Il Covid-19 ha modificato molti aspetti della vita e della quotidianità di ognuno di noi: non solo per quel che riguarda la paura in sé di contrarre la malattia (e quindi la conseguente attenzione all’uso di dispositivi di protezione per evitare il contagio, come ad esempio mascherina, guanti e gel igienizzante) ma anche per molti altri aspetti sociali che sono stati oggetto di trasformazioni e modifiche più o meno importanti. In merito alla fecondazione assistita, per esempio, bisogna dire che il lockdown che è stato deciso proprio per evitare (nei tempi più difficili) il contagio, ha definito in maniera decisiva le priorità di molte coppie, rappresentando, per molte, un punto di partenza per la riflessione riguardo a figli e gravidanze. Così, tutte le coppie che fino a quel momento avevano temporeggiato nella richiesta di aiuto, hanno deciso di velocizzare i tempi e quindi rivolgersi ad un centro per la PMA appena possibile
Il risultato è chiaro: nel mese di agosto 2020, vi è stato un notevole aumento dei cicli di fecondazione assistita rispetto allo stesso periodo del 2019. Dopo l’inverno di lockdown e di emergenza sanitaria, l’aumento di pick up (il prelievo di ovociti per sottoporsi a fecondazione assistita) è aumentato di oltre 8 volte rispetto al 2019. Lo stabiliscono i dati di alcune indagini condotte in alcuni centri in tutta Italia.
Solo a maggio, con le dovute cautele e precauzioni, era ripresa l’attività di fecondazione assistita, con quello che inizialmente appariva come un notevole calo rispetto allo stesso periodo del 2019: il mese decisivo della ripresa è stato il mese di giugno, che ha comportato un aumento del 30%, fino ad arrivare ad un 800% del mese di agosto. Ciò che fa riflettere è proprio questo dato: tradizionalmente, infatti, il mese di agosto è sempre di calo per via delle vacanze, ma quest’anno la priorità di avere un figlio ha avuto la meglio su tutto.
Fonte https://www.fecondazioneeterologaitalia.it/cicli-in-crescita-ad-agosto-e-boom-di-richieste/
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