Prevedere ovulazione e fertilità, basandosi sui cicli mestruali e i sintomi, per scegliere il periodo migliore della propria ‘finestra fertile’, e poi ancora usare algoritmi per apprendere i cambiamenti dei modelli ormonali per una previsione dell'ovulazione altamente personalizzata e specifica per ogni donna. Sono numerose le possibilità attualmente in uso con le App per smartphone, che rappresentano un’anticipazione di ciò che ancora di più promette di fare l’Intelligenza Artificiale (IA) contro l’infertilità. E’ uno degli argomenti principali del sesto European Fertility Meeting, una due giorni di grandi novità scientifiche a Roma, presieduto dal professor Ermanno Greco, direttore scientifico Centri ICSI ROMA, Medicina della Riproduzione European Hospital e di Villa Mafalda. Nella fecondazione in vitro, infatti, si può usare per la valutazione e selezione degli embrioni, ottimizzazione della valutazione dei parametri della riserva ovarica e selezione degli spermatozoi. Al momento tutto ciò dipende spesso dalla conoscenza degli esperti e quindi le risposte possono essere molto soggettive mentre l'intelligenza artificiale può fornire un metodo oggettivo per la valutazione. Ma, ad esempio, uno recente studio ha dimostrato che l’Intelligenza Artificiale può imparare a riconoscere quali embrioni sono migliori per l’impianto: sono state mostrate decine di migliaia di immagini e indicato all’IA quelli legati a una gravidanza di successo, in seguito sono stati mostrati all’IA le immagini di embrioni trasferiti ed è riuscita a riconoscere correttamente la loro vitalità nel 70 per cento dei casi.
Numerosi altri argomenti sono presenti, inoltre, nel programma del Meeting di Roma, come le sessioni sulla genetica e l'infertilità maschile, i metodi di selezione degli embrioni, inquinamento e fertilità oppure sulle cure immunoterapiche e il rischio di aborto: In particolare nella sessione su 'Nutrizione e Infertilità', viene sottolineata l'importanza di un corretto stile di vita a ogni età anche per l’impatto negativo che ha l’obesità. «Non si tratta solamente di esser attenti quando si decide di aver un figlio – sottolinea il professor Greco – ma approfittare di questo vantaggio già da più giovani. E' un tassello in più verso la fertilità, che va utilizzato subito. Quindi al bando sia obesità e sia anoressia e spazio a una dieta ricca di antiossidanti, selenio, vitamine e poi frutta e verdura, niente fumo e diminuire al massimo l'alcol, che interferisce con la produzione di ormoni sessuali. E il consiglio è di dedicarsi fin da giovani all'attività fisica anche leggera, non usare sostanze stupefacenti, compreso il doping, e abbassare il più possibile i livelli di stress. Inoltre il Meeting – prosegue il professor Greco – ha voluto fornire una sorta di cambio di direzione. Fino a oggi ci eravamo concentrati solo sugli embrioni mentre ora si è scoperto che la recettività dell’endometrio è fondamentale per far si che anche un embrione perfetto possa esser un bimbo in futuro». Come evidenziano anche gli ultimi dati Istat relativi al 2017, prosegue in Italia la tendenza alla diminuzione della fecondità in atto dal 2010. Il numero medio di figli per donna scende a 1,32 (1,46 nel 2010). Le donne italiane hanno in media 1,24 figli (1,34 nel 2010), le cittadine straniere residenti 1,98 (2,43 nel 2010). La riduzione del numero medio di primi figli per donna tra il 2010 e il 2017 è responsabile per il 68 per cento del calo complessivo della fecondità delle donne italiane e per l’81 per cento di quello delle donne straniere. Considerando le generazioni, il numero medio di figli per donna decresce senza soluzione di continuità. Si va dai 2,5 figli delle nate nei primissimi anni Venti (cioè subito dopo la Grande Guerra), ai 2 figli delle generazioni dell’immediato secondo dopoguerra (anni 1945-49), fino a raggiungere il livello stimato di 1,44 figli per le donne della generazione del 1977. (FABRIZIA MASELLI)
Fonte https://www.liberoquotidiano.it/news/salute/13538958/intelligenza-artificiale-il-futuro-dellinfertilita.html
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