sabato 5 settembre 2020

Perugia, non solo aborto: importante studio sull’infertilità di coppia

Mentre la politica e la società civile dibattono a Perugia e in Umbria sul tema dell’aborto farmacologico, uno studio dell’Ateneo umbro apre nuovi scenari per l’approccio terapeutico dell’infertilità di coppia.

E’ stata infatti pubblicata sulla prestigiosa rivista internazionale “Frontiers in Endocrinology” una ricerca, frutto di una collaborazione italo-spagnola, che, per la prima volta, ha studiato gli effetti di 3 diversi tipi di ormone follicolo stimolante (FSH) disponibili sul mercato: FSH alfa, FSH beta e urinario, su un modello cellulare unico “in vitro”: le cellule del Sertoli di suino.

Lo studio sull’infertilità
Mentre i primi due tipi (alfa e beta) vengono ottenuti “industrialmente”, in laboratorio, con una tecnologia chiamata DNA ricombinante, il terzo (l’urinario) viene ottenuto tramite urine di donne in menopausa altamente purificate.

L’ormone follicolo-stimolante (FSH), principale regolatore della follicologenesi nella donna e della spermatogenesi nel maschio, svolge un ruolo chiave nell’induzione della fertilità maschile e femminile. Mentre il suo utilizzo nelle pazienti infertili è ormai ampiamente standardizzato nell’induzione dell’ovulazione, nei maschi il suo utilizzo è ancora controverso seppure recenti studi metanalitici ne confermino l’efficacia sui parametri seminali e sul tasso di gravidanza.

Perugia, non solo aborto: importante studio sull’infertilità di coppiaFinora non esistono studi che dimostrino differenze di efficacia fra le tre differenti tipologie di FSH disponibili.

Lo studio è stato coordinato dal prof. Giovanni Luca, direttore del “Centro Biotecnologico Internazionale di Ricerca ad Indirizzo Endocrino, Metabolico ed Embrio-riproduttivo” dell’Università degli Studi di Perugia e dai colleghi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Domenico Milardi e Giuseppe Grande, afferenti Gruppo del prof. Alfredo Pontecorvi, professore Ordinario di Endocrinologia della stessa Università.


La ricerca, che si è avvalsa della collaborazione del Gruppo del prof. Rafael Oliva dell’Università di Barcellona, presso il cui Laboratorio di Genetica tramite complesse metodiche di coltura cellulare e di biologia molecolare e proteomica, ha permesso di dimostrare che le differenti preparazioni di FSH posseggono differenti caratteristiche e pertanto non possono essere considerati equivalenti.

“Si tratta di risultati pre-clinici molto promettenti – dichiara il prof. Riccardo Calafiore, co-autore del lavoro e Direttore della Struttura Complessa di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, dell’Università degli Studi di Perugia, – in quanto aprono interessanti scenari per il potenziale impiego di un trattamento ‘personalizzato’, con le varie formulazioni di FSH in relazione ai target clinico-terapeutici nei pazienti affetti da infertilità”.

Fonte https://tuttoggi.info/perugia-non-solo-aborto-importante-studio-sullinfertilita-di-coppia/583955/

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