domenica 30 luglio 2017

LA FLUSSIMETRIA DOPPLER: COS’È?

     La flussimetria non è un esame di routine; diventa necessario soltanto nel caso di gravidanza a rischio. Si esegue solitamente durante l’ ecografia morfologica per valutare il flusso nelle arterie uterine materne, oppure nel terzo trimestre in genere tra le 28 e 32 settimane combinato all’ecografia di accrescimento.
     In casi a rischio viene eseguito a 11-14 settimane durante la valutazione della translucenza nucale per valutare la normale formazione della placenta. In condizioni di rischio  e nelle gravidanze gemellari viene eseguita a partire dalla 24 settimana ad intervalli stabiliti dalla severità del quadro clinico
     Esistono due tipologie di flussimetria: la flussimetria materna delle arterie uterine e la flussimetria fetale dell”arteria ombelicale e dell’arteria cerebrale media.

flussimetria     La flussimetria materna delle arterie uterine viene eseguita tra la 17a e la 23a settimana di gravidanza. L’esame deve essere eseguito a vescica vuota e viene effettuato con una sonda addominale. Non è una tecnica fastidiosa e ha una durata molto breve. Lo scopo è quello di individuare e selezionare le gravidanze in cui c’è il pericolo di andare incontro a ipertensione gravidica, preeclampsia, ritardo di crescita, sofferenza del feto. La flussimetria viene consigliata alle primipare che presentano fattori di rischio per ipertensione arteriosa e diabete.

     La flussimetria fetale viene eseguita nel periodo che va dalla 32a settimana di gravidanza fino al termine.
     L’esame deve essere effettuato a vescica vuota e viene eseguito con l’aiuto di una sonda addominale. Come nel caso della flussimetria materna, anche questa metodica non è fastidiosa, e la sua durata è va dai 15 ai 30 minuti. La flussimetria fetale è attualmente la tecnica diagnostica più importante per la valutazione dello stato di salute intrauterino del feto poichè permette di analizzare le caratteristiche dei vasi fetali valutando i loro indici di pulsatilità e di resistenza.
     Ciò permette di ottenere importanti informazioni sull’elasticità dell’ arteria ombelicale, dell’aorta fetale, dell’arteria cerebrale media  e della carotide fetale. Altre informazioni ottenibili con la flussimetria fetale sono quelle relative alla velocità e alle accelerazioni nei distretti cardiaci del feto e gli sfigmogrammi del dotto venoso, della vena cava e della vena ombelicale.
     Scopo principale della flussimetria fetale è quello di individuare il più precocemente possibile l’eventuale insorgere di un’ipossia cronica fetale e intervenire per tempo.

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