Pertanto è necessario, per conoscere la durata del proprio periodo fertile, utilizzare l’andamento dei cicli mestruali dell’ultimo anno: il giorno d’inizio si calcola sommando a dieci (primo giorno del periodo fecondo teorico) la durata in giorni del ciclo più breve. A questo valore si sottrae il numero 28 (pari alla durata del ciclo medio). L’ultimo giorno del periodo fecondo si calcola sommando a diciotto (ultimo giorno del periodo fecondo teorico) la durata in giorni del ciclo più lungo, si sottrae quindi il numero 28.
Lo studio della curva termica (ottenuta misurando la temperatura basale per tutta la durata del ciclo mestruale), permettendo una più esatta ricerca del momento dell’ovulazione, consente una maggiore sicurezza.
Molte delle app per smartphone pensate per calcolare i giorni fertili e tenere memoria dei propri cicli mestruali consentono di registrare numerosi dati, come appunto la temperatura basale, ma anche i sintomi legati al ciclo (mal di testa, irritabilità, stanchezza, dolore lombare e così via), le variazioni del proprio peso corporeo, la durata del flusso. Tutti elementi che consentono poi all’applicazione di migliorare di ciclo in ciclo la precisione del calcolo.
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