Quale ciuccio scegliere? Sicuramente è meglio acquistarne un tipo in un pezzo unico, poiché è più difficile che si rompa. Quanto alla forma, all’inizio potrebbe essere consigliabile quella a ciliegina, che è più simile al capezzolo, successivamente è forse più indicato un modello con la tettarella anatomica, che meglio si adatta alla struttura del palato.
“E’ anche vero tuttavia che non ci sono evidenze scientifiche che portano a preferire un modello piuttosto che un altro: l’unica regola allora potrebbe essere quella di scegliere un modello indicato per la fascia d’età del bambino (che è segnalata sulla confezione)” commenta la neonatologa.
Quando cambiarlo? Quando appare usurato. Per evitare di doverlo cambiare molto spesso, sarebbe opportuno averne a disposizione 2-3 uguali, così il bambino lo sente sempre come familiare.
Quando smettere di usarlo? Verso i 12-15 mesi sarebbe opportuno iniziare a disabituarlo. E’ vero che alcuni lo abbandonano spontaneamente quando incominciano ad interessarsi di più al mondo che li circonda, ma ci sono altri che a 3-4 anni vanno ancora in giro con il ciuccio in bocca.
L’importante è scegliere un momento di tranquillità, in cui non ci sono tensioni, come l’arrivo di un fratellino, l’ingresso nell’asilo o un trasloco. Per rendere meno improvviso l’abbandono del ciuccio, all’inizio lo si può lasciare solo per il momento della nanna.
Fonte http://www.nostrofiglio.it/neonato/cura-e-salute/ciuccio/consigli-pratici-per-scegliere-il-ciuccio
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