Per poter rispondere a questa domanda in maniera corretta dobbiamo evidentemente fare riferimento alla definizione di infertilità.
L’infertilità di coppia si definisce come l’incapacità di dar luogo a una gravidanza evolutiva dopo almeno 12 mesi di rapporti regolari e non protetti.Le coppie che compiono tale definizione sono da considerarsi infertili e pertanto possono richiedere, qualora lo reputino importante per la loro vita, un consulto specialistico con un ginecologo esperto in medicina della riproduzione; mi preme puntualizzare che il timing per la richiesta di “aiuto” non è sempre superiore o uguale ai 12 mesi canonici, ma va individualizzato in funzione all’età della paziente e dalla presenza o meno di fattori di rischio.
Quando la donna ha meno di 35 anni e non ci sono fattori di rischio per l’infertilità di coppia (endometriosi conosciuta, insufficienza ovarica prematura, malattia infiammatoria pelvica, chirurgia sulle ovaie, spermiogramma alterato conosciuto, criptorchidismo, varicocele, ecc) lo studio di fertilità ed eventuali trattamenti vanno realizzati dopo almeno 12 mesi di rapporti regolari e non protetti.
Nel caso in cui la donna ha 35 anni o più, uno studio di fertilità ed eventuali trattamenti vanno realizzati dopo solo 6 mesi di rapporti regolari e non protetti.
Quando la donna ha più di 40 anni e/o sono presenti fattori di rischio per l’infertilità, uno studio di fertilità e trattamento immediato sono lo standard per l’ottenimento di un migliore risultato riproduttivo.
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