Sul palco di un suo concerto, Adele ha ospitato una coppia di giovani uomini innamorati, i due, dinnanzi a uno stuolo di spettatori, si sono resi protagonisti di una tanto romantica quanto insolita proposta di matrimonio. Stupendo tutti, dopo il “Sì”, Adele si è proposta come mamma surrogata qualora loro volessero divenire genitori.
L’amore non ha ragioni se non quelle del cuore ed è un istinto, pare questo il messaggio lanciato da Adele sul suo palco.
Simon e André, così si chiamano i promessi sposi, stanno diventando un simbolo di “libertà”, intesa come libertà di esprimere i propri sentimenti ed insieme come libertà di raggiungere dei sogni, tra questi anche quello familiare.
La maternità surrogata è e sta sempre più divenendo lo strumento per la realizzazione da parte delle coppie di uomini del sogno familiare.
Quello che però non si deve dimenticare è che la maternità surrogata resta null’altro che una gravidanza, come tale rimaneccapace di coinvolgere due corpi: quello di una mamma e quello di un bambino e di legarne le emozioni, se non le anime.
La liberalità di Adele, oltre all’intenzione, rappresenta un manifesto, ma su questa “possibilità e tendenza” vale comunque la pena riflettere e ragionare, tenendo conto anche delle implicazioni psicologiche che sono proprie della gravidanza.
«È incredibile. Sto per piangere. Potrei essere la vostra mamma surrogata, se avrete bambini? Mi piacerebbe avere un bambino con uno svedese», ha detto Adele sul palco del concerto di Copenaghen.
Adele è già mamma di un bambino di 3 anni di nome Angelo, da tempo si è dichiarata bisessuale, in questo senso la sua accoglienza rispelto alle diverse forme di amore è totale e acclarata.
Nessun commento:
Posta un commento