LA LEGISLAZIONE IN ITALIA
Tra le argomentazioni presentate dai sostenitori della procreazione eterologa (ma non solo) c'è il fatto che la sentenza di fatto ha permesso a molte coppie di non doversi recare all'estero per poter avere accesso a questa tecnica di fecondazione, alimentando il cosiddetto "turismo riproduttivo". Dopo l'approvazione della legge 40/2004 in Italia, molte coppie si sono infatti rivolte a cliniche specializzate estere dove sono previste la possibilità di fecondazione assistita anche per donne single, l'ovodonazione, l'embriodonazione e l'anonimato dei donatori.
COME SI ACCEDE
Il primo passo è quello di rivolgersi a un centro specializzato e mettersi in lista d'attesa. I medici, una volta raccolta la storia clinica dei due partner, effettuano una serie di esami per verificare l'infertilità assoluta di almeno uno dei partner. Per la fecondazione eterologa i richiedenti devono essere maggiorenni, sposati o conviventi in modo stabile.REQUISITI DEI DONATORI
Si può accedere ai gameti esterni tramite banche del seme per quelli maschili e, per quelli femminili, a ovociti congelati nei centri stessi oppure donati da donne a loro volta sottoposte alla fecondazione assistita. I donatori maschi devono avere età compresa tra i 18 e i 45 anni e le femmine tra i 18 e i 35.LE TECNICHE
Le tecniche utilizzate sono due, a seconda dei singoli casi. La tecnica "di primo livello" prevede l'inserimento nella cavità uterina del liquido seminale. Se l'infertilità da affrontare è più grave, si può ricorrere alle tecniche "di secondo livello", tra cui la Fivet (Fertilizzazione in vitro con trasferimento di embrioni) e l'Icsi (Intracytoplasmatic sperm injection).Fonte http://www.barlettaviva.it/rubriche/puntate/la-fecondazione-eterologa/
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