La gravidanza è una fase delicata in cui ci si temono infezioni che possono creare danni allo sviluppo del feto e rendere la gravidanza stessa complicata. A temere il coronavirus sono soprattutto le donne in che presentano già problemi respiratori o che sono obese e ipertese. Uno studio apparso su The Lancet descrive nove donne che hanno contratto l’infezione nell’ultima parte della gravidanza. Non hanno registrato nessun’infezione intrauterina e nessuna trasmissione della malattia al feto. Si sono verificati due casi di sofferenza fetale, ma tutte e nove le gravidanze sono andate a buon fine. Lo studio in questione rileva inoltre che i sintomi dell’infezione Covid-19 nelle donne in gravidanza erano simili a quelli riportati da tutti gli altri pazienti.
Nessuna donna dello studio ha sviluppato una polmonite grave o è deceduta. Bisogna però tener conto che i ricercatori precisano che i loro risultati si basano su un numero limitato di casi, in un breve periodo di tempo. “L’esperienza che possiamo applicare al coronavirus è la stessa che è stata riferita alla Sars e alla Mers. Entrambe queste infezioni hanno dimostrato una morbilità abbastanza controllata nei soggetti sani in gravidanza mentre le problematiche sono più gravi nelle donne con alterazioni di gravidanza, ipertese, obese e con capacità respiratoria alterata. Le condizioni predisponenti sono quindi importanti e anche l’età gestazione gioca un ruolo delicato: la capacità respiratoria si riduce con il crescere delle dimensioni dell’utero e il volume d’aria respirata. L’età gestazione più avanzata è quella in cui l’infezione potrebbe giocare un ruolo peggiore”.
Così Claudio Giorlandino, ginecologo, esperto in diagnosi prenatale, direttore generale dell’Italian College of Fetal Maternal Medicine, commenta il caso di contagio da coronavirus che ha colpito una donna in stato di gravidanza nel lodigiano. “Attualmente - osserva il ginecologo - la letteratura non porta dati certi sull’outcome in gravidanza rispetto all’outcome al di fuori della gravidanza. Si riconosce che la possibilità di infettarsi è elevata anche se la mortalità è molto bassa. Ma la gravidanza come tutte le condizioni particolari rappresenta un fattore di rischio intrinseco del soggetto, come coloro che hanno minore capacità respiratoria o problematiche legate a una maggiore sensibilità alle infezioni polmonari”.
È necessario seguire delle precauzioni al fine di tutelare lo stato di salute in gravidanza da un potenziale contagio. “Le precauzioni sono le stesse per tutti. Bisogna evitare i luoghi pubblici e soggetti con possibile contaminazione. È importante però che le problematiche della gravidanza siano tenute sempre in considerazione. Quindi - prosegue Giorlandino - le donne in gravidanza in questa fase delicata di pandemia devono cercare di condurre una vita più riservata ed evitare possibili infezioni aggiuntive, non aumentare di peso, eseguire esercizi respiratori. Terapie e vaccini non esistono”.
Fonte https://www.ilgiornale.it/news/salute/coronavirus-e-gravidanza-precauzioni-seguire-1830511.html
Nessuna donna dello studio ha sviluppato una polmonite grave o è deceduta. Bisogna però tener conto che i ricercatori precisano che i loro risultati si basano su un numero limitato di casi, in un breve periodo di tempo. “L’esperienza che possiamo applicare al coronavirus è la stessa che è stata riferita alla Sars e alla Mers. Entrambe queste infezioni hanno dimostrato una morbilità abbastanza controllata nei soggetti sani in gravidanza mentre le problematiche sono più gravi nelle donne con alterazioni di gravidanza, ipertese, obese e con capacità respiratoria alterata. Le condizioni predisponenti sono quindi importanti e anche l’età gestazione gioca un ruolo delicato: la capacità respiratoria si riduce con il crescere delle dimensioni dell’utero e il volume d’aria respirata. L’età gestazione più avanzata è quella in cui l’infezione potrebbe giocare un ruolo peggiore”.
Così Claudio Giorlandino, ginecologo, esperto in diagnosi prenatale, direttore generale dell’Italian College of Fetal Maternal Medicine, commenta il caso di contagio da coronavirus che ha colpito una donna in stato di gravidanza nel lodigiano. “Attualmente - osserva il ginecologo - la letteratura non porta dati certi sull’outcome in gravidanza rispetto all’outcome al di fuori della gravidanza. Si riconosce che la possibilità di infettarsi è elevata anche se la mortalità è molto bassa. Ma la gravidanza come tutte le condizioni particolari rappresenta un fattore di rischio intrinseco del soggetto, come coloro che hanno minore capacità respiratoria o problematiche legate a una maggiore sensibilità alle infezioni polmonari”.
È necessario seguire delle precauzioni al fine di tutelare lo stato di salute in gravidanza da un potenziale contagio. “Le precauzioni sono le stesse per tutti. Bisogna evitare i luoghi pubblici e soggetti con possibile contaminazione. È importante però che le problematiche della gravidanza siano tenute sempre in considerazione. Quindi - prosegue Giorlandino - le donne in gravidanza in questa fase delicata di pandemia devono cercare di condurre una vita più riservata ed evitare possibili infezioni aggiuntive, non aumentare di peso, eseguire esercizi respiratori. Terapie e vaccini non esistono”.
Fonte https://www.ilgiornale.it/news/salute/coronavirus-e-gravidanza-precauzioni-seguire-1830511.html
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