L’infertilità secondaria si definisce come l’incapacità di ottenere una nuova gravidanza evolutiva in seguito alla nascita di uno o più figli; la società sta cambiando e la ricerca di una posizione lavorativa stabile e gratificante per la donna spesso ritarda la ricerca di una seconda o successive gravidanze.
Questa premessa vuole mettere l’accento sulla causa più frequente d’infertilità secondaria, ossia l’impoverimento della qualità ovocitaria relazionato all’età della donna e il suo impatto sulla fecondabilità mensile (percentuale di gravidanza che ogni mese si può ottenere in seguito a rapporti regolari e non protetti).Se la fecondabilità mensile è del 25-30% in donne con età 34 anni, tale possibilità cade al 8-15% fra i 35-39 anni, per poi essere inferiore al 5% superati i 44 anni. L’impatto del tempo sulla qualità e quantità degli ovuli è la causa più frequente di infertilita secondaria.
Altre cause di infertilità secondaria sono l’aumento dell’incidenza (possibilità che una patologia si verifichi) con l’età di endometriosi, miomi uterini, malattia infiammatoria pelvica, aderenze pelviche, decadimento dei parametri seminali.
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