La seminologia si definisce come lo studio del liquido seminale e di tutte quelle caratteristiche che permettono di caratterizzare propriamente il liquido seminale di un uomo. Tale disciplina non deve essere intesa come legata ad un periodo preciso della vita di un uomo, e cioè solo al momento in cui si intenda realizzare un progetto di paternità, bensì anche a momenti diversi, come quello dell’adolescenza.
Ancora troppa poca prevenzione
Si stima che oggi, tra i giovani maschi italiani, meno del 5% si sottopone ad una visita andrologica prima dei venti anni. Ciò comporta un aumento di malattie andrologiche non diagnosticate che rimangono tali fino all’età adulta, quando diventano incurabili o complesse da curare per il paziente e comunque dispendiose per il paziente stesso o per il SSN. Queste malattie sarebbero facili da prevenire e da curare se venissero diagnosticate precocemente.
Se invece parliamo degli adulti, in Italia un uomo su tre è affetto da un disturbo di natura andrologica. In particolare parliamo di riduzione della fertilità e disturbi della sfera sessuale. Molte di queste malattie derivano da patologie che sono presenti già in età pediatrica e adolescenziale. Come criptorchidismo, varicocele, ipogonadismo, anomalie congenite del tratto genito-urinario e malattie sessualmente trasmesse, secondo quanto si legge nei Quaderni del Ministero della Salute (2017).
Seminologia: un’arma di studio e prevenzione
In questo contesto, la seminologia assume un’importanza tutt’altro che secondaria. Infatti, non si rivolge solo alle coppie infertili nella fase di screening, ma a tutti coloro che hanno a cuore la propria salute riproduttiva. Diventa così un’arma di studio e prevenzione nelle mani dei pediatri, dei medici di medicina generale, dei ginecologi, degli urologi e degli andrologi.
Il ruolo centrale dell’esame seminale
L’esame seminale però deve essere correttamente eseguito. Tutte le procedure impiegate nella sua esecuzione devono essere standardizzate e aderire alle Linee-guida internazionali, cioè quelle dettate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Infatti, un esame seminale che non sia il risultato di tali procedure può essere non attendibile e può generare un grave errore diagnostico, con una conseguente pianificazione terapeutica inadeguata.
Pertanto, sia nell’ottica di un’attenta prevenzione nella popolazione giovanile maschile, che nell’ambito dello studio dell’infertilità di coppia, l’esame seminale va valorizzato e portato al centro del percorso di analisi delle patologie andrologiche.
Fonte https://www.altraeta.it/salute-uomo-seminologia-sterilita/
Ancora troppa poca prevenzione
Si stima che oggi, tra i giovani maschi italiani, meno del 5% si sottopone ad una visita andrologica prima dei venti anni. Ciò comporta un aumento di malattie andrologiche non diagnosticate che rimangono tali fino all’età adulta, quando diventano incurabili o complesse da curare per il paziente e comunque dispendiose per il paziente stesso o per il SSN. Queste malattie sarebbero facili da prevenire e da curare se venissero diagnosticate precocemente.
Se invece parliamo degli adulti, in Italia un uomo su tre è affetto da un disturbo di natura andrologica. In particolare parliamo di riduzione della fertilità e disturbi della sfera sessuale. Molte di queste malattie derivano da patologie che sono presenti già in età pediatrica e adolescenziale. Come criptorchidismo, varicocele, ipogonadismo, anomalie congenite del tratto genito-urinario e malattie sessualmente trasmesse, secondo quanto si legge nei Quaderni del Ministero della Salute (2017).
Seminologia: un’arma di studio e prevenzione
In questo contesto, la seminologia assume un’importanza tutt’altro che secondaria. Infatti, non si rivolge solo alle coppie infertili nella fase di screening, ma a tutti coloro che hanno a cuore la propria salute riproduttiva. Diventa così un’arma di studio e prevenzione nelle mani dei pediatri, dei medici di medicina generale, dei ginecologi, degli urologi e degli andrologi.
Il ruolo centrale dell’esame seminale
L’esame seminale però deve essere correttamente eseguito. Tutte le procedure impiegate nella sua esecuzione devono essere standardizzate e aderire alle Linee-guida internazionali, cioè quelle dettate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Infatti, un esame seminale che non sia il risultato di tali procedure può essere non attendibile e può generare un grave errore diagnostico, con una conseguente pianificazione terapeutica inadeguata.
Pertanto, sia nell’ottica di un’attenta prevenzione nella popolazione giovanile maschile, che nell’ambito dello studio dell’infertilità di coppia, l’esame seminale va valorizzato e portato al centro del percorso di analisi delle patologie andrologiche.
Fonte https://www.altraeta.it/salute-uomo-seminologia-sterilita/
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