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Finché, dopo tanto perigliare, le ragazze con i capelli bianchi si ritrovano su un’isola serena, senz’alti né bassi. La quiete dopo la tempesta, come la poesia di Leopardi.
Spesso il pensiero incespica sulla parola menopausa, perché richiama l’altra, vecchiaia, e il concetto di una terza parte dell’esistenza in declino. Ma visioni diverse sono possibili.
Se guardiamo il bicchiere mezzo pieno, ci accorgiamo che ogni età ha i suoi vantaggi, se solo li cerchiamo. E poi non è l’anagrafe a stabilire quand’è che si diventa davvero anziani. I vecchi sono tali quando «non sognano più», intonò Jacques Brel, il cantautore francese del secolo scorso. «I loro libri sono chiusi, il pianoforte è muto».
La melodia di una donna non termina con la chiusura della “scuola di sangue”, per usare una definizione di Oriana Fallaci. Al “crescendo” rossiniano si sostituisce un preludio simmetrico e ineffabile di Bach. Ma è sempre musica, bellissima musica.
L’Eden dei sentimenti
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Lo psichiatra, 80 anni, inanella le sue riflessioni personali, le sue impressioni quasi fossero macchie pittoriche di un quadro, in cui si mischia il ricordo della pratica clinica alle osservazioni quotidiane.
«C’è tempo per capire finalmente che cos’è la vita», si legge. «Pensando a quando si era interessati alla bellezza, quando si correva per qualche soldo in più, quando si scriveva una memoria con l’idea dell’originalità e forse con il sogno di lasciare una traccia, ci si accorge che la vita nella sua essenza è fatta di respiro, di un cuore che batte anche senza più il ritmo di Eins-Zwei».
Fonte https://www.iodonna.it/benessere/salute-e-psicologia/2020/02/18/menopausa-come-e-perche-accogliere-positivamente-questa-fase-della-vita/
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