Per altro, quando si fa il calcolo della tempistica non si può prescindere dall’anestesia, il cui tempo non rientra nel parto cesareo stesso, ma si considera una finestra temporale precedente all’incisione del ginecologo. I rischi dell’anestesia totale, come la polmonite ab ingestis, hanno portato ad abbandonare questa pratica; i disturbi gastro-intestinali della gravida mettono a rischio l’intubazione per risalita di acidi dallo stomaco.
Oggi, invece, si pratica l’anestesia spinale; ma l’anestesia spinale è dolorosa? Il medico anestesista prima di inserire l’ago, pratica un’anestesia locale che dovrebbe ridurre la sensazione dolorosa e lasciare solo un fastidio e senso di pressione alla schiena.
Come avviene il parto? La donna viene portata in sala operatoria, e le vengono infusi dei liquidi per evitare squilibri pressori durante l’intervento; poi si procede all’anestesia e infine al cesareo vero e proprio che porterà all’estrazione del feto e degli annessi.
Parto cesareo
I rischi del parto cesareo sono quelli di qualunque altro intervento chirurgico: traumatici, emorragici e infettivi. Per questo le ricerche scientifiche sembrano non esaltarne l’esecuzione se non per reali indicazioni mediche; già dal secondo cesareo si formano delle aderenze post cesareo, ovvero materiale fibrotico che collega tra loro organi non connessi e che può causare dolore. Inoltre la presenza di queste strutture cicatriziali, molto fitte nella pelvi, rende un eventuale terzo cesareo molto rischioso per la madre.
Il taglio cesareo
Il parto cesareo può essere eseguito in regime di urgenza, sia se la donna è già in travaglio o fuori, per alterazioni della sua salute o di quella fetale, o di entrambi. Il taglio cesareo programmato, invece, viene eseguito di norma a 39 settimane di gravidanza, tranne nelle pre-cesarizzate in cui può essere anticipato a 38 settimane di gravidanza; le motivazioni riguardano sempre la madre (ipertensione, diabete) o il feto (alterazioni della crescita o parametri vitali non rassicuranti).
I tipi di parto sono 3: il parto spontaneo/vaginale, il taglio cesareo, e il parto operativo (parto vaginale con l’ausilio di ventosa ostetrica o forcipe); non esiste un parto in assoluto più sicuro di un altro, ma esiste quello appropriato per le condizioni materno-fetali del caso specifico.
Come affrontare il parto? Qualunque tipologia di parto ci si appresti ad affrontare, è fondamentale arrivare consapevoli e preparate. L’ansia e la paura fanno parte sia di donne che si accingono a vivere la nascita per la prima volta, ma anche di coloro che hanno già vissuto questa esperienza.
Cesareo
Il post cesareo è diverso da donna a donna, per alcune risulta più traumatico di altre, ma questo dipende da diversi fattori. Di sicuro, la ripresa dopo cesareo è più lenta di un parto spontaneo, poiché la donna deve rimanere a letto, evitare di nutrirsi e non è in grado prendersi cura di sé e del proprio piccolo (almeno per le prime ore dall’anestesia).
Il tutto perché il dolore post cesareo è molto forte, considerata la presenza della ferita e del trauma che il corpo vive in termini di perdita di liquidi ed energie. La cicatrice del cesareo, purtroppo, può fare male anche a distanza di anni, perché la lesione si rimargina già dopo 30 giorni, ma i tessuti cicatriziali neo formati sono più deboli e sensibili.
Cesareo programmato
Il parto cesareo programmato viene eseguito a 39 settimane, sia in donne alla prima esperienza che il precesarizzate che non hanno dato il consenso al VBAC (parto vaginale dopo taglio cesareo); la scelta di anticiparlo a 38 riguarda solo le precesarizzate che hanno incisioni verticali (ombelico-pubiche), poiché aumenta il rischio di rottura d’utero, se si fa andare avanti la gestazione.
Fonte http://www.passionemamma.it/2017/07/quanto-dura-un-parto-cesareo/
Oggi, invece, si pratica l’anestesia spinale; ma l’anestesia spinale è dolorosa? Il medico anestesista prima di inserire l’ago, pratica un’anestesia locale che dovrebbe ridurre la sensazione dolorosa e lasciare solo un fastidio e senso di pressione alla schiena.
Come avviene il parto? La donna viene portata in sala operatoria, e le vengono infusi dei liquidi per evitare squilibri pressori durante l’intervento; poi si procede all’anestesia e infine al cesareo vero e proprio che porterà all’estrazione del feto e degli annessi.
Parto cesareo
I rischi del parto cesareo sono quelli di qualunque altro intervento chirurgico: traumatici, emorragici e infettivi. Per questo le ricerche scientifiche sembrano non esaltarne l’esecuzione se non per reali indicazioni mediche; già dal secondo cesareo si formano delle aderenze post cesareo, ovvero materiale fibrotico che collega tra loro organi non connessi e che può causare dolore. Inoltre la presenza di queste strutture cicatriziali, molto fitte nella pelvi, rende un eventuale terzo cesareo molto rischioso per la madre.
Il taglio cesareo
Il parto cesareo può essere eseguito in regime di urgenza, sia se la donna è già in travaglio o fuori, per alterazioni della sua salute o di quella fetale, o di entrambi. Il taglio cesareo programmato, invece, viene eseguito di norma a 39 settimane di gravidanza, tranne nelle pre-cesarizzate in cui può essere anticipato a 38 settimane di gravidanza; le motivazioni riguardano sempre la madre (ipertensione, diabete) o il feto (alterazioni della crescita o parametri vitali non rassicuranti).
I tipi di parto sono 3: il parto spontaneo/vaginale, il taglio cesareo, e il parto operativo (parto vaginale con l’ausilio di ventosa ostetrica o forcipe); non esiste un parto in assoluto più sicuro di un altro, ma esiste quello appropriato per le condizioni materno-fetali del caso specifico.
Come affrontare il parto? Qualunque tipologia di parto ci si appresti ad affrontare, è fondamentale arrivare consapevoli e preparate. L’ansia e la paura fanno parte sia di donne che si accingono a vivere la nascita per la prima volta, ma anche di coloro che hanno già vissuto questa esperienza.
Cesareo
Il post cesareo è diverso da donna a donna, per alcune risulta più traumatico di altre, ma questo dipende da diversi fattori. Di sicuro, la ripresa dopo cesareo è più lenta di un parto spontaneo, poiché la donna deve rimanere a letto, evitare di nutrirsi e non è in grado prendersi cura di sé e del proprio piccolo (almeno per le prime ore dall’anestesia).
Il tutto perché il dolore post cesareo è molto forte, considerata la presenza della ferita e del trauma che il corpo vive in termini di perdita di liquidi ed energie. La cicatrice del cesareo, purtroppo, può fare male anche a distanza di anni, perché la lesione si rimargina già dopo 30 giorni, ma i tessuti cicatriziali neo formati sono più deboli e sensibili.
Cesareo programmato
Il parto cesareo programmato viene eseguito a 39 settimane, sia in donne alla prima esperienza che il precesarizzate che non hanno dato il consenso al VBAC (parto vaginale dopo taglio cesareo); la scelta di anticiparlo a 38 riguarda solo le precesarizzate che hanno incisioni verticali (ombelico-pubiche), poiché aumenta il rischio di rottura d’utero, se si fa andare avanti la gestazione.
Fonte http://www.passionemamma.it/2017/07/quanto-dura-un-parto-cesareo/
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