L’iter diagnostico della coppia infertile deve prevedere indagini snelle e mirate da racchiudere in poco tempo sia per ridurre l’ansia che spesso attanaglia la coppia sia perché il fattore tempo gioca un ruolo negativo sulle probabilità di successo. Al di là di una mirata anamnesi riproduttiva e generale della coppia, si inizierà con l’indagare il partner maschile che dovrà eseguire un esame del liquido seminale secondo criteri standard e solo successivamente si passerà ad indagare la donna prevedendo preliminarmente l’esame obiettivo ginecologico e l’esecuzione di una ecografia pelvica; si procederà quindi allo studio della pervietà tubarica e della cavità uterina con indagini strumentali a basso grado di invasività quali la sonoisterosalpingografia e la isteroscopia e al monitoraggio ecografico della ovulazione, necessario solo in donne con ritmo mestruale anomalo, atteso che cicli mestruali regolari (26-32 gg.) depongono nel 95% dei casi per ovulazione presente.
La sintesi di questi dati nella maggior parte dei casi consentirà conclusioni diagnostiche in grado di indirizzare verso idonei provvedimenti terapeutici con l’obiettivo di prendere in esame il ricorso alle tecniche di PMA come ultimo step fatto salvo nei casi d’età della donna > 38 anni o di infertilità datata da lungo tempo (più di 5 anni).
Fonte https://www.paginemediche.it/benessere/sesso-e-sessualita/infertilita-di-coppia-quali-esami-fare?__nocache__
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