Boom di richieste per la fecondazione assistita all’ospedale Alto vicentino di Santorso, dove è presente l’unico centro pubblico di procreazione della provincia di Vicenza. Sempre più coppie che da anni tentano senza successo di ampliare la propria famiglia si rivolgono alla struttura pubblica dell’Ulss 4 per ricevere l’aiuto necessario a trasformare il loro sogno in realtà.
Al momento sono intatti ben 785 le coppie con problemi di infertilità, provenienti da tutto il Vicentino e anche da fuori provincia, in attesa per eseguire all’ospedale di Santorso i trattamenti di inseminazione di primo o secondo livello.
IL CENTRO PMA. L’Ulss 4 ha aperto il centro pubblico per la procreazione medicalmente assistita o Pma alla fine del 2002, prima all’interno dell'ex ospedale Boldrini e successivamente al nosocomio di Santorso. Finora si sono rivolte alla struttura pubblica 4.500 coppie con problemi di infertilità. Purtroppo si tratta di un fenomeno in aumento: le difficoltà procreative sono infatti spesso legate ad uno stile di vita non corretto, all’inquinamento ambientale e alla scelta, spesso indotta dalla necessità, di posticipare l’età per diventare genitori. Per quanto riguarda il costo, chi vi accede paga il solo ticket di tutti gli esami e interventi necessari, determinando una spesa che si aggira intorno ai mille euro complessivi, di gran lunga inferiore a quanto richiesto nei centri privati dove il costo è a totale carico della coppia.
NASCITE. Nei dodici anni di attività del centro Pma (i dati disponibili vanno dal 2003 al 2014), sono 505 i bambini che hanno visto la luce con la procreazione assistita. Finora hanno iniziato un percorso di secondo livello Fivet o Icsi 2.477 coppie e sono arrivate al trasferimento degli embrioni 2.009 coppie, cioè l’81% delle coppie che iniziano il trattamento. Le coppie che hanno eseguito una inseminazione di primo livello sono state invece solo 1.203 coppie. Nel tempo c’è stato infatti un aumento delle problematiche sia maschili che femminili, costringendo quindi le coppie ad affrontare fin da subito un’inseminazione di secondo livello. Non tutte le coppie che iniziano il percorso lo portano a termine per motivi diversi che possono essere il naturale abbandono, l’insorgenza di gravidanza spontanea, la risoluzione medica o chirurgica dell’infertilità.
EMBRIONI. Nella criobanca del centro Pma dell’ospedale di Santorso sono presenti embrioni che sono stati congelati durante i trattamenti di secondo livello e che sono in attesa di essere trasferiti in utero. Sono presenti anche ovociti crioconservati, alcuni di donne giovani che hanno crioconservato prima di un trattamento chemioterapico, per preservare la fertilità. Nonostante il dipartimento di ostetricia e ginecologia dell'Ulss 4 da settembre 2014 sia diventato polo provinciale per l’eterologa, al momento nell’azienda sanitaria dell’Alto vicentino, così come negli altri centri pubblici del Veneto, non è ancora possibile eseguire questo tipo di fecondazione. È infatti necessario che l’ospedale di Verona, incaricato dalla Regione, reperisca i gameti per i centri pubblici del Veneto. Ciò in quanto in Italia non esistono, a differenza di altri stati esteri, banche di ovociti e spermatozoi ai quali i pazienti che intendono affrontare la fecondazione eterologa possano attingere.
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