefonata ad un centro di fertilità. Per vergogna, per imbarazzo. E spesso questa telefonata viene fatta troppo tardi.“
Ma quando è il caso di rivolgersi ad un centro di fertilità? Ecco i 3 consigli .
1) Attenzione all’età!
È un po’ di tempo che provate ad avere un bambino, ma la gravidanza non arriva. “Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, se una donna ha più di 35 anni, è consigliabile che si rivolga ad un centro di fertilità dopo circa 6 mesi di rapporti sessuali mirati e non protetti” afferma la Dott.ssa Galliano. “Dopo questa età, infatti, la curva della fertilità inizia a scendere gradualmente.”
2) Occhio a patologie e infezioni!
Ci possono essere alcune patologie, come l’endometriosi, che possono essere causa di infertilità. Anche alcune malattie sessualmente trasmissibili possono creare dei danni alle tube di Falloppio, ostacolando il processo di fecondazione. “È molto importante quindi rivolgersi ad uno specialista, per capire in questi casi se e quale trattamento di Fecondazione Assistita sia possibile effettuare. La Clamidia ad esempio è una malattia sessualmente trasmissibile spesso asintomatica, ma che può creare dei danni molto importanti per una donna”.
3) Attenzione all’infertilità maschile!
Spesso si pensa che l’infertilità sia un problema esclusivamente femminile. In realtà, le cause dell’infertilità possono essere attribuibili all’uomo e alla donna in egual misura. “Noi donne siamo più regolari nel controllare periodicamente la nostra salute, anche ginecologica. Purtroppo, culturalmente non vale la stessa cosa per gli uomini, che spesso si trovano da adulti a non aver mai effettuato uno spermiogramma, ossia un’analisi del liquido seminale, o una visita dall’andrologo.” afferma la Dott.ssa Galliano. “È molto importante quindi comprendere che l’infertilità maschile non solo esiste, ma è anche in aumento. Quindi, uomini, controlliamoci!”
Fonte https://www.donnamoderna.com/storie/aiuto-non-riesco-ad-avere-un-bambino-quando-rivolgersi-centro-pma
“La PMA in Italia è ancora un tabù, nonostante la percentuale di coppie con problemi di infertilità sia circa il 20%” spiega la Dott.ssa Daniela Galliano, Direttrice Sanitaria di IVI Roma. “Le coppie che sperimentano delle difficoltà nell’avere figli naturalmente, spesso aspettano tanto tempo prima di effettuare la fatidica telefonata ad un centro di fertilità. Per vergogna, per imbarazzo. E spesso questa telefonata viene fatta troppo tardi.“
Ma quando è il caso di rivolgersi ad un centro di fertilità? Ecco i 3 consigli .
1) Attenzione all’età!
È un po’ di tempo che provate ad avere un bambino, ma la gravidanza non arriva. “Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, se una donna ha più di 35 anni, è consigliabile che si rivolga ad un centro di fertilità dopo circa 6 mesi di rapporti sessuali mirati e non protetti” afferma la Dott.ssa Galliano. “Dopo questa età, infatti, la curva della fertilità inizia a scendere gradualmente.”
2) Occhio a patologie e infezioni!
Ci possono essere alcune patologie, come l’endometriosi, che possono essere causa di infertilità. Anche alcune malattie sessualmente trasmissibili possono creare dei danni alle tube di Falloppio, ostacolando il processo di fecondazione. “È molto importante quindi rivolgersi ad uno specialista, per capire in questi casi se e quale trattamento di Fecondazione Assistita sia possibile effettuare. La Clamidia ad esempio è una malattia sessualmente trasmissibile spesso asintomatica, ma che può creare dei danni molto importanti per una donna”.
3) Attenzione all’infertilità maschile!
Spesso si pensa che l’infertilità sia un problema esclusivamente femminile. In realtà, le cause dell’infertilità possono essere attribuibili all’uomo e alla donna in egual misura. “Noi donne siamo più regolari nel controllare periodicamente la nostra salute, anche ginecologica. Purtroppo, culturalmente non vale la stessa cosa per gli uomini, che spesso si trovano da adulti a non aver mai effettuato uno spermiogramma, ossia un’analisi del liquido seminale, o una visita dall’andrologo.” afferma la Dott.ssa Galliano. “È molto importante quindi comprendere che l’infertilità maschile non solo esiste, ma è anche in aumento. Quindi, uomini, controlliamoci!”
Fonte https://www.donnamoderna.com/storie/aiuto-non-riesco-ad-avere-un-bambino-quando-rivolgersi-centro-pma
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