Lo studio è stato pubblicato sulla pagina online di una importante rivista di medicina della riproduzione, Human Reproduction, dove sono stati inseriti i dati e i risultati della sperimentazione che hanno permesso di giungere a tale conclusione. Questi risultati mostrano infatti come gli uomini che hanno consumato una grande quantità di ortaggi, frutta e verdura su cui erano stati utilizzati pesticidi ed antiparassitari, hanno presentato nelle analisi una riduzione del 49% di spermatozoi, di cui solo il 32% è risultato morfologicamente normale.
Questi dati, poi, sono stati comparati a quelli di uomini che hanno mangiato poca frutta e verdura trattata. Ovviamente tali conclusioni non mirano a ridurre il consumo di alimenti salutari come frutta e verdura, ma piuttosto a stimolare una produzione agricola più sana, con un minor utilizzo di pesticidi ed antiparassitari. Sono infatti quest’ultimi a danneggiare la qualità del seme maschile, riducendo non solo il numero totale di spermatozoi prodotti, ma anche quello di spermatozoi normali. In questo senso assumerebbe una notevole importanza consumare prodotti di origine biologica controllata e italiana, poiché i prodotti importati sono necessariamente trattati, affinché riescano a superare tutte le alterazioni climatiche e a resistere ai giorni di viaggio prima di poter approdare sui banconi della frutta e della verdura. Inoltre, maggiormente esposti ai trattamenti di pesticidi sono i frutti e la verdura fuori stagione, per cui, un altro mezzo per scongiurarne il consumo inconsapevole è quello di attenersi ad acquistare prodotti di stagione.
La sperimentazione è stata eseguita suddividendo i campioni di uomini sottoposti agli esami del seme, in quattro gruppi di controllo, separati in base alla quantità di pesticidi presenti nella frutta e verdura consumati. Controllando i dati ottenuti, i risultati hanno permesso di evidenziare che una sostanziale differenza nella qualità del seme, esiste tra soggetti che hanno mangiato prodotti con alto contenuto residuo di pesticidi e soggetti che invece ne hanno consumato un lotto contenente una bassa percentuale. I soggetti che facevano parte dei gruppi intermedi non hanno mostrato tra di loro differenze sostanziali.
Il risultato di questo studio mette quindi in luce come l’esposizione dei prodotti agricoli ad antiparassitari e pesticidi, influisca negativamente sulla spermatogenesi dell’uomo. Per avere un quadro più dettagliato, però, saranno necessari ulteriori studi che mettano a confronto un numero maggiore di uomini, soprattutto dopo accertamento sanitario di una loro regolare produzione spermatica pre-studio, di modo da ottenere risultati veritieri e conformi ai parametri richiesti. Questa recente scoperta potrebbe essere utile anche in quei casi di infertilità maschile senza un danno organico concreto o senza una causa specifica, andando a modificare ad hoc l’alimentazione, nel tentativo di minimizzare l’esposizione indiretta dell’uomo ai pesticidi.
Fonti
http://www.alphagalileo.org/ViewItem.aspx?ItemId=151208&CultureCode=en http://humrep.oxfordjournals.org/content/early/2015/03/27/humrep.dev064.abstract http://humrep.oxfordjournals.org/content/early/2015/03/27/humrep.dev065.extract - See more at: http://www.mammole.it/pesticidi-fertilita-maschile/#sthash.9PUrz8cO.dpuf
Questi dati, poi, sono stati comparati a quelli di uomini che hanno mangiato poca frutta e verdura trattata. Ovviamente tali conclusioni non mirano a ridurre il consumo di alimenti salutari come frutta e verdura, ma piuttosto a stimolare una produzione agricola più sana, con un minor utilizzo di pesticidi ed antiparassitari. Sono infatti quest’ultimi a danneggiare la qualità del seme maschile, riducendo non solo il numero totale di spermatozoi prodotti, ma anche quello di spermatozoi normali. In questo senso assumerebbe una notevole importanza consumare prodotti di origine biologica controllata e italiana, poiché i prodotti importati sono necessariamente trattati, affinché riescano a superare tutte le alterazioni climatiche e a resistere ai giorni di viaggio prima di poter approdare sui banconi della frutta e della verdura. Inoltre, maggiormente esposti ai trattamenti di pesticidi sono i frutti e la verdura fuori stagione, per cui, un altro mezzo per scongiurarne il consumo inconsapevole è quello di attenersi ad acquistare prodotti di stagione.
La sperimentazione è stata eseguita suddividendo i campioni di uomini sottoposti agli esami del seme, in quattro gruppi di controllo, separati in base alla quantità di pesticidi presenti nella frutta e verdura consumati. Controllando i dati ottenuti, i risultati hanno permesso di evidenziare che una sostanziale differenza nella qualità del seme, esiste tra soggetti che hanno mangiato prodotti con alto contenuto residuo di pesticidi e soggetti che invece ne hanno consumato un lotto contenente una bassa percentuale. I soggetti che facevano parte dei gruppi intermedi non hanno mostrato tra di loro differenze sostanziali.
Il risultato di questo studio mette quindi in luce come l’esposizione dei prodotti agricoli ad antiparassitari e pesticidi, influisca negativamente sulla spermatogenesi dell’uomo. Per avere un quadro più dettagliato, però, saranno necessari ulteriori studi che mettano a confronto un numero maggiore di uomini, soprattutto dopo accertamento sanitario di una loro regolare produzione spermatica pre-studio, di modo da ottenere risultati veritieri e conformi ai parametri richiesti. Questa recente scoperta potrebbe essere utile anche in quei casi di infertilità maschile senza un danno organico concreto o senza una causa specifica, andando a modificare ad hoc l’alimentazione, nel tentativo di minimizzare l’esposizione indiretta dell’uomo ai pesticidi.
Fonti
http://www.alphagalileo.org/ViewItem.aspx?ItemId=151208&CultureCode=en http://humrep.oxfordjournals.org/content/early/2015/03/27/humrep.dev064.abstract http://humrep.oxfordjournals.org/content/early/2015/03/27/humrep.dev065.extract - See more at: http://www.mammole.it/pesticidi-fertilita-maschile/#sthash.9PUrz8cO.dpuf
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