Si arriva ad una vera e propria disinformazione se si affrontano tematiche legate all’anatomia umana o al concepimento. Quest’ultimo, infatti, nell’immaginario femminile avviene durante il rapporto.
Andiamo per gradi e cerchiamo di analizzare l’anatomia del corpo femminile.
Durante la pubertà , con la comparsa del menarca, cioè della prima mestruazione, inizia il periodo fertile della donna ed iniziano ad attivarsi gli ormoni femminili.
Il fenomeno del ciclo mestruale è governato prevalentemente da ormoni prodotti da ipotalamo, ipofisi e ovaio.
Durante i primi giorni di ciclo l’ipotalamo (una zona del cervello), attraverso degli impulsi, stimola l’ipofisi (ghiandola posta alla base del cervello) a produrre ormoni chiamati gonadotropine poiché agiscono sulle gonadi (ovaie e testicoli nell’uomo).
Nello specifico, in una prima fase agisce l’FSH, che spinge l’ovaio a maturare più follicoli di cui solo quello dominante porterà a maturazione l’ovocita in esso contenuto col raggiungimento, intorno al 14° giorno, di un diametro dai 20 ai 24 mm.
Durante il picco ovulatorio, avvenuta la maturazione dell’ovulo, il follicolo scoppia, liberando l’ovocita. Da quel momento l’ FSH si riduce bruscamente, lasciando il campo all’ LH (ormone luteizzante) e al progesterone. Il follicolo scoppiato si trasforma in corpo luteo, un piccolo organo che inizia a produrre progesterone ed estrogeni, che, in un’eventuale gravidanza, serviranno a nutrire l’embrione per i primi tre mesi di vita.
Con l’ovulazione l’ovocita inizia a scendere lungo le salpingi, anche dette tube di Falloppio, aiutato da minuscole ciglia di cui le tube sono ricoperte.
E’ durante questo percorso che incontra gli spermatozoi.
Da questo momento all’impianto in utero trascorrono 4-5 giorni, in cui l’ovocita fecondato prende a suddividersi in cellule che si trasformeranno in embrione. Se l’embrione riesce ad attecchire alle pareti dell’utero, il corpo della donna si adeguerà fin da subito alla nuova vita.
Il primo segno evidente sarà la continua produzione di estrogeni e progesterone; in particolare comincia la produzione di beta hCG, l’ormone della gravidanza.
Se la fecondazione non avviene o se il piccolo embrione non riesce ad impiantarsi, il corpo luteo comincia una naturale regressione, viene prodotto sempre meno progesterone che nutre l’endometrio e, al 14° giorno dal picco ovulatorio, vi è la comparsa della mestruazione con lo sfaldamento dell’endometrio stesso che, non ricevendo adeguato nutrimento, si stacca.
Il primo giorno di mestruazione, quindi, corrisponde al primo giorno del ciclo e la durata di quest’ultimo varia da 22 a 34 giorni, ovvero 28 più o meno 6 giorni, quando si arriva alla mestruazione successiva.
E’ bene chiarire che in un ciclo la fase prima dell’ovulazione, detta follicolare, (poiché vede la crescita dei follicoli), può avere durata variabile, mentre la seconda fase, detta luteinica, dura 14 giorni, essendo legata alla durata fisiologica del corpo luteo. Può altresì capitare che la fase luteinica abbia durata diversa, ma per la stessa donna ha sempre la stessa durata ad ogni ciclo.
Fonte http://www.mammole.it/ciclo-ovulatorio/
Andiamo per gradi e cerchiamo di analizzare l’anatomia del corpo femminile.
Durante la pubertà , con la comparsa del menarca, cioè della prima mestruazione, inizia il periodo fertile della donna ed iniziano ad attivarsi gli ormoni femminili.
Il fenomeno del ciclo mestruale è governato prevalentemente da ormoni prodotti da ipotalamo, ipofisi e ovaio.
Durante i primi giorni di ciclo l’ipotalamo (una zona del cervello), attraverso degli impulsi, stimola l’ipofisi (ghiandola posta alla base del cervello) a produrre ormoni chiamati gonadotropine poiché agiscono sulle gonadi (ovaie e testicoli nell’uomo).
Nello specifico, in una prima fase agisce l’FSH, che spinge l’ovaio a maturare più follicoli di cui solo quello dominante porterà a maturazione l’ovocita in esso contenuto col raggiungimento, intorno al 14° giorno, di un diametro dai 20 ai 24 mm.
Durante il picco ovulatorio, avvenuta la maturazione dell’ovulo, il follicolo scoppia, liberando l’ovocita. Da quel momento l’ FSH si riduce bruscamente, lasciando il campo all’ LH (ormone luteizzante) e al progesterone. Il follicolo scoppiato si trasforma in corpo luteo, un piccolo organo che inizia a produrre progesterone ed estrogeni, che, in un’eventuale gravidanza, serviranno a nutrire l’embrione per i primi tre mesi di vita.
Con l’ovulazione l’ovocita inizia a scendere lungo le salpingi, anche dette tube di Falloppio, aiutato da minuscole ciglia di cui le tube sono ricoperte.
E’ durante questo percorso che incontra gli spermatozoi.
Da questo momento all’impianto in utero trascorrono 4-5 giorni, in cui l’ovocita fecondato prende a suddividersi in cellule che si trasformeranno in embrione. Se l’embrione riesce ad attecchire alle pareti dell’utero, il corpo della donna si adeguerà fin da subito alla nuova vita.
Il primo segno evidente sarà la continua produzione di estrogeni e progesterone; in particolare comincia la produzione di beta hCG, l’ormone della gravidanza.
Se la fecondazione non avviene o se il piccolo embrione non riesce ad impiantarsi, il corpo luteo comincia una naturale regressione, viene prodotto sempre meno progesterone che nutre l’endometrio e, al 14° giorno dal picco ovulatorio, vi è la comparsa della mestruazione con lo sfaldamento dell’endometrio stesso che, non ricevendo adeguato nutrimento, si stacca.
Il primo giorno di mestruazione, quindi, corrisponde al primo giorno del ciclo e la durata di quest’ultimo varia da 22 a 34 giorni, ovvero 28 più o meno 6 giorni, quando si arriva alla mestruazione successiva.
E’ bene chiarire che in un ciclo la fase prima dell’ovulazione, detta follicolare, (poiché vede la crescita dei follicoli), può avere durata variabile, mentre la seconda fase, detta luteinica, dura 14 giorni, essendo legata alla durata fisiologica del corpo luteo. Può altresì capitare che la fase luteinica abbia durata diversa, ma per la stessa donna ha sempre la stessa durata ad ogni ciclo.
Fonte http://www.mammole.it/ciclo-ovulatorio/
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