La fertilità maschile migliora anche grazie all’attenzione verso ciò che si porta ogni giorno in tavola.
Come dimostrato da uno studio presentato durante il recente congresso della Società Italiana di Andrologia, un regime alimentare di due mesi caratterizzato da una prevalenza di frutta e verdura può aiutare molto a migliorare la salute degli spermatozoi. I benefici in merito sono dovuti in particolare alle sostanze antiossidanti presenti nei vegetali.
L’indagine in questione, condotta da un team attivo presso il Laboratorio di Semiologia – Pma dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, ha analizzato la situazione di 30 pazienti di età compresa tra i 25 e i 40 anni. In tutti i casi si trattava di soggetti con problemi di infertilità non riconducibili a una causa precisa (situazione sempre più diffusa nei Paesi occidentali) e non fumatori.
Gli studiosi hanno notato una correlazione molto stretta tra la carenza di sostanze antiossidanti nella dieta e uno stato di danno ossidativo degli spermatozoi, particolarmente soggetti a frammentazione del DNA. Questo quadro, se associato a fattori di rischio molto frequenti come inquinamento ambientale, consumo di alcol, e fumo, contribuisce a una forte compromissione della fertilità maschile.
Tornando ai soggetti coinvolti nello studio, è bene ricordare che si parla di soggetti mediamente sovrappeso, ai quali è stata somministrata una dieta ipocalorica caratterizzata dall’apporto di circa 1500 calorie quotidiane. Il regime alimentare in questione era composto da proteine, carboidrati a basso indice glicemico, frutta e verdura ricche di vitamina C, folati, zinco, beta-carotene.
Nel complesso, l’apporto giornaliero di sostanze antiossidanti è risultato compreso tra gli 800 e i 1000 grammi. Dopo due mesi di questa dieta, gli studiosi hanno notato un generale miglioramento della motilità spermatica (+10 – 25%) nei soggetti inclusi nel campione.
Inoltre, è stato possibile notare anche un cambiamento positivo notevole relativo alla frammentazione del DNA. Considerando che l’indice di frammentazione di uno spermiogramma sano è pari al 7% e che prima della dieta quello degli uomini coinvolti nello studio corrispondeva al 20%, il 12 dell’esito finale è un risultato a dir poco interessante.
La percentuale in questione conferma il ruolo decisivo di frutta e verdura nella lotta all’infertilità maschile, problematica alla base di circa il 30% delle richieste di accesso alle terapie di procreazione medicalmente assistita.
Fonte https://dilei.it/sesso/fertilita-maschile-dieta-antiossidanti/607500/
Come dimostrato da uno studio presentato durante il recente congresso della Società Italiana di Andrologia, un regime alimentare di due mesi caratterizzato da una prevalenza di frutta e verdura può aiutare molto a migliorare la salute degli spermatozoi. I benefici in merito sono dovuti in particolare alle sostanze antiossidanti presenti nei vegetali.
L’indagine in questione, condotta da un team attivo presso il Laboratorio di Semiologia – Pma dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, ha analizzato la situazione di 30 pazienti di età compresa tra i 25 e i 40 anni. In tutti i casi si trattava di soggetti con problemi di infertilità non riconducibili a una causa precisa (situazione sempre più diffusa nei Paesi occidentali) e non fumatori.
Gli studiosi hanno notato una correlazione molto stretta tra la carenza di sostanze antiossidanti nella dieta e uno stato di danno ossidativo degli spermatozoi, particolarmente soggetti a frammentazione del DNA. Questo quadro, se associato a fattori di rischio molto frequenti come inquinamento ambientale, consumo di alcol, e fumo, contribuisce a una forte compromissione della fertilità maschile.
Tornando ai soggetti coinvolti nello studio, è bene ricordare che si parla di soggetti mediamente sovrappeso, ai quali è stata somministrata una dieta ipocalorica caratterizzata dall’apporto di circa 1500 calorie quotidiane. Il regime alimentare in questione era composto da proteine, carboidrati a basso indice glicemico, frutta e verdura ricche di vitamina C, folati, zinco, beta-carotene.
Nel complesso, l’apporto giornaliero di sostanze antiossidanti è risultato compreso tra gli 800 e i 1000 grammi. Dopo due mesi di questa dieta, gli studiosi hanno notato un generale miglioramento della motilità spermatica (+10 – 25%) nei soggetti inclusi nel campione.
Inoltre, è stato possibile notare anche un cambiamento positivo notevole relativo alla frammentazione del DNA. Considerando che l’indice di frammentazione di uno spermiogramma sano è pari al 7% e che prima della dieta quello degli uomini coinvolti nello studio corrispondeva al 20%, il 12 dell’esito finale è un risultato a dir poco interessante.
La percentuale in questione conferma il ruolo decisivo di frutta e verdura nella lotta all’infertilità maschile, problematica alla base di circa il 30% delle richieste di accesso alle terapie di procreazione medicalmente assistita.
Fonte https://dilei.it/sesso/fertilita-maschile-dieta-antiossidanti/607500/
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