Gli studi più recenti
Una ricerca è stata condotta dal Dipartimento di Microbiologia e Immunologia della Chicago Medical School Rosalind Franklin University of Medicine and Science.
Sono state arruolate 133 donne tra quelle che avevano avuto almeno 3 aborti spontanei consecutivi entro le 20 settimane di gestazione. 63 donne su 133 (il 47,4%) presentavano livelli di vitamina D < 30 ng/ml (livello minimo di normalità).
Inoltre, sull’European Journal of Clinical Nutrition è stato pubblicato un ulteriore studio in cui sono state messe a confronto da un lato 60 donne, di cui 30 incinte di un bambino oltre il primo trimestre e 30 che avevano interrotto spontaneamente una gravidanza tra le 7 e le 9 settimane di gestazione.
Un altro gruppo di 60 donne ne comprendeva 30 con una storia di gravidanza portata a termine e 30 con una storia di aborto spontaneo entro i primi 90 giorni.
Anche in questo caso, le donne che avevano appena subito un aborto spontaneo o che avevano una storia pregressa di aborto spontaneo presentavano, per la maggior parte, dei livelli sierici di vitamina D più bassi rispetto alle loro corrispondenti con gravidanza in atto o portata a termine.
I consigli
Alla luce di questi (e tanti altri simili) studi, quindi, la comunità scientifica raccomanda una valutazione del livello di vitamina D nelle donne con aborti ricorrenti e, in caso di insufficienza (livelli < 30 ng/ml) o di carenza (livelli < 10 ng/ml) consiglia di valutare la possibilità di un’integrazione.
Fonti Kuniaki Ota, Svetlana Dambaeva, Ae-Ra Han, Kenneth Beaman, Alice Gilman-Sach, Joanne Kwak-Kim, Vitamin D deficiency may be a risk factor for recurrent pregnancy losses by increasing cellular immunitu and autoimmunity, Hum Reprod (2014) 29 (2): 208-219, published 24 November 2013, W Hou, X-t Yan, C-m Bai, X-w Zhang, L-y Hui, X-w Yu, Decreased serum vitamin D levels in early spontaneous pregnancy loss, European Journal of Clinical Nutrition (2016), 70, 1004-1008/ejcn.2016.83; published online 25 May 2016
Una ricerca è stata condotta dal Dipartimento di Microbiologia e Immunologia della Chicago Medical School Rosalind Franklin University of Medicine and Science.
Sono state arruolate 133 donne tra quelle che avevano avuto almeno 3 aborti spontanei consecutivi entro le 20 settimane di gestazione. 63 donne su 133 (il 47,4%) presentavano livelli di vitamina D < 30 ng/ml (livello minimo di normalità).
Inoltre, sull’European Journal of Clinical Nutrition è stato pubblicato un ulteriore studio in cui sono state messe a confronto da un lato 60 donne, di cui 30 incinte di un bambino oltre il primo trimestre e 30 che avevano interrotto spontaneamente una gravidanza tra le 7 e le 9 settimane di gestazione.
Un altro gruppo di 60 donne ne comprendeva 30 con una storia di gravidanza portata a termine e 30 con una storia di aborto spontaneo entro i primi 90 giorni.
Anche in questo caso, le donne che avevano appena subito un aborto spontaneo o che avevano una storia pregressa di aborto spontaneo presentavano, per la maggior parte, dei livelli sierici di vitamina D più bassi rispetto alle loro corrispondenti con gravidanza in atto o portata a termine.
I consigli
Alla luce di questi (e tanti altri simili) studi, quindi, la comunità scientifica raccomanda una valutazione del livello di vitamina D nelle donne con aborti ricorrenti e, in caso di insufficienza (livelli < 30 ng/ml) o di carenza (livelli < 10 ng/ml) consiglia di valutare la possibilità di un’integrazione.
Fonti Kuniaki Ota, Svetlana Dambaeva, Ae-Ra Han, Kenneth Beaman, Alice Gilman-Sach, Joanne Kwak-Kim, Vitamin D deficiency may be a risk factor for recurrent pregnancy losses by increasing cellular immunitu and autoimmunity, Hum Reprod (2014) 29 (2): 208-219, published 24 November 2013, W Hou, X-t Yan, C-m Bai, X-w Zhang, L-y Hui, X-w Yu, Decreased serum vitamin D levels in early spontaneous pregnancy loss, European Journal of Clinical Nutrition (2016), 70, 1004-1008/ejcn.2016.83; published online 25 May 2016
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