mercoledì 18 maggio 2016

Tutte le possibili cause per cui non riuscite a concepire

     Si comincia a pensare alla fertilità quando si decide di mettere in cantiere un bambino:nell’immaginario comune la fertilità è una sorta di interruttore che quando è acceso permette di procreare quando è spento no.  

     La fertilità, in realtà, è un bene che va coltivato e preservato: in molti paesi del mondo, Italia compresa, si va registrando un sensibile aumento delle malattie della sfera riproduttiva maschile e femminile non di rado legate a uno stile di vita scorretto e dannoso che si mantiene fin dalla prima adolescenza, quest’aspetto insieme al procrastinare in età sempre più avanzata l’età della prima gravidanza rende ragione dei sempre più diffusi problemi di fertilità.  
     «L’Italia in Europa è tra i paesi dove l’età della donna al primo parto è più alta (32,1,)- afferma la dottoressa Giuseppina Picconeri ginecologa esperta in Riproduzione Assistita del Nike Medical Center di Roma- e ancora più alta è l’età delle donne quando cercano aiuto per problemi d’infertilità (36,6). Se pensiamo che la finestra biologica di maggiore fertilità è tra i 20 ed i 25 anni ci possiamo rendere conto di quanto incidano i cambiamenti sociali lo stile di vita e soprattutto la mancanza di una corretta informazione, sull’aumento della percentuale di coppie infertili e conseguentemente sulla possibilità di ottenere dei risultati positivi anche con l’aiuto della tecniche di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita)».  

     Secondo la definizione dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) una coppia si definisce infertile quando non riesce a ottenere una gravidanza dopo almeno 12 mesi di rapporti sessuali non protetti.  

LUI E LEI ACCOMUNATI DA UN APPARATO RIPRODUTTIVO DELICATO  
     Gli apparati genitali maschili e femminili sono delicatissimi, per questo bisogna averne cura fin dall’adolescenza. Per quel che riguarda le donne è bene ricordare che tutte le cellule uovo vengono prodotte durante la gestazione per poi essere rilasciate dalla prima mestruazione fino ad esaurirsi con la menopausa; tanto più tempo passa prima dell’instaurarsi di una gravidanza tanto maggiore è la possibilità che queste cellule uova abbiano subito danni dovuti a tante cause, non ultimo il trascorrere del tempo. Per quanto riguarda l’apparato riproduttivo maschile può essere danneggiato da diversi fattori soprattutto durante la pubertà quali alterazioni della cute che riveste il pene, un posizionamento anomalo dei testicoli, infezioni delle vie seminali o varicocele. 

     Oggi sono tantissime le possibilità terapeutiche per l’infertilità ma, come tiene a precisare la dott.ssa Maria Cristina Bivona psicologapsicoterapeuta e sessuologa clinica: «Nonostante la medicina e la scienza possano rimediare a molti casi di infertilità intervenendo con procedure e tecniche di procreazione medicalmente assistita, continuano a persistere le cosiddette sterilità idiopatiche o psicogene, dovute a fattori psicologici ed emotivi. Ne sono un esempio quelle persone sterili che, trattate per molti anni senza successo, riescono a procreare dopo una psicoterapia o un’adozione». 

FATTORI DI RISCHIO DI INFERTILITÀ  
     Un vero e proprio nemico della fertilità sia maschile che femminile è un peso corporeo fuori norma: l’obesità o al contrario un forte sottopeso sono responsabili del 12% dei casi di infertilità. Come puntualizza ancora la dott.ssa Picconeri: «Nelle donne un aumento eccessivo di peso spesso è accompagnato da alterazioni ormonali tali da poter causare un’alterazione dell’ovulazione in termini sia di numero di cicli ovulatori che di qualità degli ovociti con ripercussioni molto negative sulla capacità riproduttiva». Gli uomini obesi possono contare su un minor numero di spermatozoi, spesso anche più lenti del normale come pure tale problematica associata a diabete e problemi cardiovascolari può determinare disfunzione erettile. Allo stesso modo un’eccessiva magrezza, soprattutto nel sesso femminile unita a un’estenuante pratica sportiva può ugualmente deregolare il ciclo mestruale

IL FUMO NON AIUTA  
     Il 13% delle donne non fertili lo sono a causa del vizio del fumo: le fumatrici impiegano più tempo a concepire perché il fumo danneggia le ovaie. Il fumo è un nemico anche della fertilità maschile poiché incide negativamente sulla produzione degli spermatozoi, sulla loro motilità, forma e vitalità e più sigarette si fumano maggiore è la probabilità che anche il DNA degli spermatozoi venga danneggiato. 

MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI  
     Contrarre una di queste malattie, in particolare un’infezione da chlamidya, molto comune e che non produce sintomatologia di sorta anche per anni può determinare danni all’endometrio nella donna e prostatite e uretrite nel maschio che negli anni possono rendere ragione della conseguente infertilità. In merito la dott.ssa Picconeri sostiene: «Ancora oggi c’è una scarsa attenzione, da parte dei giovani, che molto spesso non usano i mezzi di barriera per evitare queste patologie, ma si deve sottolineare anche la scarsa attenzione in questo senso da parte di alcuni operatori sanitari che si limitano ad eseguire gli accertamenti necessari alla diagnosi solo in presenza di una sintomatologia specifica».  

ENDOMETRIOSI  
     La fertilità femminile può essere seriamente messa in pericolo da questo disturbo: secondo le stime solo in Italia ne soffrono circa 3 milioni di donne. «È una malattia dovuta a un’anomala presenza dell’endometrio, la mucosa che riveste internamente l’utero, al di fuori dello stesso ,(sulle ovaie, nella cavità addominale); tale disturbo è causa di dolore cronico ed è di difficile diagnosi (in genere possono occorrere anche 7 anni), ed è responsabile di sterilità in un 30-35% di casi». Afferma la dott.ssa Picconeri. 

STRESS E INFERTILITÀ  
     Lo stress influenza la capacità riproduttiva: difficile dire se ne è la causa o se i disturbi psicologici sono la conseguenza dell’incapacità di concepire. Di sicuro in una situazione di forte stress, come quello che può derivare dall’intenso desiderio di concepire, soprattutto se si è in là con gli anni e si è consapevoli di avere poco tempo per farlo, determina un forte aumento dei livelli circolanti di cortisolo (il cosidetto ormone dello stress) che può aumentare l’infertilità. Come precisa ancora la dott.ssa Maria Cristina Bivona: «I collegamenti ormai accertati tra stress, emozioni, ormoni e sistema immunitario (circuito PNEI o psico-neuro-endocrino-immunologico), consentono di affermare, come a forti stati di ansia e di depressione, corrispondano alterazioni per quanto riguarda l’uomo, del liquido spermatico e per la donna della funzione ovulatoria». 

Fonte http://www.lastampa.it/2016/05/10/scienza/benessere/tutte-le-possibili-cause-per-cui-non-riuscite-a-concepire-JVBSbE7Pxr62mfVCYbY0eJ/pagina.html

Nessun commento:

Posta un commento