Si tratta di una tecnica importante anche nel campo dell’inseminazione artificiale che può essere effettuata per diversi motivi, tra cui la necessità di verificare la risposta endometriale degli ormoni estrogeni prima del flusso mestruale e quindi determinare l’avvenuta ovulazione.
In genere, si esegue la biopsia endometriale nei seguenti casi:
- Anomalo sanguinamento durante il flusso mestruale;
- Sanguinamento durante la menopausa;
- Assenza di sanguinamento;
- Verifica degli effetti di una terapia ormonale che si sta seguendo prima dell’inseminazione artificiale;
- Verifica della presenza di infezioni o di presenza di tessuti anomali, come fibromi;
- Controllo della terapia ormonale sostitutiva;
- Analisi della presenza di cellule anomale (come le cellule cancerogene).
Ovviamente, è sempre il medico a stabilire se è il caso di ricorrere ad una biopsia endometriale, anche sulla base della effettiva valutazione medica della paziente e delle eventuali problematiche note.
La procedura non è particolarmente complicata: si tratta, tuttavia, di un intervento chirurgico che, come tale, può portare qualche complicanza. Tra di esse si ricordano:
- Infezione o emorragia;
- Puntura della parete dell’utero.
Prima di sottoporsi a questa procedura, è bene informare il medico nei seguenti casi:
- Gravidanza tale o presunta (in questo caso è necessario parlarne col medico perché la biopsia potrebbe portare ad aborto spontaneo);
- Sensibilità o intolleranza al lattice o ai farmaci (specificando a quale farmaco si è allergici);
- Presenza di infezioni vaginali o malattie pelviche;
- Cancro cervicale.
La procedura vera e propria non è particolarmente lunga o complicata: a seconda di alcuni fattori stabiliti dal medico, potrebbe essere necessario assumere un antidolorifico prima di procedere alla biopsia, che si svolge nelle seguenti modalità:
La paziente viene fatta spogliare, e le viene chiesto di indossare un camice. Prima di procedere, è necessario che sia stata svuotata la vescica completamente: il medico procede poi all’inserimento dello speculum per espandere le pareti vaginali, e dopo aver disinfettato la cervice e intorpidito la zona, si procede all’aspirazione del tessuto per mezzo di un catetere.
Dopo essersi sottoposte alla biopsia endometriale, può essere necessario qualche minuti di riposo prima di andare a casa; è bene indossare un assorbente igienico – si potrebbe infatti sanguinare anche per qualche giorno dopo la procedura – e prendere un antidolorifico per sopportare eventuali crampi o dolori che potrebbero sopraggiungere.
In alcuni casi, i medici consigliano anche di evitare alcune attività pesanti, come ad esempio prendere dei pesi o fare degli sforzi eccessivi, almeno per qualche giorno dopo la biopsia.
Eventuali situazioni estranee – continuo sanguinamento anche parecchi giorni dopo, oppure altri disturbi – andranno comunicate al proprio medico.
Nessun commento:
Posta un commento