Altri studi presenti in letteratura avanzano una serie di teorie specifiche e ritengono che «l’enigma delle coliche infantili risiede nella fisiologia»; tuttavia, da una loro analisi si rende evidente che ancora non esiste una conoscenza certa in merito alla loro causa, al punto che si continua a disquisire su tre differenti possibili teorie eziopatogenetiche, le quali non si escludono a vicenda: una gastroenterica, una psicologica e una allergica. Data l’incertezza generale, ancora oggi l’approccio uniforme in materia di gestione e trattamento della colica infantile è limitato e sussiste il problema della mancanza di linee guida basate sull’evidenza.
Una fetta sempre crescente di letteratura scientifica sta indagando le possibili opzioni per la gestione delle coliche infantili, individuando come efficaci alcune terapie dietetiche, farmacologiche, complementari e comportamentali. L’approccio alimentare è solitamente basato sull’eliminazione delle proteine del latte vaccino. Nel caso di allattamento al seno, è possibile regolare la dieta materna facendo sì che la donna assuma una ridotta quantità di allergeni, ad esempio suggerendo di evitare il latte e favorendo un adeguato apporto di vitamine e minerali. In tal caso, è poi necessario un periodo di almeno 2 settimane per verificare l’efficacia della terapia dietetica e stabilire se è necessario che prosegua. Nel caso di allattamento artificiale il pediatra potrà invece consigliare alla mamma di ricorrere ad alcune particolari formule, come ad esempio quelle basate su proteine del siero parzialmente idrolizzate con oligosaccaridi prebiotici o probiotici, oggi ritenute efficaci.
Per quanto riguarda i trattamenti farmacologici, gli agenti più sfruttati sono il Simeticone ed il Cimetropio bromuro: il primo aiuta il neonato nel contrastare il gonfiore addominale, il secondo viene generalmente adottato in caso di attacchi acuti per via del fatto che tende a calmare il pianto e l’agitazione. L’uso di probiotici in caso di coliche infantili è basato sull’ipotesi che la presenza di una microflora intestinale non fisiologica possa causare disfunzioni e una maggiore produzione di gas, contribuendo all’insorgenza dei sintomi; la letteratura scientifica è molto attiva su questo fronte e sta indagando a fondo il ruolo protettivo di microorganismi quali il Lactobacillus reuteri.
Poiché recenti studi hanno focalizzato nella patogenesi di questo disturbo il ruolo del microbiota umano, si stanno oggi studiando nuovi trattamenti a base di alcuni specifici ceppi di probiotici.
In assenza di sicuri ed efficaci interventi farmacologici, il ricorso a terapie complementari ha oggi assunto un ruolo sempre più importante nella gestione delle coliche infantili, nonostante vi sia da sottolineare che le prove a sostegno dell’uso di interventi complementari, comportamentali e particolari altre alternative (approcci manipolativi, agopuntura o miscele a base di erbe che potrebbero avere potenziali effetti tossici nei lattanti) sono ancora limitate; inoltre, talune di queste pratiche destano alcune preoccupazioni.
Una curiosa scoperta è avvenuta grazie ad una revisione della Cochrane: pare che il trattamento chiropratico possa offrire un sollievo dei sintomi colici a breve termine (riduzione delle ore di pianto durante il giorno), anche se i benefici a lungo termine di questa tecnica non sono ancora stati dimostrati.
Un’altra metodica che pare avere un effetto limitato nel tempo (mediamente, fra i 3 e i 30 minuti) è il ricorso al saccarosio nei neonati allattati al seno.
Insomma, come avrete capito, sono necessarie ulteriori indagini per arrivare ad elaborare delle linee guida basate sull’evidenza; la nota positiva è che anche ora, mentre leggete questo articolo, i ricercatori sono costantemente in azione. E noi siamo fiduciosi che, prima o dopo, arriveranno delle risposte.
Fonti Bibliografiche
– L’efficacia degli interventi nelle coliche del lattante
– PUBMED – Looking for new treatments of Infantile Colic
Savino F, Ceratto S, De Marco A, Cordero di Montezemolo L.
– Il pianto “eccessivo” nei primi quattro mesi di vita PDF
Una fetta sempre crescente di letteratura scientifica sta indagando le possibili opzioni per la gestione delle coliche infantili, individuando come efficaci alcune terapie dietetiche, farmacologiche, complementari e comportamentali. L’approccio alimentare è solitamente basato sull’eliminazione delle proteine del latte vaccino. Nel caso di allattamento al seno, è possibile regolare la dieta materna facendo sì che la donna assuma una ridotta quantità di allergeni, ad esempio suggerendo di evitare il latte e favorendo un adeguato apporto di vitamine e minerali. In tal caso, è poi necessario un periodo di almeno 2 settimane per verificare l’efficacia della terapia dietetica e stabilire se è necessario che prosegua. Nel caso di allattamento artificiale il pediatra potrà invece consigliare alla mamma di ricorrere ad alcune particolari formule, come ad esempio quelle basate su proteine del siero parzialmente idrolizzate con oligosaccaridi prebiotici o probiotici, oggi ritenute efficaci.
Per quanto riguarda i trattamenti farmacologici, gli agenti più sfruttati sono il Simeticone ed il Cimetropio bromuro: il primo aiuta il neonato nel contrastare il gonfiore addominale, il secondo viene generalmente adottato in caso di attacchi acuti per via del fatto che tende a calmare il pianto e l’agitazione. L’uso di probiotici in caso di coliche infantili è basato sull’ipotesi che la presenza di una microflora intestinale non fisiologica possa causare disfunzioni e una maggiore produzione di gas, contribuendo all’insorgenza dei sintomi; la letteratura scientifica è molto attiva su questo fronte e sta indagando a fondo il ruolo protettivo di microorganismi quali il Lactobacillus reuteri.
Poiché recenti studi hanno focalizzato nella patogenesi di questo disturbo il ruolo del microbiota umano, si stanno oggi studiando nuovi trattamenti a base di alcuni specifici ceppi di probiotici.
In assenza di sicuri ed efficaci interventi farmacologici, il ricorso a terapie complementari ha oggi assunto un ruolo sempre più importante nella gestione delle coliche infantili, nonostante vi sia da sottolineare che le prove a sostegno dell’uso di interventi complementari, comportamentali e particolari altre alternative (approcci manipolativi, agopuntura o miscele a base di erbe che potrebbero avere potenziali effetti tossici nei lattanti) sono ancora limitate; inoltre, talune di queste pratiche destano alcune preoccupazioni.
Una curiosa scoperta è avvenuta grazie ad una revisione della Cochrane: pare che il trattamento chiropratico possa offrire un sollievo dei sintomi colici a breve termine (riduzione delle ore di pianto durante il giorno), anche se i benefici a lungo termine di questa tecnica non sono ancora stati dimostrati.
Un’altra metodica che pare avere un effetto limitato nel tempo (mediamente, fra i 3 e i 30 minuti) è il ricorso al saccarosio nei neonati allattati al seno.
Insomma, come avrete capito, sono necessarie ulteriori indagini per arrivare ad elaborare delle linee guida basate sull’evidenza; la nota positiva è che anche ora, mentre leggete questo articolo, i ricercatori sono costantemente in azione. E noi siamo fiduciosi che, prima o dopo, arriveranno delle risposte.
Fonti Bibliografiche
– L’efficacia degli interventi nelle coliche del lattante
– PUBMED – Looking for new treatments of Infantile Colic
Savino F, Ceratto S, De Marco A, Cordero di Montezemolo L.
– Il pianto “eccessivo” nei primi quattro mesi di vita PDF
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