giovedì 19 maggio 2016

Arresto Antinori, il gip: "Minacciò l'infermiera. Le disse che l'avrebbe fatta uccidere"

        Severino Antinori, il ginecologo accusato di avere prelevato senza consenso sei ovuli a una 23enne avrebbe anche usato l'arma della minaccia. Alla ragazza (l'infermiera che poi l'ha denunciato) avrebbe detto "che, possedendo denaro e potere, avrebbe incaricato alcune persone di ucciderla" se lei avesse denunciato alla polizia l'intervento chirurgico subito. Questo si legge nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano Giulio Fanales nei confronti del ginecologo, ora agli arresti domiciliari nella sua casa di Roma, con le accuse di rapina e lesioni personali aggravate.

         Il prelievo coatto di ovuli avvenne il 5 aprile presso la clinica Matris, in via dei Gracchi a Milano, ora sotto sequestro. La ragazza, un'infermiera spagnola di 23 anni, al tempo lavorava per Antinori. Il medico l'avrebbe prima convinta a sottoporsi a una visita ginecologica. Con la scusa di curarle una cistite ovarica, le avrebbe iniettato ormoni. Poi la avrebbe immobilizzata e sedata, prelevando contro la sua volontà "non meno di sei ovuli" da fecondare e impiantare poi nel corpo di donne sterili. Sempre secondo il giudice per le indagini preliminari, "l'impellente bisogno di reperire ovociti, idonei all'immediato impianto nell'utero delle clienti, nell'esclusiva ottica di massimizzazione del profitto, induceva Antinori e le sue collaboratrici a comportamenti spregiudicati". Il ginecologo ora sotto accusa, "obnubilato dalla finalità di guadagno", avrebbe agito "con indifferenza nei confronti della dignità e del corpo della donna".

         L'ordinanza ricostruisce il primo incontro fra la ragazza il medico, avvenuto lo scorso febbraio. La giovane era in vacanza a Milano, "seduta da sola al tavolo di un ristorante, veniva avvicinata dall'Antinori", il quale "in lingua francese, si vantava di essere un medico molto famoso", peraltro "ospite spesso di trasmissioni televisive". Quando la ragazza gli raccontò di essere infermiera professionista, Antinori "prometteva una regolare assunzione" presso la sua clinica, "per una retribuzione mensile di euro 1.700". Soldi che - a quanto risulta ai legali della donna - sono peraltro stati promessi e mai versati.
Arresto Antinori, il gip: "Minacciò l'infermiera. Le disse che l'avrebbe fatta uccidere"
 
        La ragazza, dopo una serie di incontri con Antinori, "iniziava poi a lavorare alle sue dipendenze, presso il suo studio medico in Roma, ove si svolgevano le visite", ricostruisce l'ordinanza. Da Roma, la giovane sarebbe poi stata trasferita nella clinica milanese, dove il 5 aprile Antinori la sottopose "in anestesia generale a un intervento ovocitario, così cagionandole l'ingrossamento delle ovaie oltre a varie ecchimosi sul corpo, provvedendo anche alla formazione di falsi atti di prestazione del consenso all'operazione". Le avrebbe anche "sottratto il telefono cellulare". Telefono che non è più stato trovato.

Fonte http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/05/16/news/arresto_antinori_infermiera_telefonata-139917691/

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