La preparazione
L'aptonomia è praticata da degli specialisti formati dall'unica associazione esistente nel mondo: il centro internazionale di ricerca e sviluppo dell'aptonomia, situato a Oms nei Pirenei orientali. La preparazione comincia il prima possibile e prosegue fino ad un anno dopo la nascita del piccolo. Essa esige la presenza di entrambi i genitori. L'aptonomia è incompatibile con la sofrologia o lo yoga, che lavorano sulla respirazione, poichè l'attenzione focalizzata sulla respirazione ostacolerebbe in tal caso un contatto affettivo con il bambino.
Il metodo
Esigendo il rispetto dell'intimità, l'aptonomia non può essere praticata in gruppo. Verso la fine del quinto mese, mentre la madre sente il bambino muoversi sempre più forte, si propone alla coppia di entrare in contatto con il piccolo nell'utero: il bebè si raggomitola nella mano dell'adulto che lo ha "risvegliato". Questo apprendimento tattile prosegue poi a casa. Verso la fine della preparazione il padre impara così anche i gesti che possono dare sollievo alla madre durante il parto.
Il parto
Meglio scegliere un reparto maternità aperto ai principi dell'aptonomia. Le tecniche di rilassamento muscolare, apprese durante la gravidanza- tono muscolare specifico, fermo e disteso allo stesso tempo e rilassamento dei legamenti- aiuta il parto. La donna "accompagna" il bambino invece che "espellerlo". E non si tratta semplicemente del risultato di una tecnica ma dell'effetto liberatorio di una relazione affettiva sicura.
Dopo la nascita
Per evitare un sentimento di ruttura o frustrazione, due settimane dopo la nascita del piccolo si consiglia una seduta. L'ultimo incontro si effettua nel momento in cui il piccolo impara a camminare.
Marianne Chouchan
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